Lodine - Olzai (T 601)

Credits immagine Unione dei comuni Barbagia
Il sentiero
Descrizione tappe (roadbook)
Si parte dal centro di Lodine, dando le spalle alla strada principale ed al centro storico con le sue piccole case e le vie lastricate di granito; non lontana, la chiesa di San Giorgio è un bell’esempio di sincretismo culturale, addossata infatti al Nuraghe de Trinta Batallas da cui si gode uno splendido panorama sull’alta valle del Taloro ed il lago di Gusana. Si comincia così a scendere per una piccola strada asfaltata fino alla sorgente di S’Antana ’e Bidda, dove si incontra anche il bivio per il sentiero 601A.
Si svolta a destra al bivio e si lascia alle spalle l’ottima sorgente, cominciando a salire lievemente per una strada ancora pavimentata, immersi in un bosco di roverelle e circondati da muretti a secco orlati di muschio. Un largo spiazzo segnala che si è arrivati in località Puddis: qui si trova il parco comunale omonimo e qui comincia anche il territorio di Gavoi. Sulla sinistra, il sentiero 601B permette di raggiungere un fantastico punto panoramico con una breve digressione.
Si prosegue in direzione di marcia, cominciando a scendere lentamente per una antica via di carri, un tempo il principale collegamento viario tra Lodine e Gavoi, oggi invece un sentiero riservato e silenzioso immerso nel bosco. Roverelle e agrifogli fanno compagnia all’escursionista: gli abitanti del bosco sono più riservati, ma con un po’ di fortuna si possono osservare i frequenti colombacci e ghiandaie, mentre lo sparviero e la donnola, pur se più elusivi, si lasciano talvolta ammirare per pochi istanti.
La discesa prosegue fino a riunirsi ad una sterrata più evidente che si segue sulla sinistra raggiungendo, in località Buholi, il bivio con il sentiero 601C che porterebbe verso il lago. Si prosegue in discesa fino al ponte che supera un immissario del Gusana in località Badu ’e Lodine, risalendo poi per le vie del paese di Gavoi che ormai si presenta vicinissimo. Il sentiero si addentra nel bellissimo centro storico, lambendo la parrocchiale di San Gavino e risalendo poi nella parte alta dell’abitato.
Si lascia alle spalle la Via Carlo Alberto e risalendo tra le ultime case di Gavoi: subito si percorre l’antica carraia in salita, sterrata e rovinata purtroppo da alcune alluvioni. La fitta vegetazione abbraccia nuovamente l’escursionista, mentre la pendenza si fa più severa: appena la salita si addolcisce, però, il bosco si apre e compaiono le prime case di Ollolai. Anche in questo caso ci si addentra nel centro, raggiungendo la piazza principale che fronteggia la Chiesa di San Michele: da qui, sulla sinistra, si potrebbe raggiungere per una strada vicinale il bel bosco di San Basilio con la chiesa omonima.
Ci si porta nella periferia settentrionale di Ollolai, raggiungendo l’imboccatura di una stretta stradina cementata: questa proviene da Olzai e percorre il ripido passaggio che, storicamente, collegava i due centri abitati, noto come S’Iscala. Si comincia quindi la lunga discesa, inizialmente lieve, poi sempre più pendente, perdendo quota infine nell’impluvio del Riu Bisine, il corso d’acqua che percorre interamente l’abitato di Olzai.
Quando la parte più ripida della discesa è ormai conclusa si raggiunge Su Mulinu Vetzu: l’antica struttura idraulica è stata più volte restaurata ed è oggi perfettamente funzionante, un esempio unico di architettura storica industriale che merita un’accurata visita. Si continua a scendere entrando nelle prime case del bel centro storico, transitando accanto al museo ospitato nella casa natale del pittore Carmelo Floris. Poco più oltre, nel cuore del borgo, il sentiero ha termine.
Dati catastali e altimetrici
Galleria fotografica
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