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Sentieri per tutti...in questa categoria rientrano i sentieri progettati o riadattati perchè il contatto con l'ambiente naturale sia sempre di stimolo al miglioramento della vita personale di chiunque, con attenzione alle condizioni di disabilità motoria, sensoriale o della sfera psichica e relazionale...

Image credits Sardegna Digital Library Regione Sardegna
Results
Archeological Museum of Teti (Starting Point T-515)
The Teti Regional Archaeological Museum houses archaeological materials from the territory of Teti and the municipalities of the Mountain Community XII. From the village-sanctuary of Abini, in the countryside of Teti, a vast agglomeration of huts, an enclosure for meetings and a sacred well, come numerous bronze statuettes of cultic use.
Noteworthy are the bronze statuettes of offerers, praying figures, archers and warriors, of which copies of the originals are exhibited, most of which are kept at the National Archaeological Museum of Cagliari. Among the original artifacts on display are also small daggers and votive swords. From the excavations of S'Urbale, a village of about 50 huts dating back to a period between the beginning of the Middle Bronze 1 Age and the Early Iron Age, come interesting finds, ceramics and stone tools.
One of the huts of S'Urbale has been reconstructed in natural scale, with local materials and clay taken from the Nuragic quarry: circular in shape, it has a central hearth, a storage compartment delimited by slabs placed on edge and ceramic containers intended for various functions. The regional territory is documented, among others, by the materials of the Eneolithic Monte Claro culture from Bidu 'e Concas and by the lithic and ceramic finds from the Talei nuraghe, both in the territory of Sorgono.
Museo Archeologico di Teti (Partenza T-515)
Il Museo Archeologico Regionale di Teti ospita materiali archeologici provenienti dal territorio di Teti e dai comuni della Comunità Montana XII. Dal villaggio-santuario di Abini, nelle campagne di Teti, un vasto agglomerato di capanne, un recinto per le riunioni e un pozzo sacro, provengono numerose statuette bronzee ad uso cultuale.
Notevoli sono le statuette bronzee di offerenti, figure oranti, arcieri e guerrieri, di cui sono esposte copie degli originali, la maggior parte dei quali conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Tra i manufatti originali in mostra si trovano anche piccoli pugnali e spade votive. Dagli scavi di S'Urbale, un villaggio di circa 50 capanne risalente a un periodo compreso tra l'inizio del Bronzo Medio 1 e la prima età del Ferro, provengono interessanti reperti, ceramiche e strumenti in pietra.
Una delle capanne di S'Urbale è stata ricostruita a grandezza naturale, con materiali locali e argilla prelevata dalla cava nuragica: di forma circolare, presenta un focolare centrale, un vano di stoccaggio delimitato da lastre poste di taglio e contenitori ceramici destinati a varie funzioni. Il territorio regionale è documentato, tra gli altri, dai materiali della cultura eneolitica di Monte Claro provenienti da Bidu 'e Concas e dai reperti litici e ceramici 1 del nuraghe Talei, entrambi nel territorio di Sorgono.
Museo Archeologico di Teti (punto di partenza T-515)
Il museo archeologico comprensoriale di Teti ospita i materiali archeologici provenienti dal territorio di Teti e dei comuni della Comunità Montana XII. Dal villaggio-santuario di Abini, in agro di Teti, un vasto agglomerato di capanne, recinto per riunioni e pozzo sacro, provengono numerosi bronzetti di uso cultuale.
Notevoli sono i bronzetti di offerenti, oranti, arcieri e guerrieri di cui sono esposte le copie degli originali, in gran parte conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Tra i reperti originali esposti si annoverano anche pugnaletti e spade votive. Dagli scavi di S'Urbale, un villaggio di circa 50 capanne risalenti ad un periodo compreso tra l'inizio del Bronzo medio e la Prima età del ferro provengono interessanti reperti, ceramiche e utensili in pietra.
Una delle capanne di S'Urbale è stata ricostruita in scala naturale, con materiali del luogo ed argilla prelevata dalla cava nuragica: di forma circolare, presenta un focolare centrale, un vano-ripostiglio delimitato da lastre sistemate a coltello e contenitori ceramici destinati a diverse funzioni. Il territorio comprensoriale è documentato, tra gli altri, dai materiali della cultura eneolitica di Monte Claro provenienti da Bidu 'e Concas e dai reperti litici e ceramici dal nuraghe Talei, entrambi in agro di Sorgono.
Craru Eridunele (arrival point T-515)
The route ends in the Craru Eridunele area where there is a fitness trail (515 B) that allows visitors to do some physical exercises and at the same time refresh themselves in the rest areas present.
Craru Eridunele (punto di arrivo T-515)
Il percorso termina in località Craru Eridunele dove è presente un percorso vita (515 B) che consente al visitatore di svolgere alcuni esercizi fisici e allo stesso tempo di ristorarsi nelle aree di sosta presenti.
