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Clima ed altre curiosità sulla Sardegna

I toponimi sardi accompagnano l'escursionista e gli raccontano dei luoghi...

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TOPONIMI (dal greco τόπος, tòpos, "luogo", e ὄνομα, ònoma, "nome") sono il nome proprio di un luogo geografico.  Precisamente, qui si parla dei Toponimi Sardi: benchè attualmente la lingua sarda non goda di ottima salute, è ancora viva e parlata anche attraverso i toponimi, nonostante una certa "italianizzazione" introdotta dai cartografi militari e durante il Regno d'Italia. Non di rado le carte venivano rimaneggiate da cartografi senza adeguate conoscenze della cultura e della lingua sarda - per non parlare della difficoltà intrinseca a trascrivere un nome.  In questo articolo si cerca di trattare in modo semplice e discorsivo la questione - che è complessa - cedendo un po’ al rigore scientifico per avvicinare a tutti il tema interessante, che riguarda l'uso dei TOPONIMI SARDI.
 

La toponomastica, un "campo minato"

Vi è un'apprezzabile presa di coscienza, anche culturale, di noi tutti Sardi rispetto al recupero di un'identità regionale e nazionale, che passa attraverso la riscoperta storica, etnografica e linguistica sarda. Nell'escursionismo, settore parimenti in grande crescita, questa "riscoperta" del sardo passa attraverso il tentativo di recupero e valorizzazione dei "nomi dei luoghi", quasi a salvaguardare e rilanciare (anche così) l'utilizzo pratico e ufficiale della Limba: attenuando o rimediando il più possibile a travisazioni, deformazioni, sostituzioni che hanno stravolto la nostra geografia e corografia con secoli di errori e trascuratezze sul nostro patrimonio toponimico (anche nel pur inestimabile lavoro dell'IGM).
Una parte del patrimonio di toponimi è sicuramente perso, e con esso la memoria della storia e della cronaca, della cultura e delle usanze pastorali, agricole, e legate alla fauna (zootoponimi) e alla flora (fitotoponimi) ma anche alla geo-morfologia del territorio (oronimi e idronimi). Molti toponimi, nel tempo, hanno inoltre perso il significato originario, e cessato di essere "trasparenti" (quindi facilmente intuibili) per chi li usa - rendendo incerta e talvolta aleatoria l'etimologia. A queste difficoltà si aggiungono altri fattori a complicare la corretta attribuzione di un significato:

  • la coesistenza di versioni diverse di uno stesso toponimo, dovute alla tradizione scritta e orale e alle differenti pronuncie (basterebbe citare i toponimi del Supramonte, differenti tra comuni limitrofi) dove spesso prevale l'etimologia più popolare anche se meno razionale dal punto di vista linguistico
  • possibili deformazioni dovute a trascrizioni, numerose e spesso soggettive
  • la stratificazione di matrici linguistiche (molto dibattuta) in diversi "filoni": fenicio, prenuragico, indoeuropeo, arabo, romano [...] con forti influssi e contaminazioni (e "derivazioni") etimologiche e fonetiche... 
  • la perdita di informazioni legate alla reale origine storica del toponimo, o perchè si è interrotta la "catena della memoria" tramite cui veniva tramandato di generazione in generazione, perdita che ci impedisce quindi oggi di capire esattamente l'origine (un fatto storico, una leggenda) di un certo nome di luogo
  • fraintendimenti e travisazioni del toponimo e curiosi scivoloni linguistici in cui incorrevano i trascrittori di toponimi (ad esempio nei casi di trascrizioni ad opera di cartografi o ufficiali militari pisani o piemontesi...) - emblematico a questo proposito il caso dell'Isola di mal di ventre, isolotto nel Sinis, macroscopica travisazione del toponimo sardo Isula de malu 'entu con il significato (assai trasparente) di Isola del cattivo vento, del maestrale.

Insomma, aveva ben ragione il famoso linguista Massimo Pittau che descriveva la toponomastica come un campo minato tanto per gli studiosi quanto per gli appassionati.

