Horse
Ippovia è un itinerario percorribile a cavallo, raramente asfaltato, che attraversa riserve naturali, boschi, colline e vallate, talvolta costeggiando corsi d'acqua e spiagge, attraversando evidenze storiche-culturali o borghi. L'ippovia consente la pratica dell'equiturismo ma può anche essere percorsa a piedi. Lungo il percorso si prevedono tappe, distanti non più di 20 km, dove cavaliere e cavallo possano trovare assistenza, ristoro ed eventuale pernottamento...

Results
Monteponi mine (Iglesias)
The imposing mining complex at the gates of the city of Iglesias, although located in a territory exploited since very distant times, only took on the shape we can still see today in the mid-1800s, thanks to a concession from the Kingdom of Sardinia.
Directed first by Giulio Keller, a skilled Hungarian engineer, and then by the just twenty-three-year-old Adolfo Pellegrini, the works gave rise to the splendid Bellavista building, the headquarters of the management, housing for the miners, shops, some washing plants for the sorting of minerals and the structures for the extractive activity, among which the most important were: Pozzo Sella and Pozzo Vittorio Emanuele, connected by the Villamarina Gallery.
In its golden period, Monteponi housed up to 1000 workers. Today, anyone who wants to get an idea of the mining past of Sulcis must absolutely visit the now abandoned village that stands imposing and a bit ghostly on the slope of a hill a few kilometers from the city.
Contacts: sito visit Iglesias
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Miniera Monteponi (Iglesias)
Imponente complesso minerario alle porte della città di Iglesias, benché insista su un territorio sfruttato sin da epoche molto lontane, è solo alla metà dell’800 che grazie ad una concessione del Regno Sabaudo, prende l’assetto che possiamo vedere ancora oggi.
Diretti prima da Giulio Keller, abile ingegnere ungherese e poi dall’appena ventitreenne Adolfo Pellegrini, i lavori dettero vita alla splendida palazzina Bellavista sede della direzione, alloggi per i minatori, spacci, alcune laverie per la cernita dei minerali e le strutture per l’attività estrattiva fra cui le più importanti: Pozzo Sella e Pozzo Vittorio Emanuele messi in comunicazione dalla Galleria Villamarina.
Nel suo periodo aureo Monteponi ospitò sino a 1000 operai. Oggi chiunque voglia avere idea del passato minerario del Sulcis deve assolutamente visitare il villaggio oramai abbandonato che si staglia imponente e un pò spettrale sul costone di una collina a pochi chilometri dalla città.
Contatti: sito visit Iglesias
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Nebida, frazione di Iglesias
A former mining site, a hamlet of the municipality of Iglesias, located approximately 12 km away. A junction point for several hiking trails and for anyone visiting southwestern Sardinia.
Nebida, frazione di Iglesias
Una ex località mineraria, frazione del comune di Iglesias, che dista circa 12 km.
Punto di snodo di alcuni percorsi escursionistici e per chiunque visiti la Sardegna sud-occidentale.
Villaggio Normann (partenza D-512)
A former mining village, it is still inhabited today by an active community that has dedicated an enormous and commendable effort to creating a veritable network of 50 km of trails.
Inevitably, this village, which during the economic boom of the Iglesiente mining area housed the management, is the central hub for most of the hiking trails created by its inhabitants.
A corner among the most evocative of the Iglesiente area, on the ridge of Mount San Giovanni, amidst pines, palms, and Mediterranean scrub, the sea of Gonnesa and the cliffs of Pan di Zucchero are clearly visible from this elevated position that also overlooks the SS 126. Administratively a hamlet of Gonnesa, the former mining village is located near the nearby San Giovanni mine, already known and exploited even in Roman times.
Today, about seventy people live in Normann. New and well-maintained houses mingle with the ruins that recall the mining past, somewhat like in Montevecchio or Argentiera. The particularly interesting buildings are four: Villa Stefani, Villa Pintus, the ruins of the Church of San Giovanni at the entrance of the village, and the company store.
