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Mountain Bike

35 pathways

Le varie categorie del mountain biking ne fanno un universo a sé stante nel campo del turismo attivo: cross countryall mountain, enduro freeride, downhill e bike orienteering...possono essere praticati quasi ovunque, ma la maggior parte dei biker pedalano fuoristrada, lungo sentieri di campagna, piste forestali o singletrack (creati e mantenuti principalmente dal passaggio).  Gruppi sociali più o meno formalizzati sono frequenti, specialmente nelle uscite più lunghe...

Mountain-bike.png

Results

Sasisòrgiu - Ollolai

The itinerary starts from the village of Ollolai, at an altitude of about 950 m, one of the highest in Sar-dinia, and arrives at a mountain called San Basilio or Punta Manna, based respectively on the name of the country church or the name of the most imposing, though not the highest, of those that make up the summit of the mountain. The geology, with its huge granite boulders, is an attraction in itself, but the trail is also of great value for the forest, so dense that in some places no sunlight reaches. Be-tween the trees are numerous cavities formed by the overlapping of the boulders, which leave gaps as if to form small caves. To return to the village, we follow a historic road through the undergrowth, for a stretch encircled by drystone walls on both sides, covered by extensive mossy blankets.

Informazioni utili

The LEADER Territory of the Local Action Group (GAL) Rural District Barbagia Mandrolisai Gennargentu (BMG)

Consisting of the Union of Municipalities of Barbagia and the Mountain Community of Gennargentu Mandrolisai. The GAL BMG, therefore, includes 19 municipalities, with a total area of 854.30 sq km and a resident population of approximately 22,000 inhabitants: Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Gavoi, Lodine, Meana Sardo, Ollolai, Oniferi, Olzai, Ortueri, Ovodda, Sarule, Sorgono, Teti, Tiana, Tonara.

The GAL Rural District BMG, established in 2009, is a participation foundation composed of 22 public members and over 200 private members, representing the main institutional, economic, and social components of the territory. The foundation aims to improve the quality of life and well-being of communities in the historical regions of Barbagia, Mandrolisai, and Gennargentu by enhancing local resources. The main thematic and intervention areas identified by the GAL BMG for the definition of its Local Development Strategy 2014-2022 are the development and innovation of local production chains and systems, social inclusion, and sustainable tourism.

THE OAST PROJECT: OUTDOOR ACTIVITIES FOR SUSTAINABLE TOURISM

The project, coordinated by the GAL BMG in partnership with the GAL Sisteron-Buëch (France) and the GAL Kilkenny (Ireland), aims to promote sustainable and active tourism in rural areas of Europe. The specific objective of the project was to enhance and develop the tourist attractiveness of the inland waters of Barbagia, through outdoor sports and water activities, in line with the thematic area "sustainable tourism" chosen in the GAL BMG's PDA. The three territories involved boast a rich and varied natural, landscape, and cultural heritage with strong identity traits and enormous potential for the development of active tourism. However, some problems common to all partners have been highlighted, such as: insufficient enhancement and tourist promotion of inland areas, isolation, the absence of an international network useful for the exchange of good practices, and insufficient diversification, delocalization, deseasonalization, and internationalization of tourist flows. The OAST Project was created to respond to these critical issues, as active tourism and sustainable tourism represent the basis for the revival of territories characterized by enormous problems of depopulation, lack of services, unemployment, and school dropout. The idea, therefore, is to promote forms of sustainable, active, responsible, and experiential tourism, as well as to offer diversified and deseasonalized solutions suitable for a constantly growing number of active tourists. The specific action involved the georeferencing and description, in Italian and English, of 19 GAL BMG itineraries related to the theme of water. The itinerary tracks are available and downloadable, in Gpx format, on these pages and also on the GAL BMG's Wikiloc account.

