Sas Concas,SS 128 - S’Infurcau (G 402)

Credits immagine Unione dei Comuni Barbagia
Il sentiero
Descrizione tappe (roadbook)
Si parte a ridosso della SS 128, individuando una antica via circondata da due filari di muretti a secco: questa era parte di un arcaico percorso della transumanza che portava in direzione della catena del Marghine e del Goceano. Sulla destra, dopo una lieve discesa ed oltre un campo, si delinea un fronte roccioso: nella tenera ignimbrite di cui è composto si distinguono le nere aperture della necropoli a domus de janas di Sas Concas, una delle più celebri dell’Isola. Nei vani più grandi, di pianta pluricellulare, si trovano scolpiti nelle pareti alcuni petroglifi del tipo “antropomorfo capovolto”, il cui significato è ancora incerto.
Superata la necropoli si procede con un cavalcavia sulla SS131, raggiungendo poco dopo l’area dell’ex blocchiera e continuando ancora per l’antico viottolo che ben presto si innesta sugli ampi terreni comunali dove si svolge gran parte del pascolo oniferese. Sulla sinistra svetta la bella torre nuragica di Nuraghe Istorilo, ben conservata. Si prosegue tenendo a destra un muretto a secco, avendo cura di non disturbare gli animali al pascolo.
Un breve tratto in lieve salita porta al Nuraghe Ola: questo celebre monumento archeologico conserva intatta la sua tholos e, alla sommità, l’unica pietra che ne costituisce la copertura della volta. Nel giorno del solstizio d’estate molti appassionati la rimuovono temporaneamente per ammirare, a mezzogiorno, il fenomeno del fascio di luce che fende verticalmente l’oscurità della camera. Il Nuraghe Ola è stato recentemente restaurato e al suo ingresso si possono anche osservare due delle capanne che costituivano il villaggio legato alla torre principale.
Si prosegue in direzione nord superando la recinzione del sito archeologico e seguendo i resti di una sterrata che perde leggermente quota tra belle querce: in direzione di marcia si approfondisce il corso del Riu Liscoi e lo si raggiunge in località Bau Predosu, dove si trovava un guado storico, oggi parzialmente migliorato da una piattaforma in cemento: nei mesi a maggiore piovosità, potrebbe essere utile guadare togliendo temporaneamente gli scarponi. Si risale poi nel costone che sovrasta il guado, muovendosi tra isolati macigni di granito e alberi piegati dal vento.
Compare così, sulla sommità di un rilievo, il bel sito archeologico legato a Nuraghe Pedrosu: la pianta del monumento è di difficile lettura a causa della vegetazione e dei crolli che lo ricoprono quasi interamente, ma è certo che si tratta di un complesso assai esteso. Dalla cima della torre si può godere di un bel panorama che passa dalla valle del Liscoi a Gonare alle lontane piane del Tirso, mentre più vicino si nota la zona di S’Infurcau che, come suggerisce il nome, da tempi remoti svolge un importante ruolo di crocevia tra gli altopiani di Sa Serra e le vallate.
Proprio in direzione di S’Infurcau si dirige il sentiero, raggiungendo purtroppo una zona dove una costruzione moderna e incompiuta che scimmiotta una torre nuragica è ormai nota come simbolo all’eterno non finito che contraddistingue molte opere scriteriate. All’incrocio di S’Infurcau si incontra la SS 129; oltre un cavalcavia, sulla sinistra, si potrebbe proseguire con il sentiero 401.
Dati catastali e altimetrici
Galleria fotografica
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