Start website main content

Accessible trails

1 pathway

Sentieri per tutti...in questa categoria rientrano i sentieri progettati o riadattati perchè il contatto con l'ambiente naturale sia sempre di stimolo al miglioramento della vita personale di chiunque, con attenzione alle condizioni di disabilità motoria, sensoriale o della sfera psichica e relazionale...

Rio Ermolinos.jpg

Results

Gavoi, Gusana. Il lago tra le montagne

Accesso 

Dal centro abitato si prende la SS 128 in direzione di Ovodda, in discesa, fino ad incontrare sulla destra le indicazioni per l’Hotel-Ristorante Sa Valasa. Si è ormai sulle sponde del bel Lago di Gusana, il vasto invaso nato per la produzione di energia e circondato da fitti boschi. Sulla sinistra della strada, poco oltre la deviazione per l’Hotel dove è possibile lasciare l’auto, si incontra una strada sterrata in salita.

 S’Iscrithola 

Si imbocca la sterrata che guadagna quota per qualche decina di metri, proseguendo poi in piano immersa in un costone soleggiato e coperto di macchia mediterranea. La strada è straordinariamente panoramica ed è possibile ammirare una vasta porzione di lago, con i caratteristici contrasti tra i colori dell’acqua e dei boschi circostanti che ne hanno decretato la fortuna. La sterrata procede piegando leggermente a sinistra e si immerge gradualmente in un bosco di sughere e macchia evoluta, incontrando un bivio dove si prosegue dritti. 

Poche decine di metri, in leggera discesa, separano dall’incontro con alcuni massi granitici: si è in località Iscrithola e qui si trova una necropoli a Domus de Janas che conta 5 tombe, scavate direttamente nei macigni, mentre un grande antro in un masso più grande mostra un fondo pavimentato e segni di lunga frequentazione antropica. 

Il lago 

Si prosegue ancora per un breve tratto, ignorando alcune deviazioni minori sulla sinistra e prendendo poi a destra ad un bivio evidente. Si è tornati quasi alla quota del lago e si procede in direzione sudest, tenendo sempre la strada principale. Superato un piccolo edificio si ritorna alla SS 128 per un cancello che è opportuno richiudere. Qui si potrebbe tornare a Sa Valasa ma si può proseguire a sinistra, sul ponte, superato il quale si scende per una evidente sterrata in direzione del lago, sulla destra. Qui inizia uno splendido sentiero che costeggia il lago, sempre ombreggiato dal bosco, seguendo il dolce andamento delle sponde e con scarse pendenze. Saltuariamente, si incontrano alcune aree attrezzate per la sosta con panche e tavoli di legno

L’ultimo tratto del percorso aggira la struttura ricettiva dell’Hotel Taloro, oltre il quale una breve sterrata riconduce alla SS 128, tramite la quale è possibile ritornare facilmente a Sa Valasa e a Gavoi. Per chi volesse prolungare l’escursione è possibile, dall’Hotel Taloro, attraversare la strada e compiere un grande anello lungo il Riu Perdas Fittas, nella valle di Aratu, dove una serie di strade sterrate conducono al fiume e ad alcuni Menhir ancora in posizione verticale.

Lenght 20.200 m

gavoi.gpx

Total elevation gain 690 metri

Lodine, Puddis. A panoramic balcony overlooking the lake

Access 

Although the municipal park of Puddis is owned by the Municipality of Lodine, it belongs territorially to the Municipality of Gavoi, but the strong bond of the Lodinese community with this mountain is also due to its proximity, to the small mountain centre of Gavoi. You therefore set off on foot from the SP30, which is also the main road, spotting the signs for the Puddis Municipal Park that lead to the slightly downhill Via IV Novembre. 

The Natural Spring 

After a short stretch, turn right, quickly reaching the natural spring of S’Antana 'e Bidda, located slightly below street level and always a fresh, pleasant ambience. With the spring situated behind your shoulder, begin to climb gradually onto a rolling road, flanked by dry stone walls, surrounded by mature and sparse downy oaks, in the distinctive environment of the Barbagia di Ollolai. The road goes on straight and after the first stretch it flattens out, remaining cemented up to a large clearing, where the paved section ends. Slightly to the left, in respect to the direction of arriving, there is located a gate that must be closed, whilst a wooden sign indicates that you have arrived at the park of Puddis

Puddis 

One then enters the large tancato, aiming for a dirt road on the left. It would also be possible to visit the chestnut grove, located at a lower altitude, which is currently being coppiced by the local government. Having taken the dirt road, you start climbing slightly, flanked by a wood of rather young downy oaks, interspersed with dense heather. The profile of a large antenna that acts as a television repeater stands out over the area. The road continues in a south westerly direction and then bends sharply to the right in the direction of the antenna. On the left here is a narrow path that descends slightly, which heads towards a large clearing overlooked and dominated by some beautifully shaped granite rocks, decorated with beautiful tafonate. 

