Da Gambarussa alle Cime del Lattias (D-220)
Il monte Lattias (1086 m s.l.m.) è tra le più elevate cime del Sulcis, la maggiore tra le cime granitiche di Gutturu Mannu. Area tra le più suggestive della riserva di Monte Arcosu e del Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu, il Lattias segna il confine fra i territori comunali di Siliqua (NO), Uta (NE) e l'isola amministrativa di Assemini (S) e si distingue e spicca per il suo caratteristico aspetto (il massiccio è composto da una serie di guglie modellate dall'erosione, disposte a formare una cresta lunga quasi due chilometri). Dalla vetta del Lattias il panorama è molto esteso: sia verso le creste principali del Sulcis, sia sulle vallate verso Cagliari e Campidano.
Da sempre è meta di escursioni per gli appassionati più esperti; la prima salita documentata su questa difficile montagna risale al 12 maggio 1895: fu effettuata dai soci del Club Alpino Sardo, poi seguita da numersose altre a cura della sezione sarda del Club Alpino Italiano. La realizzazione di alcune carrarecce nel secolo scorso ha permesso un avvicinamento più veloce, limitando l'isolamento che aveva custodito e isolato questo luogo: così tra gli anni '80 e '90 del secolo scorso, l'attività degli escursionisti si è notevolmente semplificata permettendo uno studio di tutte le vie di salita alle creste del Lattias, in particolare grazie alla guida curata da Mario Secci e scritta da Angelo Berio, storico presidente del CAI Cagliari.
Queste le vie di salita più famose:
- la "via dei primi salitori" rievoca il percorso seguito nel 1895 e riportato nelle cronache del tempo; come essi fecero, si parte dalla Dispensa Gambarussa (un tempo "Villa Mores" ex stazione dell'antica Ferrovia proveniente da Maddalena e Capoterra) subito dopo aver lasciato la Strada Provinciale, tenendo a destra la recinzione Forestas, e giungendo dopo poche centinaia di metri all'attraversamento del rio Gutturu Mannu, che si traversa su un ponte in ferro (già parte della vecchia ferrovia). Si sale progressivamente passando vicino a Serra Trisioni Mannu (583m) e le rupi di Punta Sa Grutta (504), Conca de is Pillais (525m), Punta Is Panizzadas (632m), Arcu su Suergiu, Arcu su Tronu (516m) e Monte su Tronu (684m), Costa Castangias e M.Liudeddu (971m)
- salita per la "Costa castangias" dalla località de Is Pauceris, passando per Is Antiogus salendo verso Mitza Is Seddas, per raggiungere Monte su Tronu (684m) e ricongiungersi nell'ultimo tratto in salita verso le creste, alla "via dei primi salitori"
- salita da Arcu su Schisorgiu (488m) dove la rotabile SP1 (da S.Lucia a Santadi) raggiunge il suo punto di massima quota. Da qui ci si dirige verso Porcili mannu (520m) costeggiando il rio Trunconi Mannu per poi seguire la "variante del M.Seddas" per giungere a breve distanza da Mitza is Seddas e raggiungere ed aggirare la cresta del M.Seddas (845m)...
- salita per Su Fundu, che si può seguire partendo dalla ex foresteria del WWF (Case P.Melis) dopo aver risalito il rio Guttureddu, in direzione del rio Su Fundu e raggiungendo il sentiero che porta ad Arcu Gennixedda, lasciandolo poi per la salita alle creste e per incrociare un altro sentiero che discende da monte Su Tronu, e per arrivare al valico di S'ena Manna (1000 m)...
- salita per il "Canale dei Tassi", un percorso dagli eccezionali caratteri naturalistici, difficilmente raggiungibile se non partendo dalla foresteria del WWF, seguendo il corso del rio Guttureddu e dirigendosi all'anticima del M. Su Tronu e poi per Arcu de su Pirastru, risalendo poi il corso del rio Su Fundu per arrivare alla parete rocciosa, apparentemente molto impegnativa, per trovare l'attacco al "canale dei Tassi"...
- salita da Campana Sissa, Dispensa Antonietti e Arcu Gennixedda, passando per la mulattiera del fondovalle del rio Camboni, raggiungendo Arcu de Marroccu...
Come si arriva
Raggiunta la chiesa campestre di S. Lucia di Capoterra, si percorre la SP 1 Capoterra – Santadi per circa 5 km fino alla sede Forestas di Dispensa Gambarussa (m 163 s.l.m.). Da qui inizia il percorso a piedi.
Il Tracciato
Questo sentiero ripropone la storica ascesa alla cima del Monte Lattias, nel maggio del 1895, da parte di sette soci del Club Alpino Sardo, costituito a Cagliari nel 1893 dal celebre geologo triestino Domenico Lovisato. Il percorso è anche noto come “Via dei primi salitori”. La realizzazione si deve ad un finanziamento della Provincia di Caglairi al Club alpino locale: convenzione stipulata nel 2012, studio e progettazione iniziati nel 2013, decespugliamento e sistemazione del fondo nel 2013-2014 ed infine segnaletica orizzontale e verticale realizzate nel 2014. Collaudati nel 2015, questi sentieri (220 e 221, salite al Lattias e al Caravius) ora necessitano di un'importante manutenzione, cui Forestas e Cai, insieme all'Ente Parco regionale di Gutturu Mannu si dedicheranno nel 2022.
ATTENZIONE: PERCORSO IN MANUTENZIONE (alcuni tratti potrebbero risultare chiusi dalla vegetazione o percorribili con difficoltà). Tracciato e segnaletica in fase di verifica.