Lenght 5.800 m

Ollolai - Sasisòrgiu.gpx

Total elevation gain 286 metri

Geographical area Barbagia

Contiene carte
Spento

Sasisòrgiu - Ollolai

AVVERTENZE

QUESTO ITINERARIO è riportato "tal quale" a titolo informativo e di mera recensione/ricognizione degli itinerari presenti nel territorio  -  come fornito e recensito dal progetto OAST condotto dal GAL BMG nel 2024. 
NOTA: Molti itinerari sono composti da percorsi stretti e richiedono una cura periodica della vegetazione, al momento non assicurata da una gestione  di tipo  ufficiale, non essendo il tracciato inserito nella"rete escursionistica della Sardegna".  
Nota 2: Prima di recarvi sul posto si consiglia di raccogliere informazioni sullo stato di fruibilità, presso il comune competente, per avere certezza dell'effettiva percorribilità dell'itinerario scelto.

IL PERCORSO IN PILLOLE (elementi informativi essenziali)

Il punto di partenza è il bivio tra via Palai e via Sa Padule, nella periferia ovest del paese, di fronte al campo di calcetto e alla palestra coperta. C’è sufficiente parcheggio e c’è anche una piccola tettoia utile in caso di pioggia o neve. Percorrete via Sa Padule e siete in traccia in senso antiorario, quello considerato in questa descrizione, ma è possibile la percorrenza anche in senso opposto.

Descrizione

Ci troviamo nel grande complesso granitico chiamato di San Basilio o di Punta Manna, in base al nome della chiesa di età bizantina o al nome della rocca più imponente, anche se non la più alta, tra quelle che compongono la sommità della montagna. Questo itinerario aggira punta Sasisòrgiu, la più alta di tutte, che arriva a 1127 m di quota, per quanto il percorso rimanga cento metri più in basso. La quota elevata non significa un grande dislivello in salita perché il punto di partenza, il paese di Ollolai, è comunque molto alto, trovandosi a circa 950 m di quota, uno dei più alti della Sardegna.

A 1,3 km dalla partenza si trova un bivio che conduce in circa 200 m a una zona rocciosa dalla quale si gode del panorama verso nord e verso ovest. Questo tratto di sentiero proseguirebbe verso sud, per ricongiungersi al sentiero della zona di Mancosu, sul versante occidentale di Punta Manna, oggetto dell’itinerario di “Mancosu” da Olzai, ma è disagevole e difficilmente riconoscibile. Per questa ragione, goduto il panorama, tornate indietro fino al bivio precedente per riprendere l’itinerario anulare e arrivare al parco di San Basilio. Il nucleo originario di questa chiesa sorse nel Millecento, quando fu costruito anche un monastero, del quale sono ancora riconoscibili le rovine, mentre l’impianto attuale della chiesa risale al Quattrocento. Conclusa anche questa visita si torna verso il paese percorrendo una strada storica nel sottobosco. Questa mulattiera, diventata un sentiero nel tratto centrale, vi risparmia la discesa sulla strada asfaltata-cementata, aggiungendo non soltanto valore naturalistico ma anche storico, perché per un tratto è cinta da muretti a secco su entrambi i lati, ricoperti da estese coltri di muschio. In caso di pioggia o neve potete trovare un riparo temporaneo nelle cavità sottoroccia lungo l’itinerario o vicino alla chiesa di San asilio.

Ciclabilità

Quest’itinerario può essere percorso anche in mountain bike, in senso antiorario a condizione di spingere a piedi per circa 200 m dopo il bivio del punto panoramico, oppure in senso orario sapendo che il tratto che evita la cementata e asfaltata può essere molto impegnativo. In quest’ultimo caso la soluzione può essere appunto salire dalla asfaltata-cementata e usare la mulattiera storica soltanto come discesa.

Informazioni utili

Il territorio LEADER del Gruppo di Azione Locale (GAL) Distretto Rurale Barbagia Mandrolisai Gennargentu (BMG) 

Costituito dall'Unione dei Comuni Barbagia e dalla Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai. Il GAL BMG comprende, quindi, 19 comuni, per una superficie complessiva di 854,30 kmq e una popolazione residente pari a circa 22.000 abitanti: 

Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Gavoi, Lodine, Meana Sardo, Ollolai, Oniferi, Olzai, Ortueri, Ovodda, Sarule, Sorgono, Teti, Tiana, Tonara.