Lake view 

One cautiously climbs up the rocks, to discover a panorama of extraordinary vastness. At the foot of the peak, the valley of Gusana opens up, with its mountain lake surrounded by woods taking centre stage. Gennargentu and Supramonte, in the background, crown with their mountainous silhouettes a maze of wooded valleys, undulating ridges, broken by granite peaks, distant mountain villages or deep gorges. Near the cliff, the houses of Gavoi and the peaks of San Basilio conclude this extraordinary view of this corner of Sardinia. Once the visit is complete, you return to the village by the road you followed on the outward journey.

Lenght 2.800 m

lodine.gpx

Total elevation gain 116 metri

Lodine, Puddis. Un balcone panoramico sul lago

Accesso

Seppure il parco comunale di Puddis sia di proprietà del Comune di Lodine, esso appartiene territorialmente al Comune di Gavoi, ma il forte legame della comunità lodinese con questa montagna è dovuto anche alla sua vicinanza col piccolo centro montano. 

Si parte a piedi dunque dalla SP30 che costituisce anche la via principale, individuando le indicazioni per il Parco Comunale Puddis che portano ad imboccare la Via IV Novembre, in leggera discesa. 

La sorgente 

Dopo un breve tratto si svolta a destra, raggiungendo rapidamente la sorgente di s’Antana ‘e Bidda, posta leggermente sotto il piano stradale e sempre ottima e fresca. Lasciata la sorgiva alle spalle si prende a salire gradualmente per una rotabile fiancheggiata da muretti a secco, circondati da roverelle mature e rade, nel tipico ambiente della Barbagia di Ollolai. La strada procede rettilinea e dopo un primo tratto si spiana, rimanendo sempre cementata fino ad un grosso spiazzo dove termina il tratto pavimentato. Leggermente a sinistra rispetto alla direzione di arrivo si trova un cancello che è necessario richiudere, mentre un cartello in legno segnala che si è arrivati ormai al parco di Puddis.

Puddis

Si entra quindi nel grosso tancato, mirando ad una strada sterrata sulla sinistra. Sarebbe possibile, inoltre, visitare il castagneto che si trova ad una quota inferiore, oggetto attualmente di un governo a ceduo. Imboccata la strada si sale leggermente di quota, fiancheggiati da un bosco di roverelle piuttosto giovane, inframezzate da un fitto ericeto. Sulla zona si staglia il profilo di una grossa antenna che fa da ripetitore televisivo. 

La strada prosegue in direzione sudovest e poi piega bruscamente a destra in direzione delle antenne. Sulla sinistra si individua qui un esile sentierino che scende leggermente, mirando ad una vasta radura sovrastata da alcune rocce granitiche dalle belle forme tafonate. 

Vista lago 

Si risale cautamente sulle rocce, scoprendo un panorama di straordinaria vastità. 

Ai piedi del picco si apre la valle di Gusana, col suo lago montano circondato dai boschi ad occupare il ruolo di protagonista. Il Gennargentu e il Supramonte, sullo sfondo, coronano con le loro sagome montuose un dedalo di valloni boscosi, creste ondulate o rotte da picchi granitici, lontani paesi o forre profonde. Nei pressi del rocciaio, le case di Gavoi e le cime di San Basilio concludono questa straordinaria veduta su quest’angolo di Sardegna. 

Una volta ultimata la visita, si ritorna al paese per la strada seguita all’andata.

Lenght 2.800 m

lodine.gpx

Total elevation gain 116 metri

Meana, Ortuabis. The ancient crossroads

Access 

From the inhabited village of Meana, the Ortuabis plateau can be reached via the SS 128 road by car and bicycle, or by following the signs for the nuraghe Nolza at the exit of the village. This leads to a fine asphalt road that proceeds on a lonely descent into the valley, reaching below the forest, the first fork at the bottom of the valley, where you take a right turn. 

The vineyards and the Nuraghe 

You continue uphill, on a ridge from which there is a beautiful view of the village. The more wooded areas are behind you and you find yourself on rolling hillsides occupied by beautiful vineyards. High up on a raised hill is the massive silhouette of the nuraghe Nolza. You continue along this road, always lined with vineyards and following the signs until you reach the ticket office. The expert tour guides and the extraordinary view from the top of the nuraghe make it an extraordinary and essential visit to discover this corner of Sardinia. 