Un nome (comunque lo si scriva) ci racconta del luogo...

Il recupero dei toponimi originali, capace di "trasportare" dalla notte dei tempi al presente i significati e il senso dei nomi e dei luoghi, è un lavoro arduo col quale l'Agenzia Forestas e il CAI sono costretti a cimentarsi ad ogni sentiero recuperato e ad ogni freccia segnavia realizzata.  Ma è con la cartografia che i nomi dei luoghi possono trasferire informazioni non solo su cosa incontreremo camminando, ma anche sul paesaggio e sulla conformazione, e sulla storia di ogni punto di interesse lungo il cammino.

Macrotoponimi vs. Microtoponimi

Per quanto riguarda i nomi dei luoghi, una delle distinzioni più comuni e diffuse nell’ambito delle moderne scienze onomastiche è quella tra macrotoponimo e microtoponimo: dal punto di vista referenziale, i macrotoponimi sono i nomi di luogo riferiti a regioni istituzionali o geografiche, i nomi di fiumi e laghi, di montagne, di città e paesi; viceversa ‘microtoponimi’ sono riferiti a piccoli insediamenti abitativi e frazioni, località interne al macrotoponimo, corsi d’acqua minori, toponomastica urbana e locale). 
La terminologia specifica individua poi le sottocategorie dei ‘coronimi’ (nomi di regioni o di aree territoriali), dei ‘poleonimi’ (nomi di insediamenti umani, quali città, paesi, frazioni ecc.), degli ‘idronimi’ (nomi di fiumi e torrenti), dei ‘limnonimi’ (nomi di laghi) e degli ‛oronimi’ (nomi di rilievi e montagne).
[fonte: Treccani).

Un sistema di nomi misterioso e variegato, sicuramente affascinante

La Sardegna ha una toponomastica affascinante e multiforme: gran parte dei luoghi ha perso il suo significato originario ma alcuni, che hanno superato più o meno indenni le tante trascrizioni della storia, tipicamente rievocano ancora qualche particolare geografico legato all’OROGRAFIA (monte, bruncu, nodu, sedda, conca, vadde, costa, troccu, janna) o all' IDROGRAFIA (rivu, badu, untana, ena) e persino alla VEGETAZIONE (magari non pià rinvenibile) nella zona (calarighe, murdegu, elighes, murta...) o al NOME-COGNOME dei proprietari o dei protagonisti di qualche storia: in questi casi la denominazione è preceduta dall’articolo plurale Sos o Is (Casa Is Pauceris, Is Antiogus) o dal femminile Sa, dove può immaginarsi sottinteso il sostantivo tanca (es. Sa 'e sos FroresSa ‘e don Agostinu>> Sa tanca de don Agostinu)... 

Una breve lista, non esaustiva, di toponimi sardi è riportata di seguito. Conoscerla o familiarizzarci può essere utile, insieme ad una carta escursionistica e/o una traccia GPS, per acquisire una conoscenza dei luoghi da visitare.  Ricordarsi il significato dei nomi è come accettarne l'aiuto per capire e interpretare il territorio.  
I termini riportati sotto trascendono dalle distinzioni linguistiche fra Logudorese-Campidanese-Gallurese, e sono raggruppati per il solo scopo di illustrare il senso dei toponimi, quindi per guidarci attraverso la lettura delle mappe.

Per un approfondimento maggiore

Si consiglia, tra gli altri, di approfondire attraverso i seguenti:

