Sedda ar Baccas – Gorropu (B-502)
Il percorso ricade quasi interamente nel Sito di interesse comunitario del Supramonte di Oliena, Dorgali, Urzulei e risulta di grande interesse paesaggistico per le guglie di roccia e per i fenomeni carsici che si possono ammirare percorrendo la Codula di Orbisi prima di arrivare alla famosa Gola di Gorroppu.
Lungo il percorso sono numerosi i punti panoramici, dove è possibile ammirare sia il mare (Golfo di Orosei) che la montagna. Numerose sono inoltre le entità floristiche spesso endemiche che si trovano lungo il percorso. Giunti a “Sedda ar Baccas” si possono visitare gli antichi rifugi dei pastori sardi (barracos), la lecceta secolare e un tasso monumentale (Taxus baccata), catalogato fra i grandi alberi della regione sarda.
Prima di arrivare alla gola di Gorroppu è possibile visitare le tombe dei giganti di “Sa Carchera”, e il villaggio nuragico di “Orruinas”. Punto finale dell’escursione è la Gola di Gorroppu, possente canyon alto sino a 400 m che racchiude al suo interno la Pischina Urtaddala laghetto dove si convogliano le acque sotterranee espulse poi durante il periodo di piena sul rio Flumineddu.
I Barracos
I Barracos sono originali costruzioni in pietra e legno che per secoli sono state le dimore solitarie dei pastori della Sardegna, attorno alle quali venivano allevati capre, pecore e maiali. Queste strutture ricordano quella che un tempo era la vita dei pastori, governata dal ritmo della natura e delle stagioni. La struttura principale, chiamata Su Barracu, è composta da un muro perimetrale a secco e sormontata da un tetto a cono rovesciato composto da travi, rami di leccio e ginepro e foderato con frasche e foglie.
L'interno della struttura è costituita da un focolare centrale, probabilmente su esempio del focolare delle capanne nuragiche, chiamato su foghile, mentre alcuni ripiani laterali, addossati al tetto, servivano al pastore per riporre gli strumenti di lavoro e i prodotti tipici lavorati, come le forme di pecorino e il prosciutto. Nella parte più alta veniva creata una sorta di copertura orizzontale a cappello chiamato su cugumale, che aveva la funzione di riparare la capanna dalle piogge autunnali e di farla defluire lontano dalla struttura lignea. Su Barraccu è spesso affiancato a una piccola costruzione, utilizzata come ripostiglio per gli attrezzi più ingombranti, e circondato da un recinto per il gregge chiamato sa corte, a sua volta affiancato da piccoli spazi, chiamati cherinas, utilizzati per il ricovero dei capretti in giovane età.
Su Gorroppu
Nel territorio barbaricino, immerso nel Supramonte, circondata da fitti boschi e splendidi oleandri, troviamo il più imponente canyon naturale d'Italia e d'Europa: la Gola di Su Gorroppu. Questo è uno dei simboli più incantevoli e impressionanti delle montagne sarde. Un silenzio e una natura selvaggia accolgono il visitatore fra le impressionanti pareti che in alcuni punti superano i 400 metri di altezza.
La gola, il cui fondo è ricoperto da grandi massi levigati e bianchi, è una profonda ferita tra il Supramonte di Orgosolo e quello di Urzulei, una fenditura strettissima scavata nel corso di millenni dalle acque del Rio Flumineddu; Il fiume prosegue oltre la gola, aprendosi in minuscoli laghetti e uscendo in basso verso la valle di Oddoene dove alimenta diverse sorgenti. Ci si può giungere a piedi, dopo due ore di cammino, seguendo il sentiero lungo il rio Flumineddu che porta sino alla gola, in un paesaggio di grande bellezza. Il periodo consigliato per l'escursione è quello primaverile e autunnale.
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