Il GAL Distretto Rurale BMG, costituito nel 2009, è una Fondazione di partecipazione composta da 22 soci pubblici e oltre 200 privati, rappresentativi delle principali componenti istituzionali, economiche e sociali del territorio. La fondazione ha lo scopo di migliorare la qualità della vita e il benessere delle comunità nelle regioni storiche Barbagia, Mandrolisai e Gennargentu mediante la valorizzazione delle risorse locali.
I principali ambiti tematici e di intervento individuati dal GAL BMG per la definizione della propria Strategia di Sviluppo Locale 2014-2022 sono lo sviluppo e l’innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali, l’inclusione sociale ed il turismo sostenibile.


IL PROGETTO OAST: OUTDOOR ACTIVITIES FOR SUSTAINABLE TOURISM

Il progetto, coordinato dal GAL BMG in partenariato con il GAL Sisteron-Buëch (Francese) e
il GAL Kilkenny (Irelanda), intende promuovere un turismo sostenibile e attivo nelle aree
rurali d’Europa.
L’obiettivo specifico del progetto è stato potenziare e sviluppare l’attrattività turistica delle acque
interne della Barbagia, attraverso gli sport all’aria aperta e le attività acquatiche, in coerenza con l’ambito tematico “turismo sostenibile” prescelto nel PDA del GAL BMG.
I tre territori coinvolti vantano un patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale ricco e variegato con forti caratteri identitari ed enormi potenzialità di sviluppo di turismo attivo
Tuttavia, sono stati evidenziati alcuni problemi comuni a tutti i partner, quali: l’insufficiente valorizzazione e promozione turistica delle aree interne, l’isolamento, l’assenza di un network internazionale utile per lo scambio di buone prassi, e l’insufficiente diversificazione, delocalizzazione, destagionalizzazione e l’internazionalizzazione dei flussi turistici. Il Progetto OAST nasce per rispondere a queste criticità, in quanto il turismo attivo ed il turismo sostenibile rappresentano la base di rilancio dei territori caratterizzati da enormi problemi di spopolamento, carenza di servizi, disoccupazione e dispersione scolastica.
L’idea, quindi è promuovere forme di turismo sostenibile, attivo, responsabile ed esperienziale, nonché
offrire soluzioni diversificate e destagionalizzate adatte ad un numero di turisti attivi in continua crescita.
L’azione specifica ha previsto la georeferenziazione e descrizione, in lingua italiana e inglese, di
19 itinerari del GAL BMG legati al tema dell’acqua. Le tracce degli itinerari sono disponibili e scaricabili, in formato Gpx, in queste pagine e anche nell’account Wikiloc del GAL BMG

Lenght 5.800 m

Ollolai - Sasisòrgiu.gpx

Total elevation gain 286 metri

Geographical area Barbagia

Contiene carte
Spento

Belvì, Pitzu ‘e Pranu. Overlooking the valley

Access 

From the inhabited centre of Belvì, the excursion begins by reaching the square in front of the church and from here take Via Marconi, where you descend slightly downhill, then turning right along a country lane into the countryside, indicated by a wooden signpost that points the way to some domus de Janas. You continue downhill, embraced by thick hazel tree groves that clutter the small road. This was once an important cart-track, as indicated by the ancient paving and the care with which the dry-stone walls bordering it were built. 

Uphill 

You lose altitude until you reach a bridge that crosses a noisy stream, in the map as Riu Salasi. Looming over the area are the walls of Pitzu 'e Pranu, the destination of the itinerary, while to the right is the beautiful arched bridge of the railway along which the Trenino verde (The little green train) now travels. Having crossed the bridge, you keep to the right at the next fork and begin to climb rapidly between the various fenced allotments that occupy the valley. The cart-track is still very evident, albeit slightly more ruined: at the top of the climb you come out on asphalt, on the SP 61 bis. Here the cart track continued, but is now overgrown by brambles. 

Towards the summit 

You then turn left, travelling about 200 metres downhill on the main road and finding a dirt road that turns right, uphill, immediately meeting a fork with a wider dirt road where you turn right. You are now at altitude, skirting the walls of Pitzu 'e Pranu in a counter-clockwise direction. The road is flanked by some large wooden poles and has been built precisely on the geological discontinuity between the limestone that makes up the mountain above and the schists of the ancient basement on which one has walked so far. You flank some allotments and soon reach a crossroads with a paved road, where you take a left, uphill, surrounded by Holm oak forest. At the next hairpin bend, not far from the road, is a beautiful lime kiln, used for processing limestone. 