Breve glossario toponomastico

  1. ABILE-Acchili: Aquila [esempio: Mitza accili - la sorgente dell'aquila]. Va notato che spesso questo toponio presenta contorni che si confondono con i toponimi derivati da  >> BACCILE - 'Accile - Accili:= luogo di custodia delle vacche. Le due possibilità vanno sempre tenute presente, e più in generale questo valo per tutti i termini simili-assonanti offerti dai toponimi sardi.
  2. ABIS: api [esempio: Báccu ábis, valle delle api]
  3. ABBA, S'abba: indica presenza o affioramento d'acqua, anche nel senso di fonte o foce a mare [es: S'abba Druche sul mare di Bosa,  s’Abba pudia a Orani etc...]
  4. ACCU-Bacu-Baccu: vallone incassato, 'forra’ (da vacuum, vuoto)
  5. ADULU-Bàdulu: gobbo, curvo [es: Baccu su Adulu]
  6. Agnata: semanticamente identico a Cuggiu, cuzzòlu, Cuzzola, cugghjòlu - angolo nascosto, sito segreto, sperduto.
  7. AIDU-Aitu: passo, forcella montana
  8. ALAVERRU-Aladerru-Aliterru-aliderru-Laderru-Alerru-Aradellu-Arradellu: fillirea, località ricca di piante del genere Ph.latifolia
  9. ALBO-Alvu-Arvu-Arbu: bianco
  10. ALINU-Alineddu-Alineddus: Ontano (ontani)
  11. ANGUTIDORGIU-Ingutidorgiu: inghiottitoio
  12. AQUEDDAS: piccole quantità d'acqua, anche in pozze e, in senso lato, palude, acquitrino, piccolo affioramento [es: Aqueddas è il pianoro che si percorre lungo il sentiero 814 verso le cime di Settefratelli]
  13. ARBACCAS: vacche [es: Sedda Arbaccas, il valico dove pascolano le vacche]
  14. ARCU:  arco, sella, passo montano o valico.
  15. ARENA: rena, sabbia [es: Arcu s'arena - il passo sabbioso]
  16. ARMIDDA: timo  [es: monte Armidda, il rilievo montuoso in Ogliastra, forse chiamato così per ricordare la presenza di timo]
  17. ARRIDELI, ARRIDELARGIU: fillirea o campo di filliree [es: Su Solianu de s'Arridelarxiu = il campo di fillirea assolato, presso le cime di Settefratelli] 
  18. ARROCCU: recinto di grossi massi o pali per il bestiame (Alà, Bultei, Chiaramonti, Nulvi, San Vito) - (da arroccare, aroccai, arroccare: bloccare)
  19. ARROJA - Arroga - Roja - Arroju - Arròglia, Orroa: sito basso ed acquoso, anche palude, luogo allagato >>>Riu, Arriu -- ma c'è anche un secondo senso (arroju) "luogo ben individuabile" come sinonimo del sardo logudorese "Giassu" [es: la grande duna di Buggerru lungo il sentiero 304B denominata S'arroja de si baraccas presso le dune di Portixeddu]
  20. ARRUBIU: ‘rosso’ [es: monte Arrubiu, toponimo ricorrente, forse rievoca terre rosse o vegetazione scarlatta]
  21. ASCUSORGIU-iscusorgiu, ischisorgiu: tesoro nascosto [esempi: arcu su Schisorgiu]
  22. AZZA, Atta, Atha, Atza: pendice aspra, tagliente
  23. BACCILE - 'Accile - Accili: luogo di custodia delle vacche, spesso con contorni che si confondono con i toponimi derivati da >>ABILE-Acchili= Aquila 
  24. Baccu > vedi Accu
  25. BADDE: valle [es:  Badd' 'e Suélzu, "Valle della sughera", frazione di Alà]
  26. BADU-Adu-Bau: guado [la famosa cascata di Bau Mela, a Villagrande, o Badu 'e Carros, nel Nuorese...in generale indica luoghi dove c'è o c'è stato un attraversamento o passaggio sull'acqua]. Va annotato che “badu” in molti casi ha perso la seconda sillaba per apocope, fondendosi col nome successivo per formare un unico toponimo [es: Bacarru (guado del carro) e  Ba’‘e Pili,  Ba’ Sarule che sono toponimi usati a Mamoiada, tra gli altri]
