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Horse

48 pathways

Ippovia è un itinerario percorribile a cavallo, raramente asfaltato, che attraversa riserve naturali, boschi, colline e vallate, talvolta costeggiando corsi d'acqua e spiagge, attraversando evidenze storiche-culturali o borghi. L'ippovia consente la pratica dell'equiturismo ma può anche essere percorsa a piedi.  Lungo il percorso si prevedono tappe, distanti non più di 20 km, dove cavaliere e cavallo possano trovare assistenza, ristoro ed eventuale pernottamento...

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Results

Tonara, i boschi. Le strade dei castagni

Accesso

Il centro abitato di Tonara è sovrastato dalla sua montagna e dai suoi bei boschi, un tempo costituiti prevalentemente da castagneti inframmezzati da piccoli orti. Si parte direttamente dal centro del paese, parcheggiando accanto al Municipio e dirigendosi verso la casa natale del Poeta Peppino Mereu, orgoglio tonarese e dell’Isola. Da qui si percorrono le vie XX Settembre, Via Angioy e poi via Galusé che porta alla sorgente omonima, cantata proprio dal poeta locale. Si è al limite estremo del borgo e dalla fonte incomincia una stradina pavimentata che si infila tra gli orti, ombreggiata da castagni e frutteti.

Gli orti

Come in tutti i centri dell’interno, la cintura di orti abbracciava il paese ma a Tonara, vista la forte pendenza dei versanti, questi erano terrazzati e sostenuti da murature a secco. Si rimane sulla strada principale con scarse pendenze, continuando anche quando questa si sterra sotto un fitto bosco. Superato un piccolo guado, al primo bivio che si incontra, si prende a sinistra in ripida salita per un viottolo di campagna circondato da muretti a secco, poi ancora a sinistra ad un incrocio a tre vie successivo. In quest’ultimo tratto si procede circondati dai castagneti che, sebbene oggi in parziale abbandono, costituiscono una ricchezza inestimabile di queste montagne.


Nel bosco

L’ultimo incrocio ha permesso di guadagnare una carrareccia silenziosa ed immersa nel bosco. Si passa subito accanto ad un deposito dell’acqua, proseguendo poi con improvvisi strappi in salita dove, talvolta, la vegetazione si apre permettendo ampie viste panoramiche verso occidente. La faticosa salita è sempre ben ombreggiata e ben presto si giunge a tre incroci in rapida successione, dove si prende inizialmente a sinistra, poi ancora a sinistra e infine a destra in salita, guadagnando una bella sterrata in località Morturasà. Qui si prende a sinistra, in leggera discesa.

I castagneti

La sterrata che si percorre è perfettamente tenuta e si tiene ai margini di una vasta area di rimboschimento. Ben presto però ai cedri ed ai pini neri larici si sostituisce l’albero protagonista di questa montagna: il castagno. Il bel bosco aperto, nel quale figurano alcuni grossi esemplari monumentali, racconta dell’importanza della selvicoltura per queste comunità.
Si passa accanto ad una sorgente, in secca nella stagione estiva, raggiungendo in breve una strada asfaltata: prendendo a sinistra, in discesa si ritornerebbe rapidamente in paese, ma è possibile svoltare a destra all’incrocio successivo per visitare poi la sorgente di Funtana ‘e s’Abe, ottima e fresca in tutte le stagioni, ideale per ristorarsi dopo la lunga camminata prima di rientrare, per le strette vie del centro, all’auto.

Itinerary roadbook

Lenght 4.700 m

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Total elevation gain 296 metri

Atzara, Su Caminu ‘e i’Bingias. In the ancient landscape of wine

Access 

This simple cycle route starts from the centre of the village in Mandrolisai, known for its beautiful territory and above all for the very high quality of its grapes and wines. Together with Sorgono, it possesses the only Sardinian landscape registered in the national register of Historic Rural Landscapes (Pesaggi Rurali Storici) testifying to the very long tradition of wine-making in this area. Proceed along the main street of the village, the SS 128 here called Via Vittorio Emanuele, turning east towards the church of Sant'Antioco Martire and then left into Via Pertini. The road leaves the last houses of the village on the left, continuing along Via Molinu and then meets the signs for Funtana 'e Paule, now immersed in the fields. 

