Da Laveria Vecchia a Is Guardianus (D-514)
La rete di sentieri di Normann
Interamente realizzata grazie al lavoro dei volontari, supportati da Agenzia Forestas e CAI Cagliari, questa piccola "rete" collega una serie di villaggi minerari: Monteponi, Monte Agruxiau e Monte Scorra, oltre a Nebida, Bindua, San Giovanni Miniera e il bellissimo Villaggio Minerario Asproni oltre a Monte Onixeddu e allo stesso Villaggio Normann. La segnaletica è in completamento, ma già questa rete si collega a una serie di impianti minerari ricchi di storia: Laveria Galletti, forno Sabatini, Pozzo Baccarini, Laveria vecchia, lo straordinario pozzo Santa Barbara (meglio noto come "Sa macchina beccia") in un percorso disseminato di testimonianze minerarie (pozzi, gallerie, teleferiche, decauville, carreggi, ciminiere, abbeveratoi e scuderie per gli animali di miniera).
Oltre 40 km di tracciati ciclo-escursionistici, che spaziano dalla classificazione "turistica" alla classificazione "escursionista esperto" estendendosi ai confini e tra i margini minerari dei territori di Gonnesa e Iglesias - luoghi straordinari per la coesistenza di condizioni eccezionali di tipo geologico, speleologico, naturalistico ma anche archeologico (presenti miniere medievali) e antropologico. Un vero "trailer" dei tematismi propri del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.
Questi percorsi permettono di esplorare i luoghi della vita di migliaia di operai che popolavano i 3 noti villaggi: Normann era abitato dai quadri dirigenti e impiegatizi (edificato agli inizi del '900 e già accessoriato con impianti fognari e idrici) - S.Giovanni miniera, villaggio popolato dagli operai, e costruito da Gonnesa Mining Company Limited, Pertusola Limited (...poi il tutto passò alla Piombo Zincifera Sarda) e infine Bindua Ceramica, dove altri operai autonomamente costruirono baracche poverissime.
Tutto questo paesaggio negli anni Trenta era completamente spoglio e privo di vegetazione, per l'intensivo sfruttamento minerario che fagocitava anche il legname: oggi la lecceta ha riconquistato il terreno, rinsaldando il versante franoso, insieme ai residui di Pino d'Aleppo (di impianto artificiale).
Il territorio
Il territorio di Normann insiste sul monte S.Giovanni (anticamente noto come Monte Barlao) che è un "puzzle paesaggistico" splendido, una perla che racchiude storie dimenticate nella nebbia del tempo, che riemergono grazie alla passione degli abitanti dell'attuale frazione di Iglesias, con il supporto anche finanziario dei comuni di Iglesias e Gonnesa: la RES rappresenta il filo conduttore che può ricucire e raccontare itinerari antichi, usati dai minatori per andare in chiesa, per andare a prendere il treno, per tornare in città nelle poche occasioni di svago...e alcuni percorsi sull'antica linea a scartamento ridotto delle ferrovie meridionali della Sardegna che collegavano Calasetta a Gonnesa e Iglesias (Monteponi scalo) dove già passa - per alcuni chilometri - il percorso curato dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara che si integra con la più ampia rete di sentieri della Sardegna (la RES).
Particolarità
Una delle particolarità di questo ambito escursionistico sono i calcari, con i campi solcati (quasi un piccolo Supramonte nascosto nel sud-ovest dell'Isola) e i panorami che spaziano da Carloforte alle cime di Gutturu Mannu, dal Linas-Marganai al cagliaritano...una meraviglia, appena raccontata dalle immagini.
ATTENZIONE: PERCORSO IN PRE-ACCATASTAMENTO
A maggio 2023 il soggetto gestore di questa rete sta completando la posa della segnaletica sul tracciato. Le verifiche finali di accatastamento sono in corso. ATTENZIONE: il percorso è classificato "per escursionisti esperti" perché, nonostante la lunghezza modesta (meno di 2 km) si supera un dislivello di 225 metri attraverso sentieri appena tracciati, con tratti esposti e in aree ex minerarie che richiedono comunque la massima attenzione.
Fattori di rischio cui prestare attenzione
Il percorso attraversa aree di proprietà IGEA (*) della Concessione mineraria di San Giovanni e di San Giovanneddu. Gli elementi di pericolo lungo questo percorso sono rappresentati dalla presenza di strutture di deposito. Al di fuori del percorso sono presenti anche discariche minerarie, gallerie, fornelli e scavi di pertinenza mineraria, con rischio di crollo materiale, caduta massi, caduta all’interno dei fornelli o degli scavi, e ingestione o contatto dermico con i materiali di discariche minerarie.
(*) In seguito alla liquidazione dell’Ente Minerario Sardo, come disposto dalla Legge Regionale 33/1998, IGEA è stata individuata quale soggetto giuridico operante nell’attività di messa in sicurezza, il ripristino ambientale e la bonifica di aree minerarie dismesse e/o in via di dismissione, agendo nell’ambito dei piani e delle linee di indirizzo provenienti dal suo unico azionista, la Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato Industria).