Villaggio Normann (partenza D-512)
Ex villaggio minerario, oggi è ancora abitato, da una comunità attiva al punto da aver dedicato un enorme ed encomiabile impegno per realizzare una vera e propria rete di 50 km di sentieri.
Inevitabilmente questo villaggio, che ai tempi del boom economico dell'Iglesiente minerario ospitava la dirigenza, è il punto di snodo di gran parte dei percorsi escursionsitici creati dai suoi abitanti.
Angolo tra i più suggestivi dell'Iglesiente, sul costone del monte San Giovanni, tra pini, palme e macchia mediterranea, il mare di Gonnesa e le falesie di Pan di Zucchero sono in bella vista, da questa posizione sopraelevata che domina anche la SS 126. È amministrativamente frazione di Gonnesa l'ex villaggio minerario, nei pressi della vicina miniera di San Giovanni, già nota e sfruttata addirittura in epoca romana.
A Normann oggi abitano una settantina di persone. Case nuove e molto curate si mescolano ai ruderi che ricordano il passato minerario, un po’ come a Montevecchio o all’Argentiera. Gli edifici interessanti sono soprattutto quattro: la villa Stefani, la villa Pintus, il rudere della chiesa di San Giovanni all’entrata del paese e lo spaccio aziendale.
Gonnesa outskirts, D-512 arrival point
From the institutional website www.comune.gonnesa.ca.it
The story
The presence in the territory of domus de janas (prehistoric tombs), nuraghi (ancient Sardinian megalithic edifices), and Nuragic villages testifies that it has been the site of human settlements since the most remote eras.
Also Phoenicians, Punics, and Romans, as numerous finds attest, attracted by the richness of the minerals present in its subsoil (zinc, copper, lead, silver), occupied it for long periods.
Gonnesa, populated from 1000 - 1200 AD, arose as a domus or domestica, that is, a center of rural settlements owned by the judge or members of his family. Until 1257, Gonnesa belonged to the Judicate of Cagliari; subsequently, from 1258 to 1400, after various and bloody battles between the powers of the time, it passed first under the domination of the Donoratico family, then under that of the Pisans, and finally to that of the Aragonese.
Since the 14th century, in the village's economy, in addition to the traditional agro-pastoral activities, mining acquired considerable importance, a "historical activity" of Gonnesa.
From around 1400 to 1774, perhaps due to famines and plagues or the frequent pirate raids, Gonnesa, like many other villages in Sulcis, remained depopulated.
On May 25, 1774, with a public act of conversion and capitulation of vassalage, Don Gavino Asquer Amat, Viscount of Fluminimaggiore and Gessa, repopulated the village with fifteen new vassals.
From the mid-19th century, mining activity developed considerably, increasingly becoming the predominant activity of the people of Gonnesa, and thanks to it, the population increased significantly.
From this era, Gonnesa lost its purely agro-pastoral character, becoming an important mining village.
On May 20, 21, and 22, 1906, Gonnesa was the scene of a popular revolt that spread throughout the mining basin, to demand greater dignity in work and more humane living conditions. The rebellion was harshly repressed by law enforcement – 3 deaths (Federica Pilloni, Giovanni Pili, and Angelo Puddu), 17 injured, 270 arrests.
The national press gave great prominence to the event, and the Italian Parliament established a parliamentary commission of inquiry with Law No. 393 of July 29, 1906.
The crisis of the mining industry in the post-World War II period, with the almost total cessation of coal mine activity and the slow but inexorable closure of lead-zinc mines, has redrawn a completely new economic and social scenario. Gonnesa today, with its history, its archaeology, and its natural beauties, while not forgetting the economic importance that the mining industry still has – the most important Italian coal mine is located in its territory – is decisively focusing on tourism.
