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Nordic Walking

51 pathways

La camminata nordica o camminata con bastoni (in inglese nordic walking o pole walking) è attività fisica e sportiva che ben si coniuga con percorsi in bosco, in pianura o in vallate, lungo scogliere o spiagge.  La Rete dei sentieri della Sardegna offre tantissime occasioni per cimentarsi nella camminata nordica... 

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Results

Su Gologone (sentiero B-406)

Uno dei siti più visitati della Sardegna, scolpito dalla potenza dell’acqua e immerso in un’oasi dalla vegetazione lussureggiante. 

Evoca acqua freschissima ​e verde generoso. Su Gologone, ai piedi del monte Uddè, ​nel territorio di Oliena, da cui dista quindici chilometri, è la più importante sorgente sarda, monumento naturale dal 1998, e principale risorgiva del vasto sistema carsico del Supramonte. Nel corso dei millenni l’acqua ha scavato meandri attraverso le viscere del sottosuolo per riaffiorare in superficie come un piccolo lago incastonato tra alte pareti di roccia dolomitica. Le sue sfumature vanno dal verde smeraldo al turchese, sino al blu intenso, a seconda dei riflessi del sole.

Ascolterai l’incessante scroscio dell’imponente massa d’acqua oligominerale purissima – in media 500 litri al secondo – che sgorga da una spaccatura vertiginosa perennemente ricolma. Limpidezza e profondità sono una sfida irresistibile riservata a speleosubacquei che arrivano da tutto il mondo: nel 2010 Alberto Cavedon l’ha esplorata sino a 135 metri.

Dalla sorgente si origina un breve torrente che si immette nel Cedrino e alimenta costantemente ​il quinto fiume isolano per lunghezza. A seconda delle stagioni, vedrai la metamorfosi: impetuoso durante le piene, placido riposo nei periodi di secca. Dalle sorgenti si parte in kayak lungo il canyon e il lago originati dal corso d’acqua, un percorso fluviale molto suggestivo. Lo spettacolo scenografico della fonte è completato dal bosco di eucalipti dove fare tranquilli pic-nic. Se l’acqua è l’attrazione principale, il contorno lussureggiante vale una sosta senza fretta.

Su Gologone si inserisce in un contesto paesaggistico e storico-archeologico unico. A due passi c’è Nostra Signora della Pietà, esempio di architettura sacra campestre. Profondi canyon si aprono nel Supramonte: la valle di Lanaittu dista appena sette chilometri dalle sorgenti. All’interno si trovano i villaggi nuragici di Tiscali e sa Sedda ‘e sos Carros e le grotte Corbeddu – teatro di ritrovamenti che hanno scritto la storia della presenza umana da queste parti – di sa Oche ‘e su Bentu, altro monumento naturale, e la meravigliosa Ispinigoli, nel territorio di Dorgali. Trekking di varia difficoltà raggiungono le vette di Oliena: il monte Corrasi (1463 metri), col suo patrimonio florofaunistico, e le punte sos Nidos Cusidore.

How to get here

Questa tappa è il punto di arrivo del sentiero 406 che si dirama dal 401 (direttrice escursionsitica Oliena-Corrasi) presso Sa Podda.Qui è anche il bivio con il sentiero 409 che raggiunge Ruinas e Sa Oche nella valle di Lanaitho.

Route location Sorgente carsica di su Gologone

Sorgente - fonte naturale trekking - waypoint

Geographical area Supramontes

Ollolai, San Basilio. A kingdom of granite

Access 

The San Basilio Park is well signposted and from the inhabited centre of Ollolai you take a convenient uphill asphalt road, very panoramic, which leaves the village behind and soon plunges into a forest of Holm oaks. From the asphalt road you change to concrete, soon passing the astronomical observatory of San Basilio, and the Planetarium of Ollolai, located on the right-hand side of the road. You continue for a short distance over a few slopes until you reach a large clearing after which the rolling road begins to descend with tight hairpin bends. 

