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Accessible trails

1 pathway

Sentieri per tutti...in questa categoria rientrano i sentieri progettati o riadattati perchè il contatto con l'ambiente naturale sia sempre di stimolo al miglioramento della vita personale di chiunque, con attenzione alle condizioni di disabilità motoria, sensoriale o della sfera psichica e relazionale...

Rio Ermolinos.jpg

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Arrivo T 702 - Partenza T 741

Punta La Marmora (Perdas Carpìas in lingua sarda), con i suoi 1.834 metri è la vetta più elevata della Sardegna. Si trova nel Massiccio del Gennargentu, nel territorio amministrativo dei comuni di Arzana e Desulo.

La vetta porta il nome del generale e scienziato Alberto Ferrero della Marmora, che descrisse l'Isola in due opere scientifico-letterarie; Voyage en Sardaigne, del 1826 e Itinéraire de l'île de Sardaigne, del 1860. Il toponimo della montagna, nella lingua sarda, era Perdas Carpìas che significa pietre spaccate, per via della natura scistosa delle sue rocce che tendono a frantumarsi.

Le rocce che formano la montagna, prevalentemente scisti, sono di natura metamorfica e risalgono al Paleozoico, epoca in cui ebbe inizio l'orogenesi ercinica.

La cima si presenta arrotondata e spoglia, ma le pendici sono parzialmente ricoperte da una vegetazione erbacea ed arbustiva particolare e condizionata, in maniera molto marcata, dalle caratteristiche climatiche sfavorevoli. Sul versante occidentale, nella località di Su Sùssiu (o S'Issùssiu che nel dialetto locale significa il burrone) vegeta un piccolo bosco di tassi millenari (Taxus baccata).

Continua a leggere: https://it.wikipedia.org/wiki/Punta_La_Marmora

Route location Punta Lamarmora

Incroci - waypoint Sguardi dall'alto

Geographical area Gennargentu

Rifugio La Marmora (punto di arrivo T-722)

Il sentiero porta fino ai ruderi del rifugio La Marmora, situato all’incrocio con il sentiero 721. Il rifugio fu costruito alla fine del diciannovesimo secolo in onore del Generale Alberto Ferrero La Marmora.

Geographical area Gennargentu

Sa Minna (Punto di arrivo T-723)

Il sentiero passa accanto ai vecchi ovili di “Is Meriagus” e termina all’incrocio con il sentiero 722 in località Sa Minna.

Sorgente - fonte naturale

Geographical area Gennargentu

Is Meriagus old sheepfolds

The "Barraccos" are original stone and wood constructions that for centuries served as the solitary dwellings of Sardinian shepherds, around which goats, sheep, and pigs were raised. These structures recall what life was once like for shepherds, governed by the rhythm of nature and the seasons. The main structure, called "Su Barraccu," consists of a dry stone perimeter wall and is surmounted by an inverted cone-shaped roof made of beams, holm oak and juniper branches, and lined with foliage and leaves.

The interior of the structure is composed by central hearth, probably modeled after the hearths of Nuragic huts, called "su foghile," while some side shelves, leaning against the roof, were used by the shepherd to store work tools and typical processed products, such as pecorino cheese and ham. In the highest part, a kind of horizontal hat-shaped covering called "su cugumale" was created, which had the function of protecting the hut from autumn rains and directing them away from the wooden structure.

"Su Barraccu" is often accompanied by a small building, used as a storage room for larger tools, and surrounded by a pen for the flock called "sa corte," which is in turn flanked by small spaces, called "cherinas," used for sheltering young kids.

Places of transhumance and sheepfolds

Geographical area Gennargentu

Vecchi ovili Is Meriagus

Barraccos sono originali costruzioni in pietra e legno che per secoli sono state le dimore solitarie dei pastori della Sardegna, attorno alle quali venivano allevati capre, pecore e maiali. Queste strutture ricordano quella che un tempo era la vita dei pastori, governata dal ritmo della natura e delle stagioni. La struttura principale, chiamata Su Barraccu, è composta da un muro perimetrale a secco e sormontata da un tetto a cono rovesciato composto da travi, rami di leccio e ginepro e foderato con frasche e foglie.

L'interno della struttura è costituita da un focolare centrale, probabilmente su esempio del focolare delle capanne nuragiche, chiamato su foghile, mentre alcuni ripiani laterali, addossati al tetto, servivano al pastore per riporre gli strumenti di lavoro e i prodotti tipici lavorati, come le forme di pecorino e il prosciutto. Nella parte più alta veniva creata una sorta di copertura orizzontale a cappello chiamato su cugumale, che aveva la funzione di riparare la capanna dalle piogge autunnali e di farla defluire lontano dalla struttura lignea.

Su Barraccu è spesso affiancato a una piccola costruzione, utilizzata come ripostiglio per gli attrezzi più ingombranti, e circondato da un recinto per il gregge chiamato sa corte, a sua volta affiancato da piccoli spazi, chiamati cherinas, utilizzati per il ricovero dei capretti in giovane età.

Luoghi della transumanza, ovili, pinnettos

Geographical area Gennargentu