Between the fields 

You continue slightly downhill, encountering a small ford and then beginning to climb, keeping to the asphalt road. Soon you come to a fork in the road: here you keep to the left, always slightly uphill, surrounded by beautiful cork oaks and the first vineyards. Soon, the vineyards begin to alternate regularly with pastures and wooded areas, often occupied by cork oaks and dense scrubland, immersed in the silent landscape of this corner of Mandrolisai. At the end of a straight stretch, you come to a fork where you keep to the right. A little further on, near a slight descent after a bend to the right, you reach the rural church of Santa Maria 'e Susu. The small building was built in the Middle Ages and stands near the disappeared village of Leonissa (Leonisa or Laonisa) and the ancient path to Belvì, of which some parts you are walking on. 

The vineyards 

Immediately after the church, you come to a fork in the road: here you take a right, continuing downhill to the village, now surrounded by vineyards. It is possible, taking a right, to make an detour, albeit not used frequently, continuing on an asphalt road to the natural spring of Laonisa and from here turn right onto a dirt road, then right again along a little-trodden lane to an antenna, from where you return to the asphalt road. A little further on, turn left immediately after a carpentry shop, returning to the village via a lane through the countryside.

Lenght 4.100 m

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Total elevation gain 109 metri

Atzara, Su Caminu ‘e i’Bingias. Nel paesaggio antico del vino

Accesso

Questo semplice itinerario ciclabile parte dal centro del paese del Mandrolisai, noto per il suo bel territorio e soprattutto per l’altissima qualità delle sue uve e dei suoi vini. Insieme a Sorgono possiede l’unico paesaggio sardo iscritto al registro nazionale dei Pesaggi Rurali Storici, a testimonianza della lunghissima tradizione della vinificazione in queste zone.

Si procede sulla via principale del paese, la SS 128 qui chiamata Via Vittorio Emanuele, svoltando in direzione est in direzione della chiesa di Sant’Antioco Martire e poi a sinistra per via Pertini. La strada lascia a sinistra le ultime case dell’abitato proseguendo in Via Molinu e incontra poi le indicazioni per Funtana ‘e Paule, ormai immersa per i campi.

Tra i campi

Si prosegue in leggera discesa, incontrando un piccolo guado e cominciando poi a salire, mantenendosi sempre su strada asfaltata. Ben presto si incontra un bivio: qui ci si tiene a sinistra, sempre in leggera salita, circondati da belle sugherete e dalle prime vigne. Ben presto, i vigneti cominciano ad alternarsi con regolarità ai pascoli ed a zone boscose, spesso occupate da sughere e da una fitta macchia, immerse nel paesaggio silenzioso di quest’angolo di Mandrolisai.

Al termine di un rettilineo si incontra un bivio dove si tiene la destra. Poco oltre, in prossimità di una lieve discesa dopo una curva a destra, si raggiunge la chiesa campestre di Santa Maria ‘e Susu.
La piccola costruzione è stata edificata in età medioevale e sorge nei pressi del villaggio scomparso di Leonissa (Leonisa o Laonisa) e dell’antico cammino per Belvì, di cui si stanno percorrendo alcuni passi.

I vigneti

Subito dopo la chiesa si incontra un bivio: qui si prende a destra, proseguendo in discesa fino al centro abitato, ormai circondati dai vigneti. È possibile, prendendo a destra, compiere una variante escursionistica, anche se poco frequentata, continuando su asfalto sino alla sorgente di Laonisa e da qui a destra per sterrata, poi ancora a destra per un viottolo poco battuto sino ad una antenna, da cui si ritorna all’asfalto. Poco oltre si prende a sinistra subito dopo una falegnameria, rientrando per un viottolo tra le campagne al paese.

Lenght 4.100 m

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Total elevation gain 109 metri

Lodine, Puddis. A panoramic balcony overlooking the lake

Access 

Although the municipal park of Puddis is owned by the Municipality of Lodine, it belongs territorially to the Municipality of Gavoi, but the strong bond of the Lodinese community with this mountain is also due to its proximity, to the small mountain centre of Gavoi. You therefore set off on foot from the SP30, which is also the main road, spotting the signs for the Puddis Municipal Park that lead to the slightly downhill Via IV Novembre. 

