Da S.Giovanni Miniera a Gonnesa (D 511)
La rete di sentieri di Normann
Interamente realizzata grazie al lavoro dei volontari, supportati da Agenzia Forestas e CAI Cagliari, questa piccola "rete" collega una serie di villaggi minerari: Monteponi, Monte Agruxiau e Monte Scorra, oltre a Nebida, Bindua, San Giovanni Miniera e il bellissimo Villaggio Minerario Asproni oltre a Monte Onixeddu e allo stesso Villaggio Normann. Collega poi una serie di impianti minerari ricchi di storia: Laveria Galletti, forno Sabatini, Pozzo Baccarini, Laveria vecchia, lo straordinario pozzo Santa Barbara (meglio noto come "Sa macchina beccia") in un percorso disseminato di testimonianze minerarie (pozzi, gallerie, teleferiche, decauville, carreggi, ciminiere, abbeveratoi e scuderie per gli animali di miniera).
Oltre 40 km di tracciati ciclo-escursionistici, che spaziano dalla classificazione "turistica" alla classificazione "escursionista esperto" estendendosi ai confini e tra i margini minerari dei territori di Gonnesa e Iglesias - luoghi straordinari per la coesistenza di condizioni eccezionali di tipo geologico, speleologico, naturalistico ma anche archeologico (presenti miniere medievali) e antropologico. Un vero "trailer" dei tematismi propri del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.
Questi percorsi permettono di esplorare i luoghi della vita di migliaia di operai che popolavano i 3 noti villaggi: Normann era abitato dai quadri dirigenti e impiegatizi (edificato agli inizi del '900 e già accessoriato con impianti fognari e idrici) - S.Giovanni miniera, villaggio popolato dagli operai, e costruito da Gonnesa Mining Company Limited, Pertusola Limited (...poi il tutto passò alla Piombo Zincifera Sarda) e infine Bindua Ceramica, dove altri operai autonomamente costruirono baracche poverissime.
Tutto questo paesaggio negli anni Trenta era completamente spoglio e privo di vegetazione, per l'intensivo sfruttamento minerario che fagocitava anche il legname: oggi la lecceta ha riconquistato il terreno, rinsaldando il versante franoso, insieme ai residui di Pino d'Aleppo (di impianto artificiale).
Il territorio
Il territorio di Normann insiste sul monte S.Giovanni (anticamente noto come Monte Barlao) che è un "puzzle paesaggistico" splendido, una perla che racchiude storie dimenticate nella nebbia del tempo, che riemergono grazie alla passione degli abitanti dell'attuale frazione di Iglesias, con il supporto anche finanziario dei comuni di Iglesias e Gonnesa: la RES rappresenta il filo conduttore che può ricucire e raccontare itinerari antichi, usati dai minatori per andare in chiesa, per andare a prendere il treno, per tornare in città nelle poche occasioni di svago...e alcuni percorsi sull'antica linea a scartamento ridotto delle ferrovie meridionali della Sardegna che collegavano Calasetta a Gonnesa e Iglesias (Monteponi scalo) dove già passa - per alcuni chilometri - il percorso curato dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara che si integra con la più ampia rete di sentieri della Sardegna (la RES).
Una delle particolarità di questo ambito escursionistico sono i calcari, con i campi solcati (quasi un piccolo Supramonte nascosto nel sud-ovest dell'Isola) e i panorami che spaziano da Carloforte alle cime di Gutturu Mannu, dal Linas-Marganai al cagliaritano...una meraviglia, appena raccontata dalle immagini.
ATTENZIONE: PERCORSO IN PRE-ACCATASTAMENTO.
Ad aprile 2023 il soggetto gestore di questa rete sta completando la posa della segnaletica sul tracciato. Le verifiche finali di accatastamento sono in corso.