The forest 

Leaving the nuraghe, turn right onto the asphalt road, keeping slightly above the railway. The road becomes a dirt track, slightly uphill: here you take a left and then a right, in quick succession, to finally return to the asphalt road where you take another right, slightly uphill, passing by a disused quarry and then into a beautiful wood where the gradient drops. Here you meet the SS128 again and where you can arrive by car, skipping the first part of the itinerary. Follow the public road on the right until the sign km 74, where there is a sign indicating the hiking trail. Here you enter the forest, pass an open barrier and begin to follow a slightly downhill dirt road. 

The kilns 

The road keeps a firebreak on the right and winds along the same route as the aqueduct on a limestone plateau, formerly used for the production of lime, which was produced in large furnaces. The dirt road gradually deteriorates and you come to a barely noticeable fork where you keep to the right to visit a large lime kiln, located on a gentle slope. You resume heading north on a barely noticeable path, sometimes getting off your bike and soon reaching the area where the Ortuabis reception area is located, currently awaiting management. Take the dirt road that serves the area, turning left once you have passed the larger structures and entering the forest, which also has numerous charcoal burners' farmyards. When you come to a fork in the road, you can take a left to visit a large kiln, then right again returning to route SS128 and, by the known road, retracing the outward route to the village.

Lenght 33.100 m

meana.gpx

Total elevation gain 1 193 metri

Meana, Ortuabis. Le antiche crocevie

Accesso 

Dall’abitato di Meana, l’altopiano di Ortuabis si può raggiungere tramite la SS 128 in auto e in bicicletta, oppure seguendo le indicazioni per Nuraghe Nolza all’uscita del paese. Si imbocca così una bella strada asfaltata che procede solitaria e in discesa nella vallata, raggiungendo sotto il bosco un primo bivio nel fondovalle, dove si prende a destra. 

I vigneti e il nuraghe 

Si continua in salita, su un costone da cui si ammira un bel panorama sul paese. Le zone più boscate sono rimaste alle spalle e ci si trova su colline ondulate occupate da splendidi vigneti. In alto, su un colle rilevato, si staglia la sagoma massiccia del Nuraghe Nolza. Si continua sulla strada, sempre affiancati dai vigneti e seguendo le indicazioni fino a raggiungere la biglietteria. Le esperte guide turistiche e lo straordinario panorama che si vede dalla vetta del nuraghe rendono la sua visita straordinaria e fondamentale nella scoperta di quest’angolo di Sardegna. 

La foresta 

Lasciato il nuraghe si prende a destra sulla asfaltata, tenendosi poco più alti della ferrovia. La strada diviene sterrata, in leggera salita: qui si prende a sinistra e poi a destra, in rapida successione, ritornando infine su strada asfaltata dove si prende ancora a destra, in leggera salita, passando accanto ad una cava dismessa e poi in un bel bosco dove la pendenza si abbatte. 

Qui si incontra nuovamente la SS128 e qui si potrebbe arrivare in auto, saltando la prima parte dell’itinerario. Si segue la statale sulla destra fino al km 74 dove si individua un cartello che segnala l’itinerario escursionistico. Qui si entra nel bosco, superando una sbarra sempre aperta e cominciando a percorrere una sterrata in leggera discesa. 

Le fornaci 

La strada tiene sulla destra una striscia frangifuoco e si snoda seguendo lo stesso percorso dell’acquedotto su un altopiano calcareo, in passato usato per la produzione della calce che veniva prodotta in grandi fornaci. La sterrata peggiora gradualmente e si incontra un bivio appena accennato dove si tiene la destra per visitare una grande fornace della calce, posta su un declivio poco pronunciato. Si riprende la direzione nord su un sentiero poco accennato, talvolta scendendo dalla bicicletta e giungendo ben presto alla zona dove sorge l’area ricettiva di Ortuabis, al momento in attesa di una gestione. Si prende la sterrata che serve la zona, svoltando a sinistra una volta oltrepassate le strutture maggiori ed inoltrandosi nel bosco che presenta anche numerose aie dei carbonai. Quando si incontra un bivio, si può prendere a sinistra per visitare una grossa fornace, poi ancora a destra ritornando sulla 128 e, per strada nota, ripercorrendo il tracciato dell’andata fino al paese.

