Questo sito dal grande valore storico-minerario, in parte gestito da un privato, è una tappa intermedia del sentiero D-315 che collega Monte Scorra a Funtana Coperta
Pozzo Baccarini e l’Iglesiente nel XIX secolo
Il periodo risorgimentale per l’Iglesiente e l’intera Sardegna è stato senza alcun dubbio uno dei più importanti dal punto di vista industriale, sociale, economico e culturale. In un contesto italiano ancora frazionato dal punto di vista geografico e politico ma con forti valori patriottici e nazionalisti, l'Iglesiente era in pieno fermento industriale, per via delle grandi masse mineralizzate presenti in questo antico territorio. Dal 1850 tutto il territorio, subì una trasformazione radicale sotto tutti i punti di vista: la miniera divenne un'istituzione capace di dare un salario, un tetto in cui vivere, un’istruzione e l’assistenza sanitaria, ma contemporaneamente libertà, salute e vita.
L’Iglesiente in quegli anni raggiunse un benessere e un’ industrializzazione che l’Italia appena unita, proletaria e con vocazione agricola, conquistò solo ai primi del ventesimo secolo, e, non in tutto il suo territorio nazionale. Risalgono a questo periodo i primi esempi di elettrificazione, le prime linee telefoniche, l’uso della dinamite, la realizzazione delle prime linee ferrate e la costruzione di immobili dalle architetture sublimi.
Icona del passato minerario
Il sito minerario denominato Pozzo Baccarini racchiude al suo interno parte di questa storia mineraria, ricordata come periodo eroico per via delle grandi sfide che l’uomo di quegli anni dovette affrontare per domare i capricci della natura. Il sito è legato fortemente alla gloriosa storia della Società Monteponi che dal 1850 prese in concessione la Regia Miniera di Monteponi. Questa società dovette da subito affrontare i problemi legati alla geomorfologia di un territorio modellato dalle più antiche orogenesi, sia in superficie che in sottosuolo. Uno dei problemi principali fu la scarsa viabilità verso i punti d’imbarco, le mulattiere esistenti non erano in grado di sopportare un traffico così intenso, da lì la necessità di realizzare una linea ferrata in grado di trasportare grosse quantità di minerale in tempi ridotti, in qualsiasi condizione meteo.
All’interno del sito, grazie alla presenza di un piccolo tratto di linea ferrata e alla prima galleria ferroviaria della Sardegna, sarà possibile ripercorrere la storia di questa importantissima ferrovia anche mediante l’ausilio di alcune immagini d'epoca.
Altro annoso problema fu la presenza massiva dell’acqua nelle viscere della terra: i calcari cambrici ne erano ricchi e condizionavano le coltivazioni delle masse mineralizzate nei livelli inferiori a +80 metri metri s.l.m.. Durante la visita sarà possibile scoprire e vedere come la Società Monteponi, grazie alla realizzazione del Pozzo Baccarini e della faraonica galleria di scolo, riuscì a risolvere questo problema, avvalendosi delle più grandi tecnologie presenti in quegli anni. Inoltre sarà anche possibile visitare un piccolo sentiero botanico, una serie di abitazioni arcaiche (cuili o pinettasa) e un esempio di galleria con armatura in legname.
Per informazioni e visita guidata telefonare al 3282890512