The Natural Spring 

After a short stretch, turn right, quickly reaching the natural spring of S’Antana 'e Bidda, located slightly below street level and always a fresh, pleasant ambience. With the spring situated behind your shoulder, begin to climb gradually onto a rolling road, flanked by dry stone walls, surrounded by mature and sparse downy oaks, in the distinctive environment of the Barbagia di Ollolai. The road goes on straight and after the first stretch it flattens out, remaining cemented up to a large clearing, where the paved section ends. Slightly to the left, in respect to the direction of arriving, there is located a gate that must be closed, whilst a wooden sign indicates that you have arrived at the park of Puddis

Puddis 

One then enters the large tancato, aiming for a dirt road on the left. It would also be possible to visit the chestnut grove, located at a lower altitude, which is currently being coppiced by the local government. Having taken the dirt road, you start climbing slightly, flanked by a wood of rather young downy oaks, interspersed with dense heather. The profile of a large antenna that acts as a television repeater stands out over the area. The road continues in a south westerly direction and then bends sharply to the right in the direction of the antenna. On the left here is a narrow path that descends slightly, which heads towards a large clearing overlooked and dominated by some beautifully shaped granite rocks, decorated with beautiful tafonate. 

Lake view 

One cautiously climbs up the rocks, to discover a panorama of extraordinary vastness. At the foot of the peak, the valley of Gusana opens up, with its mountain lake surrounded by woods taking centre stage. Gennargentu and Supramonte, in the background, crown with their mountainous silhouettes a maze of wooded valleys, undulating ridges, broken by granite peaks, distant mountain villages or deep gorges. Near the cliff, the houses of Gavoi and the peaks of San Basilio conclude this extraordinary view of this corner of Sardinia. Once the visit is complete, you return to the village by the road you followed on the outward journey.

Lenght 2.800 m

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Total elevation gain 116 metri

Lodine, Puddis. Un balcone panoramico sul lago

Accesso

Seppure il parco comunale di Puddis sia di proprietà del Comune di Lodine, esso appartiene territorialmente al Comune di Gavoi, ma il forte legame della comunità lodinese con questa montagna è dovuto anche alla sua vicinanza col piccolo centro montano. 

Si parte a piedi dunque dalla SP30 che costituisce anche la via principale, individuando le indicazioni per il Parco Comunale Puddis che portano ad imboccare la Via IV Novembre, in leggera discesa. 

La sorgente 

Dopo un breve tratto si svolta a destra, raggiungendo rapidamente la sorgente di s’Antana ‘e Bidda, posta leggermente sotto il piano stradale e sempre ottima e fresca. Lasciata la sorgiva alle spalle si prende a salire gradualmente per una rotabile fiancheggiata da muretti a secco, circondati da roverelle mature e rade, nel tipico ambiente della Barbagia di Ollolai. La strada procede rettilinea e dopo un primo tratto si spiana, rimanendo sempre cementata fino ad un grosso spiazzo dove termina il tratto pavimentato. Leggermente a sinistra rispetto alla direzione di arrivo si trova un cancello che è necessario richiudere, mentre un cartello in legno segnala che si è arrivati ormai al parco di Puddis.

Puddis

Si entra quindi nel grosso tancato, mirando ad una strada sterrata sulla sinistra. Sarebbe possibile, inoltre, visitare il castagneto che si trova ad una quota inferiore, oggetto attualmente di un governo a ceduo. Imboccata la strada si sale leggermente di quota, fiancheggiati da un bosco di roverelle piuttosto giovane, inframezzate da un fitto ericeto. Sulla zona si staglia il profilo di una grossa antenna che fa da ripetitore televisivo. 

La strada prosegue in direzione sudovest e poi piega bruscamente a destra in direzione delle antenne. Sulla sinistra si individua qui un esile sentierino che scende leggermente, mirando ad una vasta radura sovrastata da alcune rocce granitiche dalle belle forme tafonate. 

Vista lago 

Si risale cautamente sulle rocce, scoprendo un panorama di straordinaria vastità. 

Ai piedi del picco si apre la valle di Gusana, col suo lago montano circondato dai boschi ad occupare il ruolo di protagonista. Il Gennargentu e il Supramonte, sullo sfondo, coronano con le loro sagome montuose un dedalo di valloni boscosi, creste ondulate o rotte da picchi granitici, lontani paesi o forre profonde. Nei pressi del rocciaio, le case di Gavoi e le cime di San Basilio concludono questa straordinaria veduta su quest’angolo di Sardegna. 