San Basilio 

The mountain overlooking the village of Ollolai, once one of the most important centres in the area, is dedicated to San Basilio Magno, and the small road leads to the church dedicated to the saint, built in Byzantine era and then renovated several times, in front of which, are the ruins of the convent that once belonged to the Franciscans, and is the theatre of many legends. Just below the church and a spring, often dry in the hottest summers, there is a vast clearing surrounded by a dense Holm oak forest and an impressive series of granite peaks which are incredibly broken and varied. On the left, at the top of Sa Punta Manna, which you could reach via a route marked with some ropes, however it requires experience of short climbs along a path, to be tackled only if you are an experienced mountaineer and the rocks are dry. 

The sign of history 

The area of San Basilio was, however, inhabited in much earlier times than the church and convent can testify. The numerous caverns carved out by erosion in the granite tafoni have been inhabited, with certainty, since the Neolithic period, as many archaeological investigations testify. Hollowed-out rock shelters are scattered throughout the area, and to get an idea of the territory in which the proto-Sardinians operated, it is worth spotting, just below the small church, a fence that one meets on the right, towards the direction of the field. Beyond it, you come to a fairly obvious little path that begins to climb steeply in the middle of the wood, marked by the passage of people and bicycles, but with no trail signs or markings. You then reach a wide ridge in the middle of the forest where you come across a more visible track, the remains of a disused dirt road. Take it to the right, soon arriving near the communication mast that towers above the area. There are numerous sites of archaeological interest in the vicinity, although they are poorly signposted. After a visit to the scenic rocks near the antenna, you take the dirt road to the right, going downhill and soon returning to the tarmac road that leads back to the village.

Lenght 5.600 m

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Total elevation gain 224 metri

Geographical area Barbagia Gennargentu Supramontes

Ollolai, San Basilio. Un regno di granito

Accesso 

Il Parco di San Basilio è ben indicato e dal centro abitato di Ollolai si prende una comoda strada asfaltata in salita, molto panoramica, che si lascia il paese alle spalle tuffandosi ben presto in un bosco di leccio. Dall’asfalto si passa al cemento, sfiorando in breve l’osservatorio astronomico di San Basilio, il Planetario di Ollolai, posto sulla destra della strada. 

Si prosegue ancora per un breve tratto con scarse pendenze fino ad arrivare ad un ampio slargo dopo il quale la rotabile comincia a scendere con stretti tornanti. 

San Basilio 

Il monte che sovrasta il paese di Ollolai, un tempo uno dei centri più importanti della zona, è dedicato a San Basilio Magno e la stradina conduce proprio alla chiesa dedicata al Santo, edificata in epoca bizantina e poi ristrutturata più volte, davanti alla quale si trovano i ruderi del convento che fu dei francescani, teatro di molte leggende. 

Poco sotto la chiesa e una sorgente, spesso in secca nelle estati più calde, si trova una vasta radura circondata da una fitta lecceta e da una impressionante serie di cime granitiche incredibilmente rotte e variegate. Sulla sinistra la cima di Sa Punta Manna sarebbe raggiungibile tramite un percorso segnato con alcune corde, ma richiede esperienza di brevi arrampicate lungo un percorso dal sapore alpinistico, da affrontare solo se si è esperti e con roccia asciutta. 

Il segno della Storia 

L’area di San Basilio era però frequentata in tempi assai più remoti di quelli che chiesa e convento possono testimoniare. I numerosissimi antri ricavati dall’erosione nei tafoni granitici sono stati abitati con certezza fin dal neolitico, come testimoniano molte ricerche archeologiche. I ripari sotto roccia scavati sono disseminati nell’area e per avere un’idea del territorio in cui si muovevano i protosardi è opportuno individuare, poco sotto la chiesina, una staccionata che si incontra sulla destra in direzione del campo. 

Superatala, si incontra un sentierino abbastanza evidente che prende a salire deciso in mezzo al bosco, segnato dal passaggio delle persone e delle biciclette, ma privo di segnavia. Si raggiunge così un largo crinale in mezzo al bosco dove si incontra una traccia più marcata, quanto resta di una sterrata disastrata. La si prende sulla destra, giungendo in breve nei pressi del ripetitore che sovrasta la zona. Nei dintorni si trovano numerosi siti di interesse archeologico, anche se mal segnalati. 

