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Da Normann a Gonnesa (D-512)

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Uno dei passaggi più panoramici in quota (sentiero 512)
Uno dei passaggi più panoramici in quota (sentiero 512)
Foto di
Saba Alessio

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Lungo le scoscese pareti calcaree di punta Is Ollastus
Lungo le scoscese pareti calcaree di punta Is Ollastus
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Saba Alessio

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Sguardo dall'alto verso il ponte FMS e il pozzo Baccarini
Sguardo dall'alto verso il ponte FMS e il pozzo Baccarini
Foto di
Saba Alessio

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incrocio "scuderie" con 512-514 a quota 180 mslm
incrocio "scuderie" con 512-514 a quota 180 mslm
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Saba Alessio

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Sguardo verso nord-ovest giunti al termine della salita verso l'altopiano Is Ollastus
Sguardo verso nord-ovest giunti al termine della salita verso l'altopiano Is Ollastus
Foto di
Saba Alessio

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sguardo verso Iglesias dall'altopiano Is Ollastus
sguardo verso Iglesias dall'altopiano Is Ollastus
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Saba Alessio

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Carreggio 330m, incrocio 512 con il raccordi 511A lungo la decauville
Carreggio 330m, incrocio 512 con il raccordi 511A lungo la decauville
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Saba Alessio

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Uno dei tratti più panoramici in quota (512-511A)
Uno dei tratti più panoramici in quota (512-511A)
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Saba Alessio

La rete di sentieri di Normann

Interamente realizzata grazie al lavoro dei volontari, supportati da Agenzia Forestas e CAI Cagliari, questa piccola "rete" collega una serie di villaggi minerari: MonteponiMonte Agruxiau Monte Scorra, oltre a NebidaBinduaSan Giovanni Miniera e il bellissimo Villaggio Minerario Asproni oltre a Monte Onixeddu e allo stesso Villaggio Normann. Collega poi una serie di impianti minerari ricchi di storia: Laveria Galletti, forno Sabatini, Pozzo Baccarini, Laveria vecchia, lo straordinario pozzo Santa Barbara (meglio noto come "Sa macchina beccia") in un percorso disseminato di testimonianze minerarie (pozzi, gallerie, teleferiche, decauville, carreggi, ciminiere, abbeveratoi e scuderie per gli animali di miniera).

Oltre 40 km di tracciati ciclo-escursionistici, che spaziano dalla classificazione "turistica" alla classificazione "escursionista esperto" estendendosi ai confini e tra i margini minerari dei territori di Gonnesa e Iglesias - luoghi straordinari per la coesistenza di condizioni eccezionali di tipo geologico, speleologico, naturalistico ma anche archeologico (presenti miniere medievali) e antropologico. Un vero "trailer" dei tematismi propri del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

Questi percorsi permettono di esplorare i luoghi della vita di migliaia di operai che popolavano i 3 noti villaggi: Normann era abitato dai quadri dirigenti e impiegatizi (edificato agli inizi del '900 e già accessoriato con impianti fognari e idrici) -  S.Giovanni miniera, villaggio popolato dagli operai, e costruito da Gonnesa Mining Company Limited, Pertusola Limited (...poi il tutto passò alla Piombo Zincifera Sarda) e infine Bindua Ceramica, dove altri operai autonomamente costruirono baracche poverissime.

Tutto questo paesaggio negli anni Trenta era completamente spoglio e privo di vegetazione, per l'intensivo sfruttamento minerario che fagocitava anche il legname: oggi la lecceta ha riconquistato il terreno, rinsaldando il versante franoso, insieme ai residui di Pino d'Aleppo (di impianto artificiale).

Il territorio

Il territorio di Normann insiste sul monte S.Giovanni (anticamente noto come Monte Barlao) che è un "puzzle paesaggistico" splendido, una perla che racchiude storie dimenticate nella nebbia del tempo, che riemergono grazie alla passione degli abitanti dell'attuale frazione di Iglesias, con il supporto anche finanziario dei comuni di Iglesias e Gonnesa: la RES rappresenta il filo conduttore che può ricucire e raccontare itinerari antichi, usati dai minatori per andare in chiesa, per andare a prendere il treno, per tornare in città nelle poche occasioni di svago...e alcuni percorsi sull'antica linea a scartamento ridotto delle ferrovie meridionali della Sardegna che collegavano Calasetta a Gonnesa e Iglesias (Monteponi scalo) dove già passa - per alcuni chilometri - il percorso curato dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara che si integra con la più ampia rete di  sentieri della Sardegna (la RES).

Una delle particolarità di questo ambito escursionistico sono i calcari, con i campi solcati (quasi un piccolo Supramonte nascosto nel sud-ovest dell'Isola) e i panorami che spaziano da Carloforte alle cime di Gutturu Mannu, dal Linas-Marganai al cagliaritano...una meraviglia, appena raccontata dalle immagini.

