Salita sul Monte Caravius (D-221)
La vetta del Monte Is Caravius, costituita da scisti paleozoici, è la più elevata del Sulcis (m 1113); insieme al confinante Monte Lattias (m. 1086) è situato al confine della suggestiva riserva WWF di Monte Arcosu, segnando il confine fra i territori comunali di Nuxis, Siliqua ed Uta, a Nord, e l'isola amministrativa di Assemini a Sud.
A differenza del Lattias, ben visibile da Est e da Nord, per il suo caratteristico aspetto composto da una serie di guglie modellate dall'erosione, il monte Is Caravius non spicca nel paesaggio, è poco evidente: la sua cima è arrotondata ed attenuata dalla costante copertura arborea, che lo rende (insieme alla cima gemella di Sa Mirra) particolarmente indistinguibile dai rilievi circostanti. Anche il panorama dalla vetta del Caravius è parzialmente coperto dalla fitta vegetazione boscosa e dai vicini Punta Sa Gruxitta e Monte Lattias; si può comunque godere di belle vedute verso il Sulcis nord-occidentale, a N-NE sul M. Arcosu e verso il Golfo e la città di Cagliari che spuntano tra le creste del Lattias ad est.
Come si arriva (e fin dove) in auto
Sulla SS 293, al chilometro 49,1 (m 231 s.l.m.) si imbocca sulla sinistra (se si procede in direzione Sud verso Nuxis e Santadi) una vecchia rotabile mineraria che, con una coppia di tornanti, guadagna quota e, dopo 2 km circa, raggiunge il Medau Pilisi (m 397 s.l.m.), e dopo ulteriori 3 km circa Arcu de Sa Mossa. Da questi punti (accessibili e raggiungibili anche in auto) si può iniziare il percorso a piedi.
Il Tracciato
La realizzazione si deve ad un finanziamento della Provincia di Caglairi al Club alpino locale: convenzione stipulata nel 2012, studio e progettazione iniziati nel 2013, decespugliamento e sistemazione del fondo nel 2013-2014 ed infine segnaletica orizzontale e verticale realizzate nel 2014. Collaudati nel 2015, questi sentieri (220 e 221, salite al Lattias e al Caravius) ora necessitano di un'importante manutenzione, cui Forestas e Cai, insieme all'Ente Parco regionale di Gutturu Mannu si dedicheranno nel 2022.
LA TRACCIA è ORIENTATA dal bivio S.S. 293 km 49,1 (presso Acquacadda- Nuxis) in sviluppo in salita sin sulla cima del Caravius (1113 m slm). La discesa può svolgersi sullo stesso percorso dell’andata (più breve: 4 ore circa). Tuttavia, se si dispone di un mezzo di trasporto sul posto, risulta più breve e interessante la discesa sul versante Sud fino ad incontrare i sentieri 209 e 208, raggiungendo, ad Arcu Su Schisorgiu (m 473), la S.P. 1 Santadi–Capoterra.
I tempi di percorrenza e il profilo altimetrico cambiano significativamente nei due sensi di percorrenza: nel senso opposto (in discesa) la somma dei dislivelli in salita è di appena 300 metri (ed il tempo di percorrenza scende).
ATTENZIONE: PERCORSO IN MANUTENZIONE (alcuni tratti potrebbero risultare chiusi dalla vegetazione o percorribili con difficoltà). Tracciato e segnaletica in fase di verifica.
ATTENZIONE: PERCORSO IN PRE-ACCATASTAMENTO
ATTENZIONE: PERCORSO CON ALCUNI PASSAGGI ESPOSTI, con piano di calpestio sufficientemente largo per il passaggio agevole, ma in brevi tratti su placche granitiche che, in caso di piogge o in giornate particolarmente umide, possono risultare assai scivolose, aumentando il rischio di cadute su scarpata. Se presenti cavi e corde non autorizzati, non farvi assolutamente affidamento!
Avvertenze e Consigli
Lungo il percorso, addentrandosi nel bosco ed attraverso le valli, sinchè non si raggiunge la cima, non sarà presente alcun segnale telefonico: meglio quindi non avventurarsi da soli, e farsi accompagnare da persone esperte.
In occasione di eventi meteo particolarmente intensi, la conformazione dell'area rende questi sentieri particolarmente rischiosi dal punto di vista idrogeologico.
Il cisto, e più in generale la vegetazione in ricrescita, in alcuni tratti potrebbe rendere difficoltoso individuare il passaggio: meglio dotarsi di carte dettagliate e/o traccia GPS accuratamente studiata prima dell'escursione.
Il terreno impervio rende indispensabile l’utilizzo delle scarpe da trekking; acqua da bere, in base alle proprie esigenze e secondo la stagione.
Il percorso parte dall’innesto della vecchia rotabile mineraria al km 49,1 della SS 293 (m 231 s.l.m.). Si percorre la rotabile, che con una coppia di tornanti guadagna quota, per circa 1,2 km; si imbocca, quindi, il tracciato di una ulteriore vecchia carrabile, che si innesta sulla sinistra della rotabile (m 320 s.l.m.), e la si percorre in direzione SE, fino a guadare il Riu Fluminiadamu (m 340, h 0.45)
NOTA: questa parte del percorso potrebbe essere leggermente accorciata di circa 1,5 – 2 km (e 130 m di dislivello) parcheggiando le auto in località Medau Pilisi (m 397), imboccando il sentierino dirimpetto alla stradina di accesso a Medau Mancas (m 368) che porta in 5 min. sulla vecchia carrabile e quindi, in ulteriori 10' al guado sul Riu Fluminiadamu, dal quale si prosegue seguendo il percorso sotto descritto.