Dopo una visita alle panoramiche rocce nei pressi dell’antenna si prende la strada bianca sulla destra, perdendo quota e ritornando in breve alla strada asfaltata che ritorna al paese

Lenght 5.600 m

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Total elevation gain 224 metri

Geographical area Barbagia Gennargentu Supramontes

Oniferi, Sas Concas. The Necropolis

Access 

The two archaeological sites visited by this simple tour can both be reached via the SS 128 road, directly from the village of Oniferi and following the signs for the SS 131. Leaving the last houses behind, you travel about 3.3 km and spot a tourist sign on the left indicating the necropolis. You will then park in a narrow space next to the main road. 

Sas Concas 

You pass a rudimentary wooden gate and descend along a gentle slope between some beautiful cork trees, passing a barely noticeable ford. On the left, a ridge of pyroclastites are clearly distinguishable, with a beautiful pinkish colour. The entire ridge is colonised by beautiful prickly pear plants, in sharp contrast to the orange lichens tenaciously attached to the rock: on these south-east-facing rocks the Neolithic inhabitants decided to find the final resting place for their loved ones, excavating one of the most extraordinary necropolises of their time. Wandering around the area, one can count up to twenty different tombs, often divided into several rooms. The domus de janas necropolis is also famous for the richness of the decorative elements in the burial chambers: ritual hearths, architectural elements relief carved and, above all, the mysterious graffiti symbolising stylised and upside-down men. The petroglyphs of Sas Concas are very similar to other depictions scattered in contemporary sites in Sardinia and represent an archaic and still mysterious symbolism: among the tombs of the necropolis, the best preserved ones are to be found in the large tomb of the hemicycle, preceded by a chamber excavated in the rock that is now largely eroded. 

Nuraghe Ola 

Once the visit to the necropolis is over, you can return to the car by continuing on the SS128, ignoring the detours for the SS 131 DCN and remaining on the old state road for about 3 km: on the left of the road, well signposted and visible, stands the magnificent Nuraghe Ola, at the centre of an area with a high density of archaeological monuments. The ancient nuragic tower, of a simple construction, can be reached by a short path from the car park. Immediately before the monument are two large huts, which have been the subject of archaeological investigation in recent times. The nuraghe was also recently restored. It consists of a large inner tholos chamber, where there are some alcoves, and a splendid intermural staircase that provides access to the upper floor. Here one notices a slab that closes the tholos and that, at the summer solstice, is sometimes removed to allow one to witness the suggestive phenomenon of the sun ray penetrating the darkness of the chamber below at midday. At the end of the visit, you can return to the village or visit the beautiful necropolis of Brodu, not far away, however its not signposted.

Lenght 11.200 m

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Total elevation gain 261 metri

Oniferi, Sas Concas. La necropoli

Accesso 

I due siti archeologici visitati da questo semplice itinerario si raggiungono entrambi tramite la SS 128, direttamente dal paese di Oniferi e seguendo le indicazioni per la SS 131. 

Lasciate le ultime case alle spalle si percorrono circa 3,3 km e si individua sulla sinistra un cartello turistico che indica la necropoli. Si posteggia così in un angusto spazio accanto alla statale. 

Sas Concas 

Si supera un rudimentale cancello fatto di legno e si scende un lieve declivio tra alcune belle sughere, superando un guado appena accennato. Sulla sinistra si distingue chiaramente un costone di piroclastiti, dal bel colore rosaceo. L’intero costone è colonizzato da belle piante di fichidindia, in forte contrasto con i licheni arancioni tenacemente attaccati alla roccia: su queste rocce esposte a sudest gli abitanti del Neolitico decisero di trovare l’estrema dimora per i propri cari, scavando una delle necropoli più straordinarie dei loro tempi. 

Girovagando per la zona si possono contare fino a venti tombe diverse, articolate spesso al loro interno in più vani. La necropoli a domus de janas è celebre inoltre per la ricchezza degli elementi decorativi nei vani funerari: si individuano focolari rituali, elementi architettonici scolpiti in rilievo e soprattutto i misteriosi graffiti che simboleggiano uomini stilizzati e capovolti. I petroglifi di Sas Concas sono assai simili ad altre raffigurazioni sparse in siti coevi in Sardegna e rappresentano una simbologia arcaica e ancora misteriosa: tra le tombe della necropoli, quelli meglio conservati si trovano nell’ampia tomba dell’emiciclo, preceduta da un vano scavato nella roccia oggi in gran parte eroso. 