ATTENZIONE: PERCORSO IN PRE-ACCATASTAMENTO
LA TRACCIA è ORIENTATA da Gambarussa (sulla provinciale SP1) in sviluppo in salita .
ATTENZIONE: PERCORSO CON ALCUNI PASSAGGI ESPOSTI, con piano di calpestio sufficientemente largo per il passaggio agevole, ma in brevi tratti su placche granitiche che, in caso di piogge o in giornate particolarmente umide, possono risultare assai scivolose, aumentando il rischio di cadute su scarpata. Se presenti cavi e corde non autorizzati, non farvi assolutamente affidamento!
Avvertenze e Consigli
I tempi di percorrenza e il profilo altimetrico cambiano significativamente nei due sensi di percorrenza: nel senso opposto (in discesa) la somma dei dislivelli in salita è di appena 156 metri (ed il tempo di percorrenza scende a 5 ore).
Lungo il percorso, attraverso le valli, sinchè non si raggiunge l'anticima o il pianoro, non sarà presente alcun segnale telefonico: meglio quindi non avventurarsi da soli, e farsi accompagnare da persone esperte.
In occasione di eventi meteo particolarmente intensi, la conformazione dell'area rende questi sentieri particolarmente rischiosi dal punto di vista idrogeologico.
Il cisto, e più in generale la vegetazione in ricrescita, in alcuni tratti potrebbe rendere difficoltoso individuare il passaggio: meglio dotarsi di carte dettagliate e/o traccia GPS accuratamente studiata prima dell'escursione.
Il terreno impervio rende indispensabile l’utilizzo delle scarpe da trekking; acqua da bere, in base alle proprie esigenze e secondo la stagione.
Si parte dalla Dispensa Gambarussa, parcheggiando l'auto sulla SP1. Subito dopo aver lasciato la Provinciale, si prosegue a piedi tenendo a destra e costeggiando la recinzione Forestas, e giungendo dopo poche centinaia di metri all'attraversamento del rio Gutturu Mannu, che si traversa su un ponte in ferro per raggiungere un grande ovile, a monte del quale si inizia la salita, lungo una mulattiera.
La mulattiera, inizialmente molto ampia, dirige ad ovest guadagnando quota con vari tornanti. Traversa poi a quota 210 la parta più bassa della cresta est di Serra Trisioni Mannu (583m) in corrispondenza di una sella. Dopo un breve tratto in cresta la si lascia a sinistra e traversando inizialmente nel bosco, si esce allo scoperto a quota 310: di fronte spiccano le rupi di Punta Sa Grutta (504 m).
raggiunto il passo (Arcu Sa Grutta) a quota 500 m (h 1.30 dall'inizio) e giunti presso la Conca de Is Pillais (m 525), si attraversa il passo, si svolta a sinistra su un’altra mulattiera che proviene da NE (sentiero n. 217) e, proseguendo su questa verso SO, si raggiunge la pista forestale che proviene dalla Foresteria Perdu Melis (sentiero 220A).
Mantenendosi a sinistra su quest'incrocio, si raggiunge in pochi minuti S’Arcu Su Suergiu (m 487, h 1.20 - 2.50): questo tratto del percorso è particolarmente panoramico con magnifiche vedute sulle creste del Lattias (verso Ovest) e su M. Arcosu (verso N). Ci troviamo all’interno dell’Oasi faunistica del WWF e non è raro avvistare animali selvatici (cinghiali, cervi e talvolta perfino l’aquila).
Dal passo, parte verso SO una sterrata che proviene da Mitza Fanebas (sentiero n. 205), continuando invece verso O su un’altra pista forestale, si raggiunge in pochi minuti, e dopo un tornante, Arcu Su Tronu (h 0.10 - 3). Dall’Arcu Su Tronu si svolta a sn su una pista forestale che sale a tornanti in direzione O. Raggiunta la quota più alta da cui la sterrata proseguirebbe verso S, si svolta a destra su un ripido sentiero.
Da qui il percorso, proseguendo molto ripidamente su tracce di sentiero, diventa “per escursionisti esperti” (EE): risalendo il costone in direzione O-SO porta ad un’anticima del Monte Su Tronu (m 679) e quindi, cambiando direzione verso S, a M.Su Tronu (m 685, h 0.45 – 3.45).
Da qui, salendo per cresta, superata una guglia a forma di baionetta (Su Gorteddu) e attraversato un tratto di foresta primaria, si incrocia [h 1.15 – 5 dalla partenza] il sentiero che sale da Costa Castangias (sentiero n. 209): siamo ormai a quota 895m.s.l.m. e tutto intorno ci si presentano emergenze geologiche e botaniche di grande interesse, da preservare assolutamente; occorre muoversi seguendo rigorosamente il sentiero, con molta prudenza, perchè i massi attraverso cui ci si muove sono estremamente scivolosi ed instabili, specie nel periodo invernale o dopo una pioggia
Proseguendo verso O, si raggiunge in breve il pianoro granitico del M. Lattias, su cui spicca l’anticima sormontata da un’antenna radio, e proseguendo ancora verso O, lungo il corso di un piccolo ruscello, su placche e su tracce di sentiero, si raggiunge la cima del M. Lattias (punto trigonometrico m 1086, [h 1 - 6 ore totali dalla partenza).
La discesa può svolgersi sullo stesso percorso dell’andata (ore 5 circa) oppure lungo uno degli altri sentieri che dalla S.P. 1 conducono sul Lattias (es. sent. 209-205/208)
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