  27. BARGIU - Vargiu: vario (dal lat.varius a chiazze (riferito spesso ai pascoli arborati con prati-pascoli) [famoso il toponimo del Supramonte, Campos Bargios]
  28. BARIGAU - Barigadu - Abarigàu - Arigàdu: oltrepassato, trapassato, trasandato [famosa la regione geografica storica, il Barigadu, chiamato così per la conformazione d'altipiano]
  29. BOLOSTIU - Golostiu: agrifoglio
  30. BREBEXILI - Brebei: luogo di frequentazione delle pecore
  31. BRECCA:  grotta, caverna, buco, fessura tra rocce
  32. BRUNCU, Brunku: indica letteralmente "arbusto secco e spinoso, ceppaia morta" ma è molto più diffuso nei toponimi con il senso di "cima" [es: Bruncu Spina, Bruncu nieddu=la cima nera]
  33. BUCCA, 'Ucca: valico, passaggio [es: (B)Ucc'Áidu, presso Bono-Anela - valico montano (1046 mslm) da Monte Rasu verso il Logudoro; il toponimo letteralmente significa «bocca di valico» e deriva dai lat. bucca «bocca» e aditu(m) «passaggio, valico»]
  34. CALARIGHE,Calarigiu: Biancospino
  35. CALLENTI: caldo, bollente [es: S'acqua Callenti, vicino a Castiadas]
  36. CAMPU: ‘campo, pianoro, pianura, pascolo arborato’ [es: Campos bargiosCampu Spicatoglia dal gallurere ‘campo di lavanda]
  37. CARáVIUS, Iscarávius: ipoteticamete, gli scarabei stercorari (dal lat. carabus «granchio, gambero» e «*scarabeo»)
  38. CARROS, Carrus: indica i carri, carri a buoi, spesso nei toponimi compare composto con altri termini per indicare "punti di pasaggio" [es: Sa sedda 'e sos carros, presso Lanaitho, Oliena, indica un possibile punto di passaggio dei carri] 
  39. CASSADORI, is Cassadoris: cacciatori [es: toponimo molto frequente nel sud Sardegna, come a Gutturu Mannu "Arcu de is Cassadoris") 
  40. CASTEDDU: castello, baluardo, presidio [es: punta Casteddu de su dinai, presso Settefratelli, o Palas de Casteddu, nel nuorese: entrambi indicano che anticamente erano presenti presidi antropici fortificati, di cui talvolta si trovano i resti nelle zone con questo toponimo]
  41. CEA, Keya, Kea: pianoro tra fiancate di montagna o anche aia carbonile
  42. CERAXA, Ceressia: Ciliegio, ciliegi, ciliegie [es: punta Ceraxa, presso Settefratelli, vicino a Baccu Malu]
  43. CERBU, Xerbu, Correxerbu: cervo, corno di cervo [indica luoghi dove era comune incontrare i grandi ungulati, es: Correxerbu è un toponimo del territorio di Sinnai]
  44. CIRRA, Chirra>>QUIRRA: mandra degli agnelli e dei capretti, recinto coperto di frasche [es: Salto di Quirra]
  45. CODULA, Codulu: ciottolo, sasso (da accodulare: lanciar sassi); nei toponimi è frequente il senso di "gola incisa profondamente nel calcare dolomitico, con fondo pieno di sassi lisci per lo scorrere dell'acqua" 
  46. CONCA: grotta, caverna ma anche (specie in Gallurese) tafone, grotta scavata dal vento (o aereosol marino) nel granito; più comunemente, si può incontrare "conca" con l'accezione di "piccola collina, cucuzzolo tondeggiante, in rilievo" oppure anche come grosso masso o protuberanza rocciosa in cima [es: Sa Conca Manna, "La Testa Grande", particolarissima roccia cava a forma di fungo sull'Ortobene, e altre sono sul sentiero D-221 di Gutturu Mannu, quale Conca carrogas e Conca su murigau]  