Nuraghe Ola 

Terminata la visita alla necropoli si può tornare all’auto proseguendo sulla SS128, ignorando le deviazioni per la SS 131 DCN e rimanendo sulla vecchia statale per circa 3 km: sulla sinistra della strada, ben segnalato e visibile, si staglia il magnifico Nuraghe Ola, al centro di un’area ad alta densità di monumenti archeologici. 

L’antica torre nuragica, di tipo semplice, si raggiunge per un breve sentiero che si diparte dal parcheggio. Subito prima del monumento si incontrano due ampie capanne, oggetto di indagine archeologica in tempi recenti. Anche il nuraghe è stato recentemente restaurato. Si compone di un’ampia camera interna a tholos, dove sono presenti alcune nicchie, e da una splendida scala intermuraria che permette di accedere al piano superiore. Qui si nota una lastra che chiude la tholos e che, nel solstizio d’estate, viene talvolta rimossa per permettere di assistere al suggestivo fenomeno del raggio di sole che, a mezzogiorno, penetra nel buio della camera sottostante. 

Terminata la visita si può rientrare al paese o visitare la bella necropoli di Brodu, poco distante, ma non segnalata

Lenght 11.200 m

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Total elevation gain 261 metri

Sentiero Italia (Stage Z17) Ilodei Malu (Caserma Montes) - Separadorgiu

Overview of the itinerary

Sentiero Italia runs the length of the island’s eastern side, covering its most important mountains, in 28 stages.  Starting from the north: it flanks the Monte Limbara massif, crosses the limestones of Mont’Albo and Tuttavista, skirting the Gulf of Orosei, it crosses the Supramonte, Gennargentu and the Tacchi of Ogliastra and reaches Perdasdefogu.  Further south, it passes through Armungia and the Gerrei sub-region. Lastly, it touches on the villages of Burcei and San Gregorio, continuing on the Sette Fratelli massif to the old prisons of Castiadas.

General information on Sentiero Italia (Grand Italian Trail)

Sentiero Italia, or Grand Italian Trail, as also explained on the official website, is a walking route that crosses the whole of Italy, using mainly but not exclusively “registered trails”.   
In particular, in Sardinia, not all the stages of the Sentiero Italia of CAI (Italian Alpine Club) are made of trails already included in the registry of the Sardinia Trail Network (RES), either because they have not yet been tested and approved or simply because they cannot be registered as they do not meet the requirements.  However, as a whole, the Sentiero Italia is the single longest walking route currently crossing Sardinia from the north (S. Teresa Gallura, stage Z 1) to the south (Castiadas, end of stage Z 28), touching on the most fascinating mountain areas in central-eastern Sardinia: the plateau of Buddusò, Tepilora, the Cedrino river valley, the ancient forests of Montes, Perda Liana and the regional forest of Montarbu, Monte Genis, and lastly the regional forest of Settefratelli (among the many crossed by the various stages of this long hiking itinerary).

Information on this stage of the trail

This is a medium-length stage that links two mountain systems: Supramonte di Orgosolo and the Gennargentu Massif, which features Punta La Marmora, the highest peak in Sardinia rising to 1834 m asl. 

The trail starts from the forest of Montes and, after leaving Monte Fumai, 1316 m asl, to the left, follows a route that, in its middle part, runs alongside the Rio Flumineddu to its source in Sa Muidorgia, to reach the Correboi mountain pass, which is the dividing line between the two mountain system, where there is currently a former Carabinieri station. From this pass, the Sardinia’s highest mountain range begins. After crossing the pass and passing through a newly built juniper gate, the path turns downhill. At point N40.07154° E9.35489°, you will find a fork pointing east towards the Sos Ghidileddos fountain (about 100 m). However, keep following the route heading north at first and then east, where the trail starts climbing again along the southern slope of Nodu e Littipori towards Genna e Monte (1507 m asl). 

Just before reaching the ridge, the trail turns south towards Monte Arbu (1567 m asl) and then continues along a dirt track towards the Genna Duio pass. From here you can easily reach the Su Separadorgiu stop point. To use the facility, you need to contact Tore Moro (338.4566078 - 3807995201) in advance via WhatsApp. 

This is a very scenic stage of the trail with several water sources. 