Lenght 33.100 m

meana.gpx

Total elevation gain 1 193 metri

Contiene carte
Spento

Ollolai, San Basilio. A kingdom of granite

Access 

The San Basilio Park is well signposted and from the inhabited centre of Ollolai you take a convenient uphill asphalt road, very panoramic, which leaves the village behind and soon plunges into a forest of Holm oaks. From the asphalt road you change to concrete, soon passing the astronomical observatory of San Basilio, and the Planetarium of Ollolai, located on the right-hand side of the road. You continue for a short distance over a few slopes until you reach a large clearing after which the rolling road begins to descend with tight hairpin bends. 

San Basilio 

The mountain overlooking the village of Ollolai, once one of the most important centres in the area, is dedicated to San Basilio Magno, and the small road leads to the church dedicated to the saint, built in Byzantine era and then renovated several times, in front of which, are the ruins of the convent that once belonged to the Franciscans, and is the theatre of many legends. Just below the church and a spring, often dry in the hottest summers, there is a vast clearing surrounded by a dense Holm oak forest and an impressive series of granite peaks which are incredibly broken and varied. On the left, at the top of Sa Punta Manna, which you could reach via a route marked with some ropes, however it requires experience of short climbs along a path, to be tackled only if you are an experienced mountaineer and the rocks are dry. 

The sign of history 

The area of San Basilio was, however, inhabited in much earlier times than the church and convent can testify. The numerous caverns carved out by erosion in the granite tafoni have been inhabited, with certainty, since the Neolithic period, as many archaeological investigations testify. Hollowed-out rock shelters are scattered throughout the area, and to get an idea of the territory in which the proto-Sardinians operated, it is worth spotting, just below the small church, a fence that one meets on the right, towards the direction of the field. Beyond it, you come to a fairly obvious little path that begins to climb steeply in the middle of the wood, marked by the passage of people and bicycles, but with no trail signs or markings. You then reach a wide ridge in the middle of the forest where you come across a more visible track, the remains of a disused dirt road. Take it to the right, soon arriving near the communication mast that towers above the area. There are numerous sites of archaeological interest in the vicinity, although they are poorly signposted. After a visit to the scenic rocks near the antenna, you take the dirt road to the right, going downhill and soon returning to the tarmac road that leads back to the village.

Lenght 5.600 m

ollolai.gpx

Total elevation gain 224 metri

Geographical area Barbagia Gennargentu Supramontes

Ollolai, San Basilio. Un regno di granito

Accesso 

Il Parco di San Basilio è ben indicato e dal centro abitato di Ollolai si prende una comoda strada asfaltata in salita, molto panoramica, che si lascia il paese alle spalle tuffandosi ben presto in un bosco di leccio. Dall’asfalto si passa al cemento, sfiorando in breve l’osservatorio astronomico di San Basilio, il Planetario di Ollolai, posto sulla destra della strada. 

Si prosegue ancora per un breve tratto con scarse pendenze fino ad arrivare ad un ampio slargo dopo il quale la rotabile comincia a scendere con stretti tornanti. 

San Basilio 

Il monte che sovrasta il paese di Ollolai, un tempo uno dei centri più importanti della zona, è dedicato a San Basilio Magno e la stradina conduce proprio alla chiesa dedicata al Santo, edificata in epoca bizantina e poi ristrutturata più volte, davanti alla quale si trovano i ruderi del convento che fu dei francescani, teatro di molte leggende. 

Poco sotto la chiesa e una sorgente, spesso in secca nelle estati più calde, si trova una vasta radura circondata da una fitta lecceta e da una impressionante serie di cime granitiche incredibilmente rotte e variegate. Sulla sinistra la cima di Sa Punta Manna sarebbe raggiungibile tramite un percorso segnato con alcune corde, ma richiede esperienza di brevi arrampicate lungo un percorso dal sapore alpinistico, da affrontare solo se si è esperti e con roccia asciutta. 

Il segno della Storia 

L’area di San Basilio era però frequentata in tempi assai più remoti di quelli che chiesa e convento possono testimoniare. I numerosissimi antri ricavati dall’erosione nei tafoni granitici sono stati abitati con certezza fin dal neolitico, come testimoniano molte ricerche archeologiche. I ripari sotto roccia scavati sono disseminati nell’area e per avere un’idea del territorio in cui si muovevano i protosardi è opportuno individuare, poco sotto la chiesina, una staccionata che si incontra sulla destra in direzione del campo. 

Superatala, si incontra un sentierino abbastanza evidente che prende a salire deciso in mezzo al bosco, segnato dal passaggio delle persone e delle biciclette, ma privo di segnavia. Si raggiunge così un largo crinale in mezzo al bosco dove si incontra una traccia più marcata, quanto resta di una sterrata disastrata. La si prende sulla destra, giungendo in breve nei pressi del ripetitore che sovrasta la zona. Nei dintorni si trovano numerosi siti di interesse archeologico, anche se mal segnalati. 