  47. CONCALI, CONCALE: simile a "Conca" ma meritevole di un'analisi separata; il significato letterale in limba è "testone", ma anche "caverna" [es1: Cuile sos concales a Villagrande Strisaili - es2: il vero nome dell'isolotto di Pan di Zucchero, già da fine '700 ha sostituito il toponimo originario, che era Concali su Terrainu, letteralmente "grande testa, isolotto vicino alla terra", da TERRÀINU, agg. "che rasenta la terra"].    
  48. CORONGIU: grosso masso, macigno, cima pietrosa di un colle. [es: Su Coròngiu de Fanari” celebre megapillow del Monte Arci - Su Corongiu de Sitzoua presso Marrubiu] 
  49. CORRU: corno, asta, ma anche (nel senso derivato da accorru) ritiro, riparo, recinto per le vacche o altri animali [es: il valico o il passo di Arcu Corr'e Boi
  50. COSTA: costone di monte, anche con l'accezione di precipizio 
  51. CUILE - còili - Attapadorzu: ovile, luogo di ricovero di piccoli gruppi di bestiamo (tipicamente capre o pecore, ma anche lepri >>"leporajos"); altra accezione possibile è legato a cuiletta che può indicare "quantità di cose nascoste" e toponimo legato a particolari luoghi dove si nascondeva qualcosa.
  52. CUVADORGIU: nascondiglio
  53. DISPENSA: Deposito di commestibili, magazzino, ma anche deposito di carbone o materiali per/da sfruttamento del bosco..."dispensa" indica quindi il sito ove sorgeva – ed in alcuni casi se ne individuano ancora i ruderi – la costruzione in muratura centro dell’attività forestale, e tappa obbligata del trasporto a dorso di mulo o di cavallo, ove veniva concentrato il carbone vegetale prima di lasciare la foresta su carri trainati da buoi o, in qualche caso, su piccoli convogli ferroviari.  Il nome proprio che si accompagna talvolta al sostantivo indica invece il nome degli industriali boschivi che procedettero alle utilizzazioni forestali [es: Dispensa Tonietti, a Gutturu Mannu, e vedere qui per ulteriori approfondimenti]...
  54. ECCA, Eca, Jaca, Giaga, Jaga: cancello di legno.
  55. ELIGHE - Ilixi: l'albero più comune e tipico nei boschi dell’isola: il leccio. [es: S’Elighe ‘e Tureddu”, nel Supramonte di Orgosolo, sede del celebre leccio scresciuto spaccando il masso che lo ospitava, o la località Elighes ‘uttiosos nel Montiferru, o il comunissimo toponimo Genna s’Ilixi presente ovunque in Sardegna]
  56. ENA - Ennene - Enene - Bena - Vena: sorgente [es: Bena majore, presso Ozieri] o "zona acquitrinosa, paludosa stagionale, umida"
  57. FERULARGIU - Feurraxiuferuleto, campo dove cresce la ferula, quindi sterile e incolto.
  58. FILIXI: felce [es: Genna Filixi, "valico delle felci" presso Perda Liana, Gairo]
  59. FOGADROXIU: carbonaia, luogo dove si produceva il carbone
  60. FOGU: fuoco [es: Bruncu Poni Fogu ‘cima dove metti il fuoco' - presso Settefratelli...luogo che forse era strategico per gli incendi]
  61. FUNTANA, Untana: fontana, sorgente [es: 'Untana ona, Funtana ona nel Supramonte di Orgosolo, Untana vuddia a Nuoro]
  62. FURRIADROXU: dal nome campidanese che indicava l'ovile o ricovero delle greggi e poi ha acquistato secondo il Pittau il significato di «cascinale o gruppo di case». Dal verbo furriái, furriáre «girare, voltare, cambiare»
  63. GENNA - Enna- Janna-Gianna: significa 'porta' ma può anche essere inteso come “passo/valico” [es: Genna Silana, il passo sito sull'Orientale Sarda sopra la Codula Ilune, Gennarellia = Valico di Elia]