 

Informazioni utili

Lenght 20.300 m

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Total elevation gain 1 377 metri

Geographical area Supramontes

Sentiero Italia (Tappa Z17) Ilodei Malu (Caserma Montes) - Separadorgiu

In sintesi

Il Sentiero Italia attraversa in lunghezza il settore orientale dell’isola toccandone i sistemi montuosi più rilevanti, in 28 tappe.  Partendo da nord: tocca il massiccio del Monte Limbara, attraversa i calcari del Mont'Albo e del Tuttavista sfiorando il Golfo di Orosei,  attraversa il Supramonte, il Gennargentu, i Tacchi dell’Ogliastra e giunge a Perdasdefogu.  Più a sud, transita da Armungia e dalla subregione del Gerrei. Infine tocca l’abitato di Burcei e San Gregorio, per continuare nel massiccio dei Sette Fratelli fino alle vecchie carceri di Castiadas.

Informazioni generali sull'itinerario sentiero Italia

Il Sentiero Italia, come spiegato anche nel sito ufficiale, è un itinerario (o Cammino) lungo tutta l'Italia, che utilizza prevalentemente ma non esclusivamente "sentieri accatastati".   
In particolare, in Sardegna, non tutte le tappe del Sentiero Italia del CAI coincidono con sentieri già inseriti nel catasto della Rete Escursionistica della Sardegna (RES), perché non hanno ancora superato le verifiche di percorribilità oppure semplicemente perché non possono essere accatastati non avendone i requisiti.  Tuttavia, nel suo insieme, il Sentiero Italia rappresenta l'unica, la più grande dorsale escursionistica che attraversa attualmente la nostra Isola da nord (S. Teresa Gallura, tappa Z 1) a sud (Castiadas, fine tappa Z 28) toccando le aree montane della Sardegna centro-Orientale più affascinanti: l'altopiano di Buddusò, Tepilora, la valle del Cedrino, i boschi vetusti di Montes, Perda Liana e la foresta demaniale di Montarbu, il Monte Genis, e infine la foresta demaniale di Settefratelli (tra le tante attraversate dal lungo itinerario escursionistico a tappe).

Info sul percorso di questa tappa

Tappa di media lunghezza che collega due sistemi montuosi, il Supramonte di Orgosolo con il Massiccio del Gennargentu in cui si trova Punta La Marmora, 1834 slm, la cima più alta della Sardegna. 

Si parte dai boschi della foresta di Montes e dopo aver lasciato alla nostra sinistra il Monte Fumai, 1316 slm, attraverso un itinerario che, nella sua parte mediana, si affianca al rio Flumineddu fino alla sua sorgente di Sa Muidorgia, per raggiungere il valico di Correboi che segna la linea di demarcazione tra i due sistemi montuosi, dove attualmente è presente una ex caserma dei Carabinieri. Da questo valico inizia la parte più elevata dei rilievi montuosi dell’isola. Attraversato il valico e superato un cancelletto in ginepro di nuova realizzazione si procede inizialmente in discesa ed arrivati al punto N40.07154° E9.35489° è presente un bivio che indica ad Est la fontana Sos Ghidileddos (circa 100 m) mentre la nostra direzione è inizialmente nord per poi proseguire ad est, costeggiando in decisa salita il versante meridionale di Nodu e Littipori verso Genna e Monte (1507 slm). 

Arrivati quasi alla cresta si devia verso sud in direzione di Monte Arbu (1567 slm) per poi proseguire su sterrata verso il valico di Genna Duio da cui si raggiunge facilmente il punto tappa Su Separadorgiu per il quale è necessario contattare preventivamente via whatsapp Tore Moro (338.4566078 - 3807995201). 

Tappa molto panoramica e di facile approvvigionamento idrico. 

Attenzione in caso di nebbia.

Note

Nota del  06/07/2021. L’agriturismo Separadorgiu è chiuso. Si consiglia di contattare il proprietario via whatsapp (338.4566078 -3807995201) per concordare un minimo di accoglienza.  

Informazioni utili

Lungo il percorso non sarà sempre presente la copertura telefonica

Lenght 20.300 m

Sentiero Italia (Tappa Z17) Ilodei Malu (Caserma Montes) - Separadorgiu.gpx

Total elevation gain 1 377 metri

Geographical area Supramontes

Contiene carte
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