Fattori di rischio cui prestare attenzione
Il percorso attraversa aree di proprietà IGEA (*) e si trova all'interno delle Concessioni di San Giovanni. Gli elementi di pericolo lungo il percorso e nelle aree circostanti sono legati alla presenza di alcune strutture di deposito - discariche minerarie - ubicate all'interno della Concessione di San Giovanni. Gli elementi di pericolo al di fuori del percorso sono dati dalle discariche minerarie, dalle Gallerie, dai Fornelli e dagli scavi di pertinenza mineraria. I fattori di rischio legati alle stesse strutture sono: crollo materiale, caduta massi, caduta all’interno dei fornelli o degli scavi, e ingestione o contatto dermico con i materiali che costituiscono le discariche minerarie.
(*) In seguito alla liquidazione dell’Ente Minerario Sardo, come disposto dalla Legge Regionale 33/1998, IGEA è stata individuata quale soggetto giuridico operante nell’attività di messa in sicurezza, il ripristino ambientale e la bonifica di aree minerarie dismesse e/o in via di dismissione, agendo nell’ambito dei piani e delle linee di indirizzo provenienti dal suo unico azionista, la Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato Industria).
NORME COMPORTAMENTALI DA RISPETTARE DURANTE LA FRUIZIONE
Tenere sempre presenti i fattori di rischio. Non allontanarsi dal percorso tracciato, per la presenza di pericoli derivanti dalle strutture minerarie quali: Fornelli, Gallerie, Scavi e discariche minerarie.
Lungo il percorso non avvicinarsi nè forzare o manomettere i sistemi di delimitazione e chiusura degli edifici o delle aree di pertinenza mineraria.
NON UTILIZZARE QUESTE INFORMAZIONI in via esclusiva per organizzare un'escursione. Si consiglia di rivolgersi sempre a guide autorizzate o esperti del territorio per farsi accompagnare lungo il sentiero, se non si conoscono i luoghi.
Dettagli sul sentiero
Questo percorso non è tra i più lunghi ma sicuramente è tra i più impegnativi (anche per dislivelli, soprattutto in senso opposto, da Gonnesa) della "rete Normann" e collega la vicina miniera di S.Giovanni alla periferia di Gonnesa (tappa intermedia: Laveria Vecchia).
Il punto di partenza si può raggiungere a piedi o in auto dalla strada statale 126 all’altezza di Bindua: in prossimità del cartello di inizio percorso, sulla strada comunale a circa 200 metri dal portale della Miniera di San Giovanni, c’è un ampio piazzale in ghiaia, dove è possibile parcheggiare le automobili.
Il percorso è semplice nel primo tratto perché ricavato sulle antiche decauville, lungo carreggi ferroviari su cui i cavalli e i muli trainavano i vagoncini carichi di minerale. Successivamente diventa più impegnativo ed esposto: è perciò riservato agli escursionisti più esperti.
Intersezioni con altri tracciati della Rete Normann
- con la variante-raccordo 513A (da Funtana Coperta a Laveria Vecchia)
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con il sentiero 514 (dal "carreggio a quota 120 mslm" Laveria Vecchia a Is Guardianus)
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con il sentiero 515 (dalla Cantoniera F.M.S. n° 49 al Villaggio Normann con tappa intermedia alle sorgenti-abbeveratoi)
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con la variante 512/A (carreggio 190 mslm)
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con la variante 511/A (carreggio 330 che raccorda con un breve tratto panoramicissimo i sentieri 511 e 512 su una vecchia decauville)
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con la variante 512/B (da Is Ollastus che raccorda i sentieri 511 e 512 all’altezza del passo omonimo).
La partenza è a sud ovest del piazzale in ghiaia utile per lasciare le auto, e si sviluppa in un sentiero stretto che attraversa le vecchie discariche di ghiaia, ormai colonizzate dal bosco di pini nella prima parte e di querce nella successiva, camminando verso ovest. La passeggiata è fresca e piacevole e costeggia dall’alto la strada statale 126, che conduce a Calasetta. Dopo 610 metri si raggiunge la Laveria Vecchia. Qui è possibile staccarsi dal percorso principale deviando sulla variante 513/A (da Laveria Vecchia a Funtana Coperta) o sul sentiero 514 (da carreggio 120 Laveria Vecchia a Is Guardianus).