Una volta ultimata la visita, si ritorna al paese per la strada seguita all’andata.

Lenght 2.800 m

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Total elevation gain 116 metri

Olzai, Su Mulinu Vetzu. A jewel of industrial architecture

Access 

In the centre of Olzai, the outstanding predominant feature is granite. All the old houses and the canals that kept the mountain torrents at bay, are built with this hard stone and the streets of the beautiful historic centre are paved in the same way. You leave your car in the centre of the village, where Via Taloro intersects with Via Marconi, begin to climb the latter and keeping to the left the canal that captures the waters of the Riu Bisine. Drive up between the small houses of the centre until you reach a square on the right, where you will also find the signs for the House-Museum of Carmelo Floris, a famous painter born in Olzai: the museum is well worth a visit and arrangements can also be made here for a visit to the mill. 

Uphill 

You keep to the left, uphill, taking Via Anastasio and then following a small cemented road that leaves the last houses of the village behind. At the next fork, turn right again, uphill on the asphalt, plunging into a dense and silent Holm oak forest. The road climbs steeply, narrowing and gaining height with tight hairpin bends that are always paved. 

Mulinu Vetzu 

The road keeps to the left of the sunken valley of the Riu Bisine from which, in the rainy season, the roar of the torrent comes. A last uphill stretch leads to a widening where, under the forest trees, a few small tables have been set up for a rest. On the left, just below the road, some ancient buildings attract your attention. Su Mulinu Vetzu was mainly used for milling wheat and barley. In the main building was the large wooden wheel, set in motion by gravity from the water that was appropriately channelled. The mill dates back to the end of the 18th century and was renovated in the 2000s: today, the transmission shaft would need further restoration to make the gearing functional again. The old building retains intact the industrial charm of the times gone by; once the visit is over, you can stay and enjoy the coolness of the forest, before returning to the village by the road followed on the outward journey

Lenght 2.400 m

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Total elevation gain 154 metri

Olzai, Su Mulinu Vetzu. Un gioiello di architettura industriale

Accesso 

Nel centro abitato di Olzai il protagonista assoluto è il granito. Tutte le vecchie case ed i canali che tenevano a bada i torrenti della montagna sono costruiti con questa dura pietra e anche le vie del bel centro storico sono pavimentate allo stesso modo. 

Si lascia l’auto nel centro del paese, dove la Via Taloro si interseca con Via Marconi, cominciando a salire per quest’ultima e tenendo a sinistra il canale che intrappola le acque del Riu Bisine. Si sale tra le casupole del centro fino ad una piazza sulla destra, dove si incontrano anche le indicazioni per la Casa - Museo di Carmelo Floris, celebre pittore nato proprio a Olzai: il museo val bene una visita e si potranno prendere qui accordi anche per la visita al Mulino. 

In salita 

Si tiene la sinistra, in salita, prendendo Via Anastasio e poi seguendo una stradina cementata che si lascia alle spalle le ultime casupole del paese. Al bivio successivo si prende ancora a destra, in salita su asfalto, immergendosi in una fitta e silenziosa lecceta. 

La strada si impenna ripida, restringendosi e prendendo quota con stretti tornanti sempre pavimentati. 

Mulinu Vetzu

La strada tiene sempre a sinistra la valle incassata del Riu Bisine da cui, nelle stagioni delle piogge, proviene lo scrosciare del torrente. Un ultimo strappo in salita porta ad uno slargo dove, sotto gli alberi del bosco, sono stati ricavati alcuni tavolini per la sosta. Sulla sinistra, poco sotto la strada, alcune antiche costruzioni attirano l’attenzione. 

Su Mulinu Vetzu era utilizzato prevalentemente per la molitura del grano e dell’orzo. Nell’edificio principale si trovava la grande ruota di legno, messa in moto per gravità dall’acqua che veniva opportunamente incanalata. Il mulino risale alla fine del Settecento ed è stato ristrutturato negli anni 2000: oggi l’asse di trasmissione avrebbe bisogno di un ulteriore restauro per rendere l’ingranaggio nuovamente funzionante. 

Il vecchio edificio conserva intatto il fascino industriale dei tempi che furono; una volta terminata la visita si può rimanere a godere della frescura del bosco, prima di ritornare al paese per la strada seguita all’andata.

Lenght 2.400 m

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Total elevation gain 154 metri