NORME COMPORTAMENTALI DA RISPETTARE DURANTE LA FRUIZIONE
Tenere ben presente i fattori di rischio. Non allontanarsi dal percorso tracciato, per la presenza dei pericoli elencati sopra. Lungo il percorso non maneggiare il materiale abbancato nelle discariche minerarie nelle vicinanze. Non avvicinarsi nè accedere ai ruderi e alle strutture minerarie aperte. NON UTILIZZARE QUESTE INFORMAZIONI in via esclusiva per organizzare un'escursione. Si consiglia di rivolgersi sempre a guide autorizzate o esperti del territorio per farsi accompagnare lungo il sentiero, se non si conoscono i luoghi.
Dettagli sul sentiero
Questo sentiero in passato collegava la Laveria Vecchia e le abitazioni dei minatori (parte bassa monte S. Giovanni) con Normann (abitazioni della dirigenza) e veniva utilizzato per raggiungere il cantiere ma anche la chiesa e lo spaccio aziendale: collega l'antico carreggio posto a quota 120 mslm ("carreggio 120") sito nei pressi della Laveria Vecchia (raggiungibile con il raccordo 513A) alla località panoramica di Is Guardianus. La tappa intermedia di questo breve percorso, in alcuni tratti esposto, sono le scuderie Normann.
Intersezioni con altri tracciati della rete
- sentiero 511 (da Miniera di San Giovanni a Gonnesa, tappa intermedia Laveria Vecchia)
- sentiero 512 (da Normann a Gonnesa, tappa intermedia Villaggio Seddas Moddizzis)
- raccordi 513A, 512A
Il percorso parte virtualmente dalla vicina Laveria Vecchia della miniera di San Giovanni, raggiungibile a piedi dal sentiero 511 o dalla variante 513/A. Il sentiero può essere intercettato anche parcheggiando l’auto subito dopo il cartello Normann, lungo la strada asfaltata che conduce al villaggio e proseguendo a piedi.
Si parte subito in salita staccandosi dal carreggio a quota 120 e immettendosi nel bosco: la salita sbocca nella strada comunale che conduce a Normann dove subito ci appare ciò che resta della chiesetta dedicata a San Giovanni Battista e la galleria “de sa cresia” o “della macchina”. Quest’ultimo nome deriva dalla macchina a vapore che, fino all’avvento dell’elettricità, fornì forza motrice ai meccanismi d'estrazione del pozzo Carolina, installati nella galleria Vittorio Emanuele.
Risalendo verso il villaggio si susseguono i segni della sua storia: a sinistra alcune gallerie chiuse con gli immancabili carrelli, a destra i resti di quelli che erano i campi da tennis e le strutture del cinema all’aperto, riservati ai dirigenti e agli impiegati. Dopo circa 100 metri d’ asfalto, imbocchiamo un sentiero nel bosco che sale ai ruderi delle scuderie dove ancora resistono gli anelli su cui venivano legati gli animali sfruttati per le attività della miniera.
Da qui riprende il sentiero che si inerpica sotto il bosco di lecci e dopo poche decine di metri sbocca sulla strada mineraria che collega internamente Normann alla miniera di San Giovanni. In questo punto si tocca il sentiero 512 che collega Normann a Seddas Moddizzis e Gonnesa, attraverso un percorso molto panoramico.
Proseguiamo sul nostro sentiero (514) attraversando la strada mineraria in direzione est facendo attenzione ai segnavia che, dopo poche centinaia di metri, ci indirizzeranno su una strada di cantiere. Anche questa verrà presto abbandonata per seguire un sentiero appena visibile che aggira in senso orario la punta Is Ollastus passando sotto il grande scavo denominato “Massa Pozzo 4”. L’attività mineraria ottocentesca è subito testimoniata da un grande basamento in pietra su cui si intestano due diverse teleferiche che trasportavano il minerale fino alla laveria della miniera di San Giovanni. Il fatto che siano due lascia intuire che , nel tempo, abbiano servito diverse laverie. Tutto qua intorno ci ricorda che si tratta di zone minerarie fortemente sfruttate.
ATTENZIONE (EE): si raccomanda di non uscire dal tracciato o tenere animali liberi tra la vegetazione, per la presenza di gallerie e scavi aperti. Il percorso, tracciato minimamente per rispettare le caratteristiche del luogo, non è pericoloso ma comunque riservato a escursionisti esperti e in buone condizioni fisiche. La vista spazia ormai su un ampio raggio, mostrando in tutta la sua suggestione, la capacità dell’uomo di trasformare il paesaggio naturale. Si può apprezzare la sagoma della miniera di Monteponi e buona parte di quella di San Giovanni.
Aggirata la punta Is Ollastus il sentiero intercetta il fitto dedalo di stradelli minerari che si intersecano in località Is Guardianus a quota 340 m slm. Il nostro sentiero (514) termina proprio all’incrocio con il tracciato del sentiero 512. Tramite questo si potrà tornare indietro fino a Normann o proseguire verso il pozzo Santa Barbara (Sa Macchina Beccia), Seddas Moddizzis (Villaggio Asproni), Monte Onixeddu e Gonnesa.
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