ATTENZIONE: in questi numerosi incroci tra sentieri e varianti occorre are attenzione ai segnavia e al numero del sentiero riportato.
Proseguendo sul sentiero 511 si imbocca in direzione ovest un nuovo carreggio che costeggia il monte alla quota media di 120 m s.l.m: è un tratto semplice ma molto bello, perché alterna tratti di bosco con ampie aperture panoramiche, che affascinano l’escursionista promettendo ancor meglio man mano che si guadagna quota. Dopo 750 metri si raggiunge un piccolo spiazzo ombreggiato, che sovrasta di pochi metri le sorgenti-abbeveratoi dove si ristoravano gli animali che trainavano, sui binari delle decauville, i piccoli convogli carichi di minerale. In questo punto si interseca, nelle due direzioni, il sentiero 515 (da Cantoniera F.M.S. n°49 a Villaggio Normann, con tappa intermedia alle sorgenti Normann) che permette di raggiungere in pochi minuti Normann o di ritornare verso Bindua e San Giovanni Miniera.
Il nostro 511 prosegue in direzione ovest, vista sul mare. Superato ciò che resta di un piccolo depuratore si prosegue su uno stradello e poi su una strada mineraria che dovrà essere percorsa in salita fino al Belvedere di Normann, dove ci si potrà riposare un po’, godendo di un’altra anticipazione del panorama sul Golfo del Leone: terminata la pausa, comincerà la salita vera e propria sul versante calcareo (e a tratti particolarmente esposto) del Monte San Giovanni che porta il livello di difficoltà a EE. Il primo tratto immerso nel bosco lascerà spazio a sempre più ampie e suggestive vedute panoramiche con diverse piazzole di sosta.
Sono 150 metri di dislivello da superare in appena 400 metri di sviluppo lineare: non tantissimo ma abbastanza per impensierire chi non è avezzo alla camminata in salita. Si incontrano in questo tratto i resti di teleferiche, gallerie minerarie e impressionanti pareti calcaree.
ATTENZIONE: in questo caso tratto si raccomanda di non lasciare mai il percorso tracciato e di non avventurarsi nelle gallerie, per non incorrere nei pericoli intrinsechi alle zone minerarie.
Quasi al termine della salita si raggiunge una decauville poggiata su un imponente muro di sostegno realizzato con pietre a secco, che ben testimonia la fatica e la maestria dei minatori: si tratta del carreggio 330 che si può visitare percorrendo la variante 511/A (che raccorda su una vecchia decauville i sentieri 511 e 512). Proseguendo in salita restando sul 511 si imbocca un ampio compluvio che conduce al passo Is Ollastus, a quota 378 mslm, dove si può procedere verso Gonnesa o deviare sulla variante 512/B (che raccorda il 511 e il 512).
Proseguendo in salita in direzione ovest, si scorgono imponenti e suggestivi scavi aperti su Punta la Torre, a quota 424 metri: da qui il panorama è davvero unico e lo sguardo può spaziare liberamente in tutte le direzioni, in particolare sul mare che bagna la zona sud occidentale della Sardegna e le sue isole. Improvvisamente si aprirà una veduta dall’alto sul paese di Gonnesa che raggiungeremo scendendo su una strada mineraria tanto impervia quanto panoramica.
A quota 143 troveremo la Stazione dei ripetitori. Da qui è possibile imboccare la variante 513/B che raccorda il 511 e il 513 all’altezza di Ortu Coccu, passando davanti al piazzale della vecchia galleria Howard, ormai occlusa. Proseguendo sul sentiero 511 per ulteriori 1650 metri si scende fino al paese di Gonnesa con punto di arrivo al campo sportivo.
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