  64. GENTURZU - Gurtuju - Unturzu -Antruxu -Gutturgioni-Gutturgiu-Ingurtosu: graficamente assume moltissime differenti altre forme (frutto delle tante varianti locali, ma anche del fatto che il Grifone fosse diffusissimo in passato in Sardegna). Questo lemma è emblematico della capacità dei nomi testimoniare quanto il prezioso avvoltoio popolasse duffusamente i cieli dell’isola [es: Punta de S’Untulzu -  Punta Gurturgius - Iscala Antruxoni] 
  65. GHIROVAI - Ghirali - Goritto - Ghirìai - Ghirìle - Ghiriddè - Ghiritho - Quirigori: toponimi riconducibili al protosardo "ghiroe" (gomito, ansa di fiume, tornante, dintorno...)
  66. GIARA, Jara:  luogo pietroso o paludoso o area piana-altipiano [es: il toponimo Gerrei, Giarrei...territorio pietroso]
  67. GODDETORGIU - Guddettorgiu - Goddittorzu - Goddeu, (B)Oddeu, Uddè:  luogo di riunione, raggruppamento, raccoglimento [es: il pianoro di Campu Oddeu], dal verbo sardo Boddìre (raccogliere)
  68. GOLGO: baratro, voragine [es: l'inghiottitoio del Golgo di Baunei] - la radice è in qualche modo legata ai toponimi INGURTOSU e quindi GUTTURGIU (inghiottire, trangugiare...riferito alla voracità dell'avvoltoio)
  69. GORROPU-Carropu:  forra, canalone, gola, crepaccio [es: la gola di Gorropu dove però viene impropriamente usato il termine sardo come nome proprio specifico, mentre ha lo stesso senso di "gola" e quindi è una ripetizione inutile. il luogo dovrebbe chiamarsi "Gorrupu" senza "gola di" e tantomeno senza "su" che spesso si sente usare in chi chiama erroneamente l'area "su Gorropu".  Analoghe considerazioni merita la locuzione “cascata di S’Istrampu”...]
  70. GUTTURU: gola, canalone [es: Gutturu Mannu la grande gola attraversata da un torrente; Gutturu Cardaxius]
  71. ILIXI, Liccia (gallurese) - Licciola: elce, leccio 
  72. ISCA - Iskra - Iscia: golena, parte allagabile d’un fiume, valle, palude, sito acquitrinoso o terreno umido tra due colli, o a piè di montagna... 
  73. ISCALA, Scala.  via montana scoscesa, da scalare, pendio, salita in genere ripida e difficoltosa... [es: Scala Baccas = Scala delle vacche, percorso per portare su le vacche]
  74. ITRIA, Ittiri, Odighítria - Caminu Bonu: secondo il Pittau è un toponimo legato a BUON CAMMINO da Nostra signora d'Itria (sardo derivato dal bizantino Hodegetria "accompagnatrice") che aveva dato luogo a locuzioni legate all'uso di invocare, prima di un viaggio, la protezione divina...
  75. LACCHèDDU - Laccheddos - Lacchittu: truogolo, vaso per dar da mangiare ai porci, ma anche, in senso lato, luoghi tendenti al fangoso; interessante anche il possibile legame con il verbo ALLACCÀRE, allaccheddàre, che ha il senso di "farsi a pila (lacu,laccheddu) e si riferisce al legno accatastato, quindi luoghi dove veniva accatastato il legname...
  76. LEUNAXI - Leonaxi - Lionàrxu: Oleandro
  77. LIONE - Lidone - Lioni-Olidone, Olioni: Corbezzolo
  78. LITTU:  grande estensione di terreno boschivo, bosco fitto
  79. MARGHINE - Mragini - Màrgini - MARGANài: margine, limite territoriale, montagna di forma allungata o piccola catena montuosa (da marginis, margine);
  80. MARGIANI = nome della volpe [es: Margiani pubusa, la vetta presso la foresta di Montarbu]
  81. MARMURI: marmo