Informazioni utili

ATTENZIONE: PERCORSO IN PRE-ACCATASTAMENTO. 

Ad aprile 2023 il soggetto gestore di questa rete sta completando la posa della segnaletica sul tracciato. Le verifiche finali di accatastamento sono in corso. 

Fattori di rischio cui prestare attenzione

Il percorso attraversa aree di proprietà IGEA (*) e si trova all'interno delle Concessioni di San Giovanni, Monteponi, Monte Uda e Monte Onixeddu. Gli elementi di pericolo presenti lungo il percorso e nelle aree circostanti sono legati alla presenza di edifici di pertinenza mineraria (presso il Villaggio Normann e l'area industriale di Monte Onixeddu).   
(*) In seguito alla liquidazione dell’Ente Minerario Sardo, come disposto dalla Legge Regionale 33/1998, IGEA è stata individuata quale soggetto giuridico operante nell’attività di messa in sicurezza, il ripristino ambientale e la bonifica di aree minerarie dismesse e/o in via di dismissione, agendo nell’ambito dei piani e delle linee di indirizzo provenienti dal suo unico azionista, la Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato Industria).

NORME COMPORTAMENTALI DA RISPETTARE DURANTE LA FRUIZIONE

Non allontanarsi dal percorso tracciato, per la presenza di pericoli derivanti dalle strutture minerarie quali: Fornelli, Gallerie, Scavi e discariche minerarie.
Lungo il percorso non avvicinarsi nè forzare o manomettere i sistemi di delimitazione e chiusura degli edifici o delle aree di pertinenza mineraria.
NON UTILIZZARE QUESTE INFORMAZIONI in via esclusiva per organizzare un'escursione. Si consiglia di rivolgersi sempre a guide autorizzate o esperti del territorio per farsi accompagnare lungo il sentiero, se non si conoscono i luoghi.

Dettagli sul sentiero

Questo percorso è il più lungo e impegnativo (anche per dislivelli, soprattutto in senso opposto, da Gonnesa) della "rete Normann" e collega l'omonimo Villaggio alla periferia di Gonnesa (tappa intermedia: Seddas Moddizzis). 

Intersezioni con altri tracciati della Rete Normann 

  1. con il sentiero 514 (dal carreggio a quota 120 "Laveria Vecchia" a Is Guardianus)
  2. con la variante-raccordo 512/A (dal carreggio 190 che raccorda sentieri 511 512)
  3. con la variante-raccordo 511/A (carreggio 330 che raccorda su una vecchia Decauville il 512 e il 511)
  4. con la variante-raccordo 512/B ("variante Is Ollastus" che raccorda  il 512 e il 511 all’altezza del passo omonimo)
  5. con la variante-raccordo 512/C (che collega il villaggio di Seddas Moddizzis con l’omonima laveria)
  6. con la variante-raccordo 512/D (che collega il villaggio di Seddas Moddizzis con l’omonima laveria passando per la miniera)
Il percorso
Roadbook

Il percorso parte dal suggestivo Villaggio Normann, insediamento abitativo in passato riservato ai dirigenti e ai quadri della miniera di San Giovanni.  Passando sul retro del vecchio spaccio-dopolavoro, si supera la catena e si percorre un breve tratto di strada fino all’intersezione con il sentiero 514, dove è possibile visitare i ruderi delle antiche scuderie dei cavalli e dei muli da lavoro,  “locomotive a quattro zampe” fino a metà del ventesimo secolo.

Proseguendo il percorso originario, si svolta a destra per imbucare una breve salita, coperta dal bosco, che ci condurrà al carreggio a quota 190 mslm. Percorrendolo per alcune decine di metri in direzione sud-ovest, si raggiunge una diramazione che affronta decisamente il monte San Giovanni: qui comincia un’ascesa attraverso il bosco di lecci e corbezzoli che poi si apre sulle falesie calcaree, ricche di testimonianze di un’attività plurisecolare: gallerie, cisterne, manufatti per la distribuzione dell’acqua e per il trasporto del minerale.

Il paesaggio ormai spazia sulla valle circostante e sulle vicine miniere di Monte Agruxiau e di Monteponi. All’orizzonte si delineano le catene montuose del Marganai e Linas. Il sentiero prosegue lungo la parete senza diventare mai particolarmente esposto - le pendenze sono mitigate da una serie di tornanti che conducono fino a quota 330 dove c’è la possibilità di chiudere ad anello l'escursione attraverso la variante 511/A che collega al 511, dal quale si può riscendere a Normann, oppure (sempre mantenendosi sul 511) proseguire verso Punta la Torre.