Periferia di Gonnesa, punto d'arrivo D-512
Dal sito istituzionale www.comune.gonnesa.ca.it
La Storia
La presenza nel territorio di domus de janas, di nuraghi e di villaggi nuragici testimoniano che esso sin dalle epoche più remote sia stato sede di stanziamenti umani.
Anche Fenici, Punici e Romani, come attestano numerosi reperti, attratti dalla ricchezza dei minerali presenti nel suo sottosuolo (zinco, rame, piombo, argento), lo occuparono per lunghi periodi.
Gonnesa, popolata fin dal 1000 - 1200, sorse come domus o domestica, cioè centro di aggregati rurali di proprietà del giudice o di membri della sua famiglia. Sino al 1257 Gonnesa appartenne al Giudicato di Cagliari, successivamente, dal 1258 al 1400, dopo varie e cruente battaglie tra le potenze dell'epoca, passò, prima, sotto la dominazione della famiglia Donoratico, poi, sotto quella dei Pisani ed, infine, a quella degli Aragonesi.
Sin dal 1300, nell'economia del villaggio assunse una notevole importanza, oltre a quelle tradizionali del mondo agro - pastorale, l'attività mineraria, "attività storica" di Gonnesa.
Dall'anno 1400 circa al 1774, forse a causa di carestie e pestilenze o delle frequenti incursioni piratesche, Gonnesa, come del resto molti altri villaggi del Sulcis, rimase spopolata.
Il 25 Maggio 1774, con atto pubblico di conversione e capitolazione di vassallaggio, Don Gavino Asquer Amat, Visconte di Fluminimaggiore e Gessa, con quindici nuovi vassalli ripopola il villaggio.
Dalla metà dell'ottocento l'attività mineraria si sviluppò in maniera considerevole diventando sempre più l'attività preminente dei gonnesini e, grazie ad essa, la popolazione aumentò in misura notevole.
Da quest'epoca Gonnesa perdeva la sua fisionomia prettamente agro - pastorale diventando un importante villaggio minerario.
Il 20,21,22 Maggio 1906, Gonnesa fu teatro di una rivolta di popolo che si estese all'intero bacino minerario, per rivendicare maggiore dignità nel lavoro e più umane condizioni di vita. La ribellione fu duramente repressa dalle forze dell'ordine -3 morti (Federica Pilloni, Giovanni Pili e Angelo Puddu), 17 feriti, 270 arresti -.
La stampa nazionale dette grande risalto all'avvenimento ed il Parlamento Italiano istituì con Legge n. 393 del 29.7.1906 una commissione parlamentare di inchiesta.
La crisi dell'industria mineraria del secondo dopoguerra, con la cessazione quasi totale dell'attività delle miniere di carbone e la chiusura lenta ma inesorabile delle miniere piombo - zincifere, ha ridisegnato uno scenario economico - sociale del tutto nuovo e Gonnesa, oggi, con la sua storia, con la sua archeologia e con le sue bellezze naturali, pur senza dimenticare l'importanza economica che ancor oggi ha l'industria mineraria - nel suo territorio ha sede la più importante miniera di carbone italiana - punta decisamente sul turismo.
S'istòria
Su de ddoe agatai domus de gianas, nuraghes, e biddas nuraxesas in totu su logu a fùrriu de sa bidda ammostrat chi ddoi at abitau genti giai dae su tempus antigu.
Su logu fiat s'ispèddia de fenìtzios, pùnicos e de is romanos puru pro more de is mineralis chi si ddoi agatant asuta de terra (zingu, ràmine, prumbu, prata), e ddu testimòniant is tantus repertos bessius a pillu. Sigumenti is resursas fiant abbundantis, custa genti si ndi fiat aposentada aturendi-nci tant'annus.
Gonnesa, populada fintzas a su 1000-1200, fiat nàschida fata a domus o domèstica, est a isciri chi fiat totu un'unu - unu boddeu – de domos rùsticas chi su giùixi o sa famìlia sua ndi fiant meres.