Si segnala nelle vicinanze la presenza di una miniera di barite abbandonata.
Guadato il rio, superato poche decine di metri più avanti un tornante a sinistra, si prosegue su mulattiera in direzione NE, fino a quando la mulattiera proseguirebbe in direzione SE; qui si svolta invece a destra, in direzione S – SO (h 0.10 – 0.55), su una mulattiera che risale il costone in decisa salita. Si percorre questa mulattiera che, dopo la salita iniziale, si dirige verso SE fino a attraversare la rotabile mineraria (m 510, h 0.35 – 1.30). Attraversata la rotabile, si imbocca una carrabile, esattamente dirimpetto, e la si percorre per circa 150 m in direzione SO, svoltando quindi a sn su mulattiera in direzione E che, in leggera salita, parallelamente alla rotabile, porta fino ad Arcu de Sa Mossa (m 588, h 0.20 – 1.50).
NOTA: anche questa seconda parte del percorso potrebbe essere evitata raggiungendo Arcu de Sa Mossa direttamente in auto lungo la rotabile mineraria, stretta e a senso unico in discesa dopo Arcu de sa Mossa.
NOTA 2: Da Arcu de Sa Mossa si può ammirare un magnifico panorama: da sinistra verso destra, la cresta granitica di M. Genna Spina (m 971), la Rocca Steria (m 1009, il M. Is Caravius (m 1112) e quindi, dopo l'Arcu Sa Gruxitta (m. 996), le punte di Sa Gruxitta e Sa Mirra e i monti Tiriccu (m 1104) e Nieddu oltre che sulle boscose e verdeggianti vallate sottostanti e sul Cuile Giriadroxiu.
Da Arcu de sa Mossa si riprende la rotabile mineraria (in peggiori condizioni) e la si percorre in direzione S-SE per circa 1 km, scendendo verso il fondovalle, quindi si svolta a sn su altra rotabile (che riporterebbe ad Arcu de Sa Mossa) in direzione NE fino al Cuile Giriadroxiu (m 469, h 0.20 – 2.10).
Dall’ovile si stacca, inizialmente diretta a N, una mulattiera che porterebbe a traversare il Riu Mannu e, contornando la Puntata s’Eni su Pani (m 481), a raggiungere dopo un lungo giro i ruderi del Medau di Conca Carrogas (m 440). Noi raggiungiamo quei ruderi seguendo un sentiero più breve che si innesta sulla destra della mulattiera, immediatamente a valle dell’ovile Giriadroxiu, e che porta ad attraversare il Riu Mannu a monte della confluenza del Riu Matzeu Matta (h 0.10 – 2.20). Quindi, con direzione E, guadato un paio di volte il rio, si raggiungono i ruderi predetti (h 0.20 – 2.40).
NOTA: La mulattiera che contorna la P.ta S’Eni su Pani meriterebbe di essere percorsa, per la suggestività dei luoghi (torrente, ruscelli, cascatelle), da chi non avesse il tempo o l’allenamento necessari per proseguire la salita verso il M. Is Caravius, realizzando un giro ad anello con il tratto segnato del sentiero 221.
NOTA 2: Alcuni guadi sul Riu Mannu non sono però attraversabili in caso di piena del fiume!
La località è suggestiva, dominata dai torrioni granitici di Punta Carrogas (m 629) e Conca su Murigau (m 529). Si prosegue sulla ds in direzione S, trascurando la mulattiera che a sn proviene da Giriadroxiu e una diramazione, sempre a sn, che andrebbe verso Rocca Steria. La mulattiera ora risale il rio Matzeu, attraversandolo più volte e dirigendosi verso SE, finchè raggiunge, a quota 750 m circa (h 1.10 – 3.50), la carreggiabile, ora in pessime condizioni, che proviene, dopo aver risalito la valle del Riu Mannu, da Arcu de Sa Mossa.
Si attraversa questa carreggiabile, trascurando la sua prosecuzione sulla sinistra, e, proseguendo in direzione SE, si imbocca un’altra vecchia carrabile in ripida salita e completamente disastrata, esattamente di fronte. Raggiunta una sorgente (h 0.10 – 4) la vecchia carrabile prosegue sotto il bosco con una seria di cinque tornanti, fino ad arrivare, in leggera discesa verso E, ad Arcu Sa Gruxitta (996 m, h 0.45 – 4.45), dove si può sostare comodamente.
Dal passo, risalendo la boscosa cresta sud, su tracce di sentiero, si arriva alla vetta del Monte Is Caravius (m 1113, h 0.30 – 5.15), la cima più elevata del Sulcis.
Il panorama è assai ampio, dominato a NO, oltre il sottostante Arcu s’Arbutzus (m 1000), dagli imponenti torrioni granitici del Lattias.
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