Villaggio Nuragico di S'Urbale
Il villaggio di s’Urbale, databile al Bronzo medio, si trova nel territorio di Teti, da cui dista circa dodici chilometri, a sud-ovest di Nuoro. È costituito da circa cinquanta capanne a pianta circolare, costruite da blocchi di granito con pavimenti di pietra ancora visibili. Hanno un focolare quadrangolare al centro del vano, realizzato con terra battuta sistemata su pietre.
Un tempo le capanne erano coperte con pali e frasche e isolate termicamente grazie ad argilla e sughero, una tecnica che le differenzia da quelle degli altri villaggi nuragici. Una di esse, fedelmente ricostruita nel museo archeologico di Teti, presenta caratteristiche che ti mostreranno l’elevata tecnica costruttiva: un vano ripostiglio con lastre di pietra infisse nel terreno, usato per provviste e utensili, e un focolare centrale con fornelli e frammenti di ciotole.
Negli scavi sono stati rinvenuti oggetti fittili di argilla e di ceramica che raccontano aspetti inconsueti, significativi e affascinanti della vita quotidiana del IX secolo a.C. Persino strumenti di tessitura - fusaiole, rocchetti, pesi da telaio - e per la lavorazione dei cereali. Di notevole interesse è anche la capanna delle riunioni, dotata di panche addossate ai muri. All’interno potrai osservare conci lavorati, usati per deporre le offerte votive.
A proposito di funzioni religiose, nelle vicinanze del villaggio c’è il santuario di Abini, portato alla luce nel 1931, un luogo sacro dove si incontravano abitanti di vari villaggi del circondario in occasione di festività religiose comuni. In pratica, fu santuario federale delle popolazioni nuragiche. L’importanza del sito religioso è testimoniata dal ritrovamento di numerosi bronzetti votivi tardo-nuragici, databili nel IX-VIII secolo, oggi esposti al museo Archeologico di Cagliari.
Continua a leggere: https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/surbale
How to get here
Si parte da Teti percorrendo la Strada Provinciale 4 e dirigendosi verso il sito archeologico.
Abini Sanctuary
The village-sanctuary of Abini is one of the most famous and important in Nuragic Sardinia. It consists of numerous huts and a sacred well protected by an enclosure. The huts are predominantly circular in plan. The covering of the rooms consisted of poles and branches, it is possible, however, that in the smaller rooms the ceiling was obtained with overhanging lithic slabs.
Some huts have distinctive elements, such as the seat bench along the inner wall perimeter and the basin in a central position. Others have yielded copper slag, demonstrating that they were metal smelting sites. In the well, devoid of the vestibule and access staircase, the circular mouth opens - as happens in the common wells located inside and near the nuraghi - at the level of the floor. The well is connected to a courtyard with an elliptical plan, divided into two sectors by an eccentric straight partition with a wide median opening. Access to the well was from the smaller sector which does not show particular architectural features, while the larger one is equipped with a seat bench.
Read more: https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/santuario-di-abini
How to get here
From Teti, proceed towards Lake Benzone. After traveling approximately 10 km, turn right at the junction and continue for another 2 km to an open space suitable for parking the car. From the wooden gate, you can access the Nuragic village.
Environmental Context
The village is located in an area rich in mastic trees and wild olive trees, along the course of the Taloro river, in the Mandrolisai region, in the center of the island.
Santuario di Abini
Il villaggio-santuario di Abini è uno dei più famosi e importanti della Sardegna nuragica. È costituito da numerose capanne e da un pozzo sacro protetto da un recinto. Le capanne sono prevalentemente a pianta circolare. La copertura dei vani era costituita da pali e frasche, è possibile, tuttavia, che 1 nelle stanze più piccole il soffitto fosse ottenuto con lastre litiche sporgenti.
Alcune capanne presentano elementi distintivi, come la panca-sedile lungo il perimetro murario interno e il bacino in posizione centrale. Altre hanno restituito scorie di rame, dimostrando che erano luoghi di fusione del metallo. Nel pozzo, privo del vestibolo e della scala d'accesso, la bocca circolare si apre - come accade nei comuni pozzi situati all'interno e vicino ai nuraghi - a livello del piano di calpestio. Il pozzo è collegato a un cortile con pianta ellittica, diviso in due settori da un tramezzo rettilineo eccentrico con un'ampia apertura mediana. L'accesso al pozzo avveniva dal settore più piccolo, che non mostra particolari caratteristiche architettoniche, mentre quello più grande è dotato di una panca-sedile.
Leggi: https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/santuario-di-abini
How to get here
Da Teti, procedere in direzione del Lago Benzone. Dopo aver percorso circa 10 km, svoltare a destra all'incrocio e continuare per altri 2 km fino a uno spiazzo adatto per parcheggiare l'auto. Dal cancello di legno, è possibile accedere al villaggio nuragico.
Contesto Ambientale
Il villaggio si trova in una zona ricca di lentischi e olivastri, lungo il corso del fiume Taloro, nella regione del Mandrolisai, al centro dell'isola.