Dopo una visita alle panoramiche rocce nei pressi dell’antenna si prende la strada bianca sulla destra, perdendo quota e ritornando in breve alla strada asfaltata che ritorna al paese

Lenght 5.600 m

ollolai.gpx

Total elevation gain 224 metri

Geographical area Barbagia Gennargentu Supramontes

Olzai, Su Mulinu Vetzu. A jewel of industrial architecture

Access 

In the centre of Olzai, the outstanding predominant feature is granite. All the old houses and the canals that kept the mountain torrents at bay, are built with this hard stone and the streets of the beautiful historic centre are paved in the same way. You leave your car in the centre of the village, where Via Taloro intersects with Via Marconi, begin to climb the latter and keeping to the left the canal that captures the waters of the Riu Bisine. Drive up between the small houses of the centre until you reach a square on the right, where you will also find the signs for the House-Museum of Carmelo Floris, a famous painter born in Olzai: the museum is well worth a visit and arrangements can also be made here for a visit to the mill. 

Uphill 

You keep to the left, uphill, taking Via Anastasio and then following a small cemented road that leaves the last houses of the village behind. At the next fork, turn right again, uphill on the asphalt, plunging into a dense and silent Holm oak forest. The road climbs steeply, narrowing and gaining height with tight hairpin bends that are always paved. 

Mulinu Vetzu 

The road keeps to the left of the sunken valley of the Riu Bisine from which, in the rainy season, the roar of the torrent comes. A last uphill stretch leads to a widening where, under the forest trees, a few small tables have been set up for a rest. On the left, just below the road, some ancient buildings attract your attention. Su Mulinu Vetzu was mainly used for milling wheat and barley. In the main building was the large wooden wheel, set in motion by gravity from the water that was appropriately channelled. The mill dates back to the end of the 18th century and was renovated in the 2000s: today, the transmission shaft would need further restoration to make the gearing functional again. The old building retains intact the industrial charm of the times gone by; once the visit is over, you can stay and enjoy the coolness of the forest, before returning to the village by the road followed on the outward journey

Lenght 2.400 m

olzai.gpx

Total elevation gain 154 metri

Olzai, Su Mulinu Vetzu. Un gioiello di architettura industriale

Accesso 

Nel centro abitato di Olzai il protagonista assoluto è il granito. Tutte le vecchie case ed i canali che tenevano a bada i torrenti della montagna sono costruiti con questa dura pietra e anche le vie del bel centro storico sono pavimentate allo stesso modo. 

Si lascia l’auto nel centro del paese, dove la Via Taloro si interseca con Via Marconi, cominciando a salire per quest’ultima e tenendo a sinistra il canale che intrappola le acque del Riu Bisine. Si sale tra le casupole del centro fino ad una piazza sulla destra, dove si incontrano anche le indicazioni per la Casa - Museo di Carmelo Floris, celebre pittore nato proprio a Olzai: il museo val bene una visita e si potranno prendere qui accordi anche per la visita al Mulino. 

In salita 

Si tiene la sinistra, in salita, prendendo Via Anastasio e poi seguendo una stradina cementata che si lascia alle spalle le ultime casupole del paese. Al bivio successivo si prende ancora a destra, in salita su asfalto, immergendosi in una fitta e silenziosa lecceta. 

La strada si impenna ripida, restringendosi e prendendo quota con stretti tornanti sempre pavimentati. 

Mulinu Vetzu

La strada tiene sempre a sinistra la valle incassata del Riu Bisine da cui, nelle stagioni delle piogge, proviene lo scrosciare del torrente. Un ultimo strappo in salita porta ad uno slargo dove, sotto gli alberi del bosco, sono stati ricavati alcuni tavolini per la sosta. Sulla sinistra, poco sotto la strada, alcune antiche costruzioni attirano l’attenzione. 

Su Mulinu Vetzu era utilizzato prevalentemente per la molitura del grano e dell’orzo. Nell’edificio principale si trovava la grande ruota di legno, messa in moto per gravità dall’acqua che veniva opportunamente incanalata. Il mulino risale alla fine del Settecento ed è stato ristrutturato negli anni 2000: oggi l’asse di trasmissione avrebbe bisogno di un ulteriore restauro per rendere l’ingranaggio nuovamente funzionante. 

Il vecchio edificio conserva intatto il fascino industriale dei tempi che furono; una volta terminata la visita si può rimanere a godere della frescura del bosco, prima di ritornare al paese per la strada seguita all’andata.

Lenght 2.400 m

olzai.gpx

Total elevation gain 154 metri