  82. MEDAU - Medassa - Madassa - Madau: questo toponimo indica l'antica (talvolta persistente) presenza di ovili, mandre o (grandi) recinti per bestiame, secondo alcune interessanti teorie, deriverebe da magdal "torreggiante", dalla forma che ebbero le prime case dei pastori.
  83. MITZA - Mizza - Mizzadròxu: polla, pozza d’acqua, sorgente 
  84. MORTORIUS - Mortoxus - Mortorzu: luogo della strage (legato a eventi sanguinosi)
  85. NARBA - Narabulìa - Marabulìa: da Marba, malva (pianta officinale) o marvavischio, narboina (pianta campestre) [es: monte Narba di Muravera]
  86. NODU - Nou:  "ammasso di pietre" [es: Su Nou Orruendeche, il masso in equilibrio precario, punto panoramico di Austis(NU)] 
  87. NURAGHE - Nuraxi(campid.) - Nurai - Nurattulu - Nurra, Nurre: cumulo, torre di pietre, qundi anche l'antica costruzione tronco-conica a forma di torre; in alcuni casi (Nurai) anche voragine carsica
  88. ORGOI -Orgosa - URGAI - Orga - Orghe - Orgua - Orgomonte - ORGULA - ORGOLIDDAI - ORGOLESI: luogo umido dove trasuda, gocciola, sgorga l’acqua; pozza, polla, zampillo, sorgente...
  89. ORIDDA - Oroè - Orài - ORUNAGHE: Toponimi connessi, secondo il Pittau, con l'appellattivo ORU=lempo, limite, orlo, margine, paraggio.
  90. PABERILE, Pabarile, Pobarili: indica gli storici terreni destinati ad uso popolare o per i poveri, di cui resta traccia in alcuni toponimi [es: Pabarile a Santulussurgiu]
  91. PADENTE, Padenti - Patente: letteralmente “bosco/foresta” [es: Genn'e Padenti, la porta del bosco] e anche bosco comunale, di utilizzo comunitario
  92. PALA, Palai: falda, pendio [es: PALUMBROSA, Palumbrosu: costone ombreggiato]
  93. PAULI - Paùle, Pabude: palude, padule
  94. PENTUMA(s) - Spèntuma: luogo scosceso, burrone, voragine [es: Pèntumas, località scoscesa nel Supramonte di Oliena - Badde Pèntumas, canalone solcato da un torrente stagionale nel territorio di Tepilora...]
  95. PERDA, Preda, Perdas - PEDROSU - Petrosu: di Pietra, pietre, pietrame [es: il nome originale della Punta Lamarmora era Perdas Crapias “pietre spaccate”, un toponimo quanto mai adatto per descrivere la conformazione scistosa delle cime del Gennnargenti che tendono a frantumarsi anche per effetto degli agenti atmosferici, specie del gelo] può indicare anche "ammasso roccioso" o una "sporgenza" o un "blocco" anche "scoglio sul mare" [es2: Perda liana, Pedra longa a Baunei, Perd'e cerbu a Domusnovas...] 
  96. PISCHINA - Pixina - Pixinas: laghetto, piccolo stagno [es: Pixinamanna, presso Pula, o Pischina Urtaddala in Supramonte]
  97. PITZU o PIZZU, anche PUNTALI: sommità o vetta (deriva dall'avverbio "in alto" o dal nome "cima, parte alta") anche sporgente o che spicca alla vista [es: Pitzu margiani pubusa a Seui, la grotta di Pitz'e crobis a Iglesias, Pitz'e serra a Quartu, che letteralmente indica un luogo "sopra il crinale"] 
  98. PRANU, Pianu, Planu, Pranixeddu: pianoro o pianura, anche altipiano [es: Pranu Laccus = Pianoro delle vasche, Pranu Sartu a Buggerru]
  99. PRESETHU - Prethu - Pret(t)u:  conca, sifoncello roccioso dove le acque piovane si raccolgono
  100. PUNTA: nel senso Punta de monte indica la parte apicale, sommità, puntazzo di un'altura, coincidento in alcuni casi con il luogo più rappresentativo dell'intero luogo (la parte per il tutto) o uno dei toponimi di riferimento (anche visivo) dell'intera zona, spesso unito ad un'altro nome che ne definisce idealmente la caratteristica visiva o storica [es: Punta Tintillu, Punta Lamarmora, Punta Bandera, Punta Sa Campana...]