Pitzu ‘and Pranu 

A final uphill stretch leads to a windswept, very scenic saddle, where there is a large crossroads. Here, one turns left, uphill, entering the reforestation that occupies the summit of Pitzu 'e Pranu and on which an adventure park, now disused, was built. Vetta del taccu (limestone formation), as its name suggests, is occupied by a vast plateau where small depressions betray the presence of several chasms, attributable to the karstic nature of the area. At the highest point, you reach a Virgin Mary, statue located on the edge of the walls. Here one literally overlooks the village and the neighbouring village of Aritzo, letting one's gaze wander as far as the Gennargentu and the wide surrounding valleys. You return to the village along the path followed on the outward journey.

Lenght 5.900 m

belvi.gpx

Total elevation gain 269 metri

Belvì, Pitzu ‘e Pranu. A picco sulla valle

Accesso

Dal centro abitato di Belvì si inizia l’escursione raggiungendo la piazza antistante la chiesa e da qui la via Marconi, dove si scende leggermente di quota prendendo poi a destra per un viottolo di campagna, indicato da un cartello di legno che segnala la direzione per raggiungere alcune Domus de Janas.
Si prosegue in discesa, abbracciati da fitti noccioleti che ingombrano la stradina. Questa era in passato una importante carrareccia, come segnala l’antico selciato e la cura con cui erano realizzati i muretti a secco che la delimitano.

In salita

Si perde quota fino a raggiungere un ponte che supera un rumoroso torrente, in carta come Riu Salasi. Sulla zona incombono le pareti di Pitzu ‘e Pranu, meta dell’itinerario, mentre sulla destra si individua il bel ponte ad arcate della ferrovia lungo la quale transita oggi il Trenino verde. Superato il ponte, si tiene la destra al bivio successivo e si comincia a salire rapidamente tra i vari orti recintati che occupano la vallata. La carrareccia è sempre ben evidente, pur se leggermente più rovinata: al culmine della salita si sbuca su asfalto, nella SP 61 bis. Qui la carrareccia continuava, ma è oggi invasa dai rovi.

Verso la cima

Si prende quindi a sinistra, percorrendo circa 200 metri in discesa sulla statale ed individuando una strada sterrata che si discosta a destra, in salita, incontrando subito un bivio con una sterrata più ampia dove si prende a destra. Si sta ora in quota, costeggiando in senso antiorario le pareti di Pitzu ‘e Pranu. La strada è affiancata da alcuni grossi pali in legno ed è stata costruita proprio sulla discontinuità geologica tra i calcari che costituiscono la montagna soprastante e gli scisti dell’antico basamento su cui si è finora camminato. Si fiancheggiano alcuni orti raggiungendo in breve un incrocio con una strada pavimentata, dove si prende a sinistra, in salita, circondati dalla lecceta. Al tornante successivo, poco discosta dalla strada, si trova una bella fornace della calce, usata per la trasformazione della pietra calcarea.

Pitzu ‘e Pranu

Un ultimo tratto in salita porta a guadagnare una sella spazzata dai venti, assai panoramica, dove si trova un grosso incrocio. Qui si prende a sinistra, in salita, entrando nel rimboschimento che occupa la parte sommitale di Pitzu ‘e Pranu e sul quale era stato costruito un parco avventura, ora in disuso. La vetta del taccu, come suggerisce il nome, è occupata da un vasto pianoro dove piccole depressioni tradiscono la presenza di alcune voragini, imputabili alla natura carsica della zona. Nel punto più alto si raggiunge una madoninna, posta sull’orlo delle pareti. Qui si domina letteralmente il paese e quello vicino di Aritzo, lasciando lo sguardo spaziare fino al Gennargentu ed alle ampie vallate circostanti. Si ritorna al paese per il sentiero seguito all’andata.

Lenght 5.900 m

belvi.gpx

Total elevation gain 269 metri