Proseguiamo lungo il 512 continuando a salire in direzione Ovest lungo la vecchia recinzione mineraria, fino a raggiungere l’altopiano di Is Ollastus, dove i segni dell’attività mineraria sono ancora più evidenti. Fa riflettere come questi cantieri venissero raggiunti quotidianamente dai minatori attraverso queste ripide mulattiere prima e dopo una dura giornata lavorativa. Nel tempo i carreggi e le teleferiche per il trasporto esterno dei minerali vennero sostituiti con le strutture sotterranee dei “fornelli“, pozzi e silos minerari, entro i quali veniva scaricato il minerale, così da poter essere recuperato direttamente al livello delle gallerie di servizio che lo trasportavano agli impianti di trattamento esterni. Chi volesse arrampicarsi fino alla punta Is Ollastus [NB: lungo un percorso che non è parte della Rete] potrebbe vedere, oltre a un fantastico panorama a 360°, uno scavo a cono rovescio, realizzato per l’estrazione a cielo aperto, poi trasformato in un fornello di scarico del minerale.

Proseguendo il nostro percorso aggira la punta seguendo la curva di livello in direzione ovest e affacciandsi sull’altopiano del monte San Giovanni, dove si apre il paesaggio aspro della macchia mediterranea degradata dalle attività umane, ma anche l'azzurro mare del Sulcis con le sue isole. Siamo ormai giunti all'altopiano Is Ollastus,  dove tramite la brevissima variante di Is Ollastus (512/B) ci si può  raccordare al sentiero 511. Il nostro sentiero (512) prosegue invece su una serie di antichi stradelli minerari verso Is Guardianus. Come sempre, ma in particolare in questa zona, è importante seguire la traccia verificando che il numero sui cartelli e sui segnavia sia quello del sentiero di vostro interesse, perché questa rete, caratteristica del parco tematico, si incrocia spesso con altri sentieri e si dirama in numerose varianti ed opzioni segnate e non.

Raggiunto il valico di Is Guardianus, intersechiamo il termine del sentiero 514, proseguiamo verso valle  fino a raggiungere il villaggio di Seddas Moddizzis, noto anche con il nome di Villaggio Asproni (dal nome del famoso ingegnere minerario che lo fondò e lo diresse fino alla morte). Lasciamo il villaggio dirigendoci a est: siamo ormai nel cuore di Sa Seddas de is fossas (letteralmente "la sella delle fosse") una zona conosciuta fin dal medioevo, ma quasi certamente utilizzata anche in precedenza, per la ricchezza dei giacimenti delle galene argentifere, che si estraevano appunto tramite le fosse, antiche miniere più o meno superficiali che seguivano il filone mineralizzato con metodi di estrazione molto rudimentali.
SI RACCOMANDA ATTENZIONE: la zona è disseminata di queste fosse e, per questo motivo, non è consigliabile avventurarsi fuori dai sentieri tracciati.

Nel percorrere lo stradello si noterà una costruzione particolare, che emerge dalla vegetazione: è una sorta di castello medievale, con tanto di merlature e torre circolare. In realtà si tratta di un bellissimo pozzo di estrazione mineraria, realizzato nella seconda metà dell’800, con questo particolare stile architettonico. Il suo nome minerario è Pozzo Santa Barbara, ma è comunemente conosciuto come “Sa macchina beccia” (la macchina vecchia, riferendosi agli argani alimentati da una macchina a vapore) oppure anche “Castello di San Giorgio” (dal nome della località e della miniera a cui era connesso). Il luogo merita certamente una visita. Il paesaggio mostra i segni, nel bene e nel male, di una intensa attività antropica, che ha pesato su questo monte per secoli.

Il percorso prosegue su una agevole strada sterrata per 5 Km sino al villaggio abbandonato di Monte Onixeddu, un suggestivo villaggio fantasma, immerso nella natura che, dopo anni di incuria, sta riconquistando lo spazio strappatogli dall’uomo. La strada continua verso valle fino al paese di Gonnesa, che viene raggiunto dopo ulteriori 2 chilometri

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Dati

Attività
Da fare in famiglia
Escursioni per esperti
Passeggiate e Nordic Walk
Difficoltà: 
TrekkingEscursionista Esperto
Tipo di fondo: 
Carrereccia/Mulattiera
Sentiero
Strada sterrata
Tratturo
12.800 m
4 ore a piedi

Stato di Validazione

Soggetto Gestore

Riferimento Operatori/Guide/Accompagnatori

Dettagli Tecnici

Soggetto rilevatore
O.d.V. Villaggio Normann
Soggetto manutentore
O.d.V. Villaggio Normann
Codice CAI
Z-SU-D-512
Quota minima
35 metri
Quota massima
396 metri
Dislivello totale in salita
420 metri

Progetto cofinanziato con il Fondo Europeo per lo Sviluppo RegionaleLa Cooperazione al cuore del MediterraneoLogo progetto IntenseLogo Agenzia Forestas (italiano/sardo)Logo Regione Sardegna