Fintzas a su 1257 Gonnesa fiat parti de su Giuigau de Casteddu, pustis, dae su 1258 fintzas a su 1400, is acuntèssidas geopolìticas currendi nd'aiant aprobiadu antis is pisanos de Donoràtico, pustis su Comunu de Pisa, pro pagu tempus is Giùighes de Arborea e tando is aragonesos, a pustis de s'infeudatzione de su noeddu Regnu de Sardigna (e Còrsica) a sa Corona de Aragona pro manu de su Paba Bonifàtziu VIII.
Is iscavus de mina funt costumàntzia antiga de custu logu.
In su 1300, aici cummenti essit a pillu dae is cartas de archìviu (remonamus pro fintzas su libru de leis in contu de is traballos de fossu su Breve de Villa di Chiesa), is traballadoris de is fossus fiant assotziaus in corporatzionis e s'economia andaiat de pare-paris a cudda de su pastoriu, de sa masserìtzia e de su padenti.
A poi sighit unu tempus pagu craru o pagu averiguadu, fintzas a oi in die: dae s'annu 1400 fintzas a su 1774, capassu pro mori de carestias, maladias o fintzas de is bardanas lompendi dae mare, Gonnesa, cummenti tantas atras biddas sulcitanas, ndi torrat isbòida totu o agiumai totu isbòida.
A ùrtimu de custu tempus sa Corona de su Regnu Sardu passat dae sa conca de is Borbones de Ispagna a sa conca prus pitica de is ducas de Savoja, in su 1720, in cunsighèntzia a sa Gherra de Sutzessione Ispagnola e cunforma a is acòrdius de sa Paxi de Utrecht.
Su 25 de su mesi de maju de su 1774, cun un'àutu pùblicu de cunversioni e capitulatzioni de vassallàgiu (acòrdiu intre majoris), Don Gavino Asquer Amat, Visconte de Flùmini Majori e Gessa, in paris cun 15 famìlias aprobiadas dae acanta e dae atesu, nci torrat a vida noa sa bidda, assentendi-nci un'economia de pastoriu e masserìtzia biatza, e punnendi a su cummèrtziu.
Dae sa de duas perras de s'Otixentu s'indùstria minerària aiat crèschidu meda, bincende is àteras economias chi fiant su fundòriu naturale de s'economia de bidda dae chi dd'aiant torrada a abitai. Dae s'ora Gonnesa lassat e istramancat is costumàntzias de su mundu de su sartu e incarrerat s'istòria sua de centru de miniera mannu e nodiu.
Is dies 20, 21, 22 de su mese de Maju de su 1906, ant connotu avolotus de pòpulu isparxinendi-si in totu su logu pertocadu dae is fainas mineràrias, pro revengare unu traballu e una vida prus umana.
Sa furriada de is operajas e operajus dd'aiant acabbada is carabineris, ochiende 3 persones (Fidei Pilloni, Giuanni Pili e Àngelu Puddu), 17 ddus aiant fertus, e 270 su totus de is arrestaus.
Is giornalis italianus aiant fatu grandu mustra de s'acuntèssida e su Parlamentu de su Regnu (mudadu dae Sardu a Italianu in su 1861) cun sa Lege n.393 de su 29.7.1906 aiat istituiu una cummissioni parlamentari de inchiesta.
Sa crisi de s'indùstria minerària a pustis de su de duas Pustisgherra, cun sa serrada de agiumai totu is minas de carboni e sa serrada lenta ma chene remèdiu de is minas de prumbu e zingu, at torradu a pintare un'atra borta ancora sa mirada econòmica e sociali de su logu. E Gonnesa, conca a su benidori, cun s'istòria, s'archeologia sua e cun totus is bellesas chi tenit, chene de si nd'iscaresci de sa balia econòmica de is minas chi ancora ddoi produint, punnat a s'isvilupu de s'economia turìstica.