  101. REBECCU - Ribeccu: "scontroso, selvaggio" [es: Rebeccu, frazione medioevale di Bonorva, nella curatoria di Costavalle]
  102. RIU - Riigheddu - Arrìu - Roja: rivo, ruscello, fiumiciattolo
  103. RIXI, REXIN(i)-Arrexini: zecca [es: Bau arrexini, il guado pieno di zecche]
  104. SEDDA:  sella, valico abbastanza largo tra valle e valle attraverso una dorsale montuosa
  105. SERRA: crinale, spartiacque roccioso [es: Serra Strumpu = il Crinale della cascata]
  106. SOLIANU: di pianoro, strada, campo esposto al sole. >[es: Su Solianu de s'Arridelarxiu = il campo di fillirea assolato, presso le cime di Settefratelli] 
  107. SPENDULA - Spindula - Spindua: cascata
  108. SUERCONE, Sercone, Ercone, s'Erquone, su Nercone, Selquone: deriverebbe da suerca (ascella) pertanto "grande ascella" - per indicare un luogo sprofondato, depressione nel terreno, quindi dolina. Invece per il Pittau sono toponimi legati a "ircone" (becco, caprone) che però è legato alla precedente ipotesi perchè sarebbe il nome dato al luogo - tipicamente doline - dove i pastori erano soliti custodire i caproni in attesa di liberarli per l'accoppiamento con le capre, oppure riferito a "arcone" ossia "cervo o muflone giovane"... 
  109. TACCU, Tacconi, Taccixeddu - Taccuri: ‘tacco’, riferito alle forme del paesaggio a forma di tacco, molto presenti nell’Isola, prevalentemente rocce calcaree e dolomitiche, con ripidi pendii/pareti. Anche "valico...
  110. TANCA. podere chiuso da siepi o muri a secco, tenuta di un certo valore.
  111. TASONI. corridoio, varco nella foresta, anche creato dagli uccellatori 
  112. TEXILE - Texili - Tixìli - SETZILI - Sitzili: cucuzzolo isolato [es: Su Sitzili di Isili, Meseddu de Texili o Texile di Aritzo]
  113. TIDU: colombaccio [es: valico Arcu 'e tidu, l'arco dei colombacci]
  114. TOLOVO' - Tolovai - Solovai - Tolovisco: da tholove (leggero strato di nevischio o brina) per indicare luoghi aperti ed esposti al gelo [ricorrente a Ozieri, Bolotana, Orgosolo, Nuorese, Orotelli, Tiana...] 
  115. TOVARU - Topparu - Tòporo - Dòvaru: "budello" o canale stretto senza uscita [es: frequente nei toponimi da Mamoiada a Orgosolo, Montresta, Romana,Bitti e Lodè...]
  116. TREBINA - Trebhina: oronimo derivato da "treppiede" - cima o "cucuzzolo" con più sporgenze [es: Sa Trebina Lada, Sa Trebina Longa, presso Monte Arci] 
  117. TUPPA - Tuppìa - Tupòi - Tuppai - Tipoi: macchia, boscaglia, gruppo di alberi, area di sottobosco cespuglioso e intricato. [ricorrente a Olbia, Lula, ORroli, Padria, S.N.Gerrei...] 
  118. TUVARA - TUVARAXIU:  erica - toponimi utilizzati per rimarcare la caratteristica presenza di arbusteti ad erica [es: Campu sa Tuvara, presso Casteddu de su Dinai, Settefratelli];
  119. URPINU, Gurpinu - GURPINU - Gurpe - Ulpina: località o monte ove era registrata la presenza significativa di volpi o comunque zootoponimo/fitotoponimo legato a questo animale [es: Monte Urpinu a Cagliari] 
  120. ZINNIGA, Sinniga - TZONNI: fitonimo legato al giungo o sparto, con possibile legame, secondo il Pittau, anche con l'origine del toponimo Sinnai.