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Collezioni di sentieri che conducono a punti panoramici o presso rare meraviglie naturali: sono classificati secondo una percorribilità che permette di attraversarli in Mountain Bike... 

Itinerari

Su Samucu - Belvì

AVVERTENZE

QUESTO ITINERARIO è riportato "tal quale" a titolo informativo e di mera recensione/ricognizione degli itinerari presenti nel territorio  -  come fornito e recensito dal progetto OAST condotto dal GAL BMG nel 2024. 
NOTA: Molti itinerari sono composti da percorsi stretti e richiedono una cura periodica della vegetazione, al momento non assicurata da una gestione  di tipo  ufficiale, non essendo il tracciato inserito nella"rete escursionistica della Sardegna".  
Nota 2: Prima di recarvi sul posto si consiglia di raccogliere informazioni sullo stato di fruibilità, presso il comune competente, per avere certezza dell'effettiva percorribilità dell'itinerario scelto.

IL PERCORSO IN PILLOLE (elementi informativi essenziali)

Il punto di partenza si trova nel centro del paese di Belvì, nella piazza dell’anfiteatro. Vi si accede percorrendo la strada principale, via Roma, per poi girare in via Marconi, vicino al distributore Q8, e in via Manno.

Descrizione

L’itinerario si sviluppa verso nord, con l’obiettivo di raggiungere il monumento storico di Su Samucu, dopo il quale si ripercorre per un tratto la traccia dell’andata e successivamente una via parallela, descrivendo così un anello centrale. In questa parte centrale è possibile una breve deviazione di appena 100 m, segnalata da appositi waypoint, che conduce a un maestoso noce secolare. La traccia prosegue ricalcando la via dell’andata che, questa volta in salita, ci riporta al punto di partenza in paese. All’attrattiva storica di Su Samucu e a quella naturalistica del noce secolare si aggiungono nel segmento nord del percorso delle attrattive geologiche, con imponenti pareti rocciose di scisto, in una delle quali, ad appena 100 m dalla traccia, si apre una cavità che può essere un buon riparo in caso di pioggia, sufficientemente spaziosa per accogliere tre persone.

Per la sua caratteristica forma (lineare, anulare, lineare) l’itinerario si presta a essere modulato su varie lunghezze e conseguenti dislivelli, percorrendo soltanto il primo tratto lineare (arrivando così a 3,5 km e 90 m dsl), oppure il primo tratto lineare e l’anello (arrivando così a 11 km e 250 m dsl). In ogni caso l’elemento acquatico rimane dominante, seppure non si arrivasse al rio Uatzo, in quanto la prima parte dell’itinerario si sviluppa lungo il tratto precedente di questo stesso corso d’acqua, chiamato in questa parte rio Arase, rio S’Iscra (o Ìscara, con l’epentesi) o rio Brebì.

Il monumento storico di Su Samucu

Si tratta di un viadotto ferroviario della linea Mandas-Sorgono, delle ex Ferrovie Complementari Sarde, ora ARST, non più in funzione da anni. Ha un doppio ordine di arcate sostenute da pilastri rastremati e coi suoi 39 m di altezza è uno dei ponti più alti e spettacolari costruiti in Sardegna. Realizzato interamente in pietra proveniente da una vicina cava, fu costruito nel 1888 e terminato a metà dell'anno seguente. Il nome significa “il sambuco”, e si trova anche nella versione “semucu”. Il torrente sul fondo della gola (affluente di destra del rio Uatzo) ha un regime piuttosto irregolare e con le sue piene arriva a dissestare tutta l’area al di sotto del viadotto, che andrebbe regolarmente manutenuta, almeno nelle sue parti alte, al riparo dalle piene, per farne una suggestiva area di sosta escursionistica.

Il noce secolare

È un esemplare di noce comune (junglas regia) di circa 18 m di altezza e più di duecento anni d’età. Tra le sue caratteristiche, un ramo sul lato del torrente che arriva al suolo e prosegue la crescita verso l’alto con rami secondari. È stato iscritto nell’elenco degli Alberi monumentali d’Italia, curato dalla Direzione generale dell’economia montana e delle foreste. Dista appena 2 km dal paese e merita una visita a prescindere dalla percorrenza di questo itinerario.

Informazioni utili

Il territorio LEADER del Gruppo di Azione Locale (GAL) Distretto Rurale Barbagia Mandrolisai Gennargentu (BMG) 

Costituito dall'Unione dei Comuni Barbagia e dalla Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai. Il GAL BMG comprende, quindi, 19 comuni, per una superficie complessiva di 854,30 kmq e una popolazione residente pari a circa 22.000 abitanti: 

Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Gavoi, Lodine, Meana Sardo, Ollolai, Oniferi, Olzai, Ortueri, Ovodda, Sarule, Sorgono, Teti, Tiana, Tonara.


Il GAL Distretto Rurale BMG, costituito nel 2009, è una Fondazione di partecipazione composta da 22 soci pubblici e oltre 200 privati, rappresentativi delle principali componenti istituzionali, economiche e sociali del territorio. La fondazione ha lo scopo di migliorare la qualità della vita e il benessere delle comunità nelle regioni storiche Barbagia, Mandrolisai e Gennargentu mediante la valorizzazione delle risorse locali.
I principali ambiti tematici e di intervento individuati dal GAL BMG per la definizione della propria Strategia di Sviluppo Locale 2014-2022 sono lo sviluppo e l’innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali, l’inclusione sociale ed il turismo sostenibile.


IL PROGETTO OAST: OUTDOOR ACTIVITIES FOR SUSTAINABLE TOURISM

Il progetto, coordinato dal GAL BMG in partenariato con il GAL Sisteron-Buëch (Francese) e
il GAL Kilkenny (Irelanda), intende promuovere un turismo sostenibile e attivo nelle aree
rurali d’Europa.
L’obiettivo specifico del progetto è stato potenziare e sviluppare l’attrattività turistica delle acque
interne della Barbagia, attraverso gli sport all’aria aperta e le attività acquatiche, in coerenza con l’ambito tematico “turismo sostenibile” prescelto nel PDA del GAL BMG.
I tre territori coinvolti vantano un patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale ricco e variegato con forti caratteri identitari ed enormi potenzialità di sviluppo di turismo attivo
Tuttavia, sono stati evidenziati alcuni problemi comuni a tutti i partner, quali: l’insufficiente valorizzazione e promozione turistica delle aree interne, l’isolamento, l’assenza di un network internazionale utile per lo scambio di buone prassi, e l’insufficiente diversificazione, delocalizzazione, destagionalizzazione e l’internazionalizzazione dei flussi turistici. Il Progetto OAST nasce per rispondere a queste criticità, in quanto il turismo attivo ed il turismo sostenibile rappresentano la base di rilancio dei territori caratterizzati da enormi problemi di spopolamento, carenza di servizi, disoccupazione e dispersione scolastica.
L’idea, quindi è promuovere forme di turismo sostenibile, attivo, responsabile ed esperienziale, nonché
offrire soluzioni diversificate e destagionalizzate adatte ad un numero di turisti attivi in continua crescita.
L’azione specifica ha previsto la georeferenziazione e descrizione, in lingua italiana e inglese, di
19 itinerari del GAL BMG legati al tema dell’acqua. Le tracce degli itinerari sono disponibili e scaricabili, in formato Gpx, in queste pagine e anche nell’account Wikiloc del GAL BMG

Lenght 16.900 m

Belvì - Su Samucu.gpx

Dislivello totale 697 metri

Area geografica Barbagia

Contiene carte
Spento

Carta 1. Baronie e Montalbo

Premessa

Questo percorso rappresenta la concatenazione di 3 vecchi sentieri realizzati nel 2010, per i quali l'iscrizione nel catasto sentieri della R.E.S. potrebbe produrre delle variazioni al tracciato, che sono in corso. Resta tuttavia un discreto itinerario, impegnativo e lungo, per visitare il Montalbo

Inquadramento territoriale

Il territorio delle Baronie spazia dalla catena calcarea del Montalbo sino al massiccio del Tuttavista, in un’area caratterizzata da corsi d’acqua come l’Isalle e il Cedrino e vaste pianure alluvionali.

Nella carta n.1 (Baronie) è proposto un itinerario sul territorio delle Baronie, basato su tre sentieri.

In questo contesto il Montalbo riveste un ruolo di fondamentale importanza dal punto di vista naturalistico. Per le sue caratteristiche ambientali e per il suo buono stato di conservazione ospita numerose specie di flora e fauna rare ed endemiche tra cui la Santolina corsica, la Lactuca longidentata, il geotritone del Montalbo, il gracchio corallino, l’aquila reale e il muflone.

Lungo i sentieri proposti in questo itinerario, è possibile inoltre osservare i segni della presenza dei carbonai e sostare presso gli antichi ovili (pinnettos). Da segnalare, infine, le viste mozzafiato offerte dai numerosi tratti oltre quota 900m s.l.m. sulle creste del Montalbo.
 

I PINNETTOS

I Pinnettos sono originali costruzioni in pietra e legno che per secoli sono state le dimore solitarie dei pastori della Sardegna, attorno alle quali venivano allevati capre, pecore e maiali. Queste strutture ricordano quella che un tempo era la vita dei pastori, governata dal ritmo della natura e delle stagioni. 

La struttura principale, chiamata Su Pinnettu o Su Barraccu, in base alla variante linguistica, era composta da un muro perimetrale a secco e sormontata da un tetto a cono rovesciato composto da travi, rami di leccio e ginepro, foderato con frasche e foglie. L'interno del Pinnettos è costituito da un focolare centrale, probabilmente su esempio del focolare delle capanne nuragiche, chiamato Su foghile, mentre alcuni ripiani laterali, servivano al pastore per riporre gli strumenti di lavoro e i prodotti tipici lavorati, come le forme di pecorino e il prosciutto. I Pinnettos sono spesso affiancati ad una piccola costruzione, utilizzata come ripostiglio per gli attrezzi più ingombranti, e da un recinto per il gregge chiamato Sa corte, a sua volta affiancato da piccoli spazi, chiamati Cherinas, utilizzati per il ricovero dei capretti. La porcilaia, invece, aveva la forma di una casetta rettangolare dotata di un recinto.

 

IL MONTALBO

Bastione calcareo lungo una ventina di chilometri, il Monte Albo ha una tipica forma allungata e imponente che domina il territorio storico delle Baronie. Il rilievo calcareo risale al mesozoico ed è ricco di bianche gole e grotte. Caratterizzato da versanti verticali, tagliato da burroni profondi, raggiunge la massima altezza con le vette di Punta Catirina e Punta Turuddò che superano i 1050 metri. Tutta la zona conserva e mantiene esempi significativi della macchia mediterranea ed endemismi tipici. Il territorio è abitato da diverse specie faunistiche come, il geotritone del Montalbo il muflone, il gracchio corallino, il corvo imperiale, il gatto selvatico e la martora. In alcuni periodi dell'anno vi nidifica anche l'aquila reale. Notevole è l'inghiottitoio di Tumba ‘e Nurrai che si trova fra Punta Catirina e Punta Turuddò. 

Nell'imponente rilievo di Punta Catirina si apre la grotta di Janna Manna, lunga circa 200 m, che si trova a poca distanza da quella di Omines Agrestes. Nel Monte Albo è documentata la presenza umana a partire dal neolitico, con la domus de janas di Mannu 'e Gruris che presenta una porta scalpellata con quattro celle interne. Diverse sono le grotte presenti in tutto il massiccio che sono state utilizzate dall'uomo come rifugi naturali. Una di queste è la grotta di Bona Fraule nel comune di Siniscola, dove il ritrovamento di materiale pregiato come spade e pugnali di ferro fa pensare ad una sua utilizzazione come luogo di culto. Il Monte Albo ricade principalmente nei comuni di Siniscola e Lula, questi sono raggiungibili percorrendo la Strada statale n. 131 D.C.N. e seguendo le relative indicazioni.

Itinerary roadbook

Lenght 17.000 m

Carta 1. Baronie e Montalbo (unita 2).gpx

Dislivello totale 1 325 metri

Area geografica Baronie e Montalbo

Contiene carte
Spento

Itinerario dal Lago di Baratz al Le Prigionette

Attenzione

Questo tracciato, frutto dell'unione di tre distinti sentieri (anello Baratz, raccordo dune di Porto Ferro,raccordo costiero da Porto Ferro a Prigionette) è composto da sentieri con basso livello di validazione nel catasto RES (mancata manutenzione, problemi di percorribilità del tratto costiero per la presenza di recinzioni che ostacolano il passaggio lungo la scogliera.

Descrizione dell'itinerario

Il territorio che comprende il lago di Baratz e la baia di Porto Ferro è l’unico in Sardegna che contiene al suo interno un tratto di mare ed un lago di origine naturale. Tale peculiarità denota, da una parte, l’unicità del sistema “mare-spiaggia-dune-lago di Baratz” e, dall’altra, l’importanza ambientale che riveste il tratto di mare antistante la spiaggia di Porto Ferro (arenile di circa 1 Km di estensione) con sabbia di colore giallo rossiccio, proveniente dal mare e dal continuo apporto ad opera del forte vento di maestrale che, da tempi antichissimi, ne ha trasportato enormi quantità verso l’interno, creando in tal modo l’imponente sistema dunale di Porto Ferro. Nella sua parte meridionale, l'area dei sentieri si estende lungo la costa che parte da Torre Bantine Sale, passando per diverse piccole cale sino ad arrivare in prossimità dell'area di Le Prigionette, al confine nord del parco naturale regionale di Porto Conte e della Foresta demaniale di Porto Conte (gestione dell'Ente Foreste della Sardegna). I fondali marini sono caratterizzati da zone rocciose, nella parte meridionale e da ampi tratti sabbiosi, in particolare di fronte alla baia di Porto Ferro. Di particolare interesse la presenza della posidonia che svolge un ruolo fondamentale anche nella protezione delle spiaggia dall’erosione, attraverso lo spiaggiamento delle foglie cadute e tramite la formazione delle praterie sommerse che rallentano il moto ondoso, riducendo così l’impatto delle onde sui litorali. Tra le specie animali si ricordano la nacchera, le diverse specie di spugne, le anemoni, diverse specie di patelle, la stella marina rossa, la stella spinosa, il riccio commestibile e diverse specie di gasteropodi tra cui il murice spinoso. In particolare tra i pesci sono presenti diverse specie di ambienti sabbiosi e rocciosi come il trigone, il sarago maggiore e il sarago pizzuto, lo scorfano di Madeira, la triglia di scoglio, la mormora e l’occhiata. Il lago di Baratz, unitamente al sistema dunale e alla baia di Porto Ferro, costituiscono dunque un unicum ambientale di rilevante interesse naturalistico. La vegetazione del lago - punto di partenza del nostro itinerario (info point e Centro Educazione Ambientale di Baratz) - è costituita da una bordura di canne palustri e di tifa, da una serie di anelli concentrici di tamerici di altezze diverse, che testimoniano la variazione del livello dell’acqua del lago nel corso degli anni. L’area circostante il lago è ricoperta da una folta pineta risalente ai primi anni ‘50, che a tratti lascia spazio ad essenze tipiche della macchia mediterranea come il corbezzolo, l’erica, il mirto, il ginepro e il lentisco. Numerosi gli animali che vivono intorno al lago: la raganella alla testuggine d'acqua, lo svasso maggiore, il germano reale, la gallinella d'acqua, la folaga con la sua inconfondibile cresta bianca sulla testa.

Itinerary roadbook

Lenght 17.900 m

Da Baratza alla recinzione de Le Prigionette, attraverso Torre del Porticciolo (anno 2012).gpx

Dislivello totale 339 metri

Area